martedì 31 gennaio 2012

♠ 27 gennaio: il giorno della Memoria

Non è mai facile scrivere qualcosa di non retorico e non banale sul giorno della Memoria, Oltre a questo, purtroppo,  mi trovo a scrivere con qualche giorno di ritardo, rispetto alla ricorrenza.
Per qualche motivo, il giorno della Memoria  mi inquieta, Per fortuna, nella mia famiglia, non c'è nessuno che in qualche modo è legato alla Shoa. Ma c'è qualcosa di invisibile che mi lega alla cultura ebraica, al punto che non ho una croce come ciondolo, ma una stella di David.
L'anno scorso parlai di "Ausmerzen" e di un libro "L'amico ritrovato".
Ho rivisto ieri sera un frammento di "Ausmerzen": inquietante. Un grazie di cuore al bravissimo Paolini.
E mi è tornato in mente un opera, anch'essa non convenzionale: uno dei fumetti più importanti, uno di quelli che non dovrebbero mancare nella libreria di un amante del genere. Parlo di "Maus" di Art Spiegelman.

Spiegelman è figlio di una coppia di sopravvissuti ad Auschwitz e ha scritto questa opera basandosi sui racconti del padre; anzi, il fumetto è "costruito" sul giovane Art che si fa raccontare dal padre Vladek la sua esperienza di giovane ebreo in Polonia, finito ad Auschwitz, con tutti gli espedienti per sopravvivere.
La storia è quindi divisa su due piani: la contemporanea quotidianità dove padre e figlio si incontrano e si scontrano, divisi da storie troppo diverse, e i flash back frutto dei ricordi di Vladek.
Non è facile per il giovane Art rapportarsi con il padre, segnato in tanti atteggiamenti  da quanto vissuto nel periodo delle persecuzioni naziste; non è facile per un figlio che si sente inadeguato all'ingombrante passato del padre. In pratica è la dimostrazione di come gli orrori subiti vengono estese alla generazione seguente.
Ma la caratteristica principale del fumetto è la rappresentazione dei personaggi; pur essendo umani, vengono rappresentati come animali antropomorfi, caratterizzati a secondo dell'origine: gli ebrei sono rappresentati come topi (maus, appunto), i tedeschi come gatti, i polacchi come maiali, gli americani come cani, ecc.
un opera unica, intensa e umana.
Ve la consiglio.
Per non dimenticare.

domenica 22 gennaio 2012

♥ ..si sa che la gente da buoni consigli....

Caji ha un bel musetto a punta, due occhietti brillanti, e il viso incorniciato da un caschetto di capelli castani. Ha anche un sorriso accattivante, che conquista, ora le dade della materna, domani chissà...
Ma da qualche tempo il suo sorriso non è più sfolgorante, e un ombra vela il suo sguardo. Non è più il raggio di sole che illuminava ogni stanza ove entrava. Tende ad isolarsi.
Non è più quello che quando vedeva che qualcuno doveva uscire, andava a prendere il suo giubbotto.
Caji fino a pochi mesi fa, parlava un suo linguaggio abbastanza incomprensibile, ma questo non sembrava gli importasse più di tanto.  Probabilmente però andare via dalla sua scuola per andare a fare le sedute di logopedia, e, a volte lezioni con una insegnante di sostegno, gli hanno dato la percezione che qualcosa non va. Se qualcosa non gli va, si chiude in se stesso, abbassa la saracinesca, e non vuole avere a che fare con nessuno.
A volte, lo troviamo alla fine delle lezioni seduto a testa bassa sulla sua cassettiera, indifferente  al mondo attorno a lui. solo un po di tristezza nello sguardo. E questo nonostante il gran lavoro delle sue (brave) insegnanti.


 A settembre anche lui ha voluto andare in piscina, come il suo fratellone. Ma non è stato fortunato con l'istruttore, poteva capirlo meglio... e poi l'acqua. A detta di tanti, in quella piscina è sempre un po troppo fredda, e questo non aiuta Caji, abbastanza freddoloso (anche per costituzione..).
Qualche giorno fa, dopo avere aiutato entrambi i cuccioli a cambiarsi, e dopo aver preso un caffettino, vado nella tribuna della piscina, con gli altri genitori, per guardare cosa fanno in acqua i cuccioli. 
Quando arrivo in tribuna vedo, proprio sotto la tribuna, il gruppo di Caji, tutti in acqua tranne lui. lo cerco con lo sguardo e lo vedo, accucciato ad un paio di metri di distanza, la fronte appoggiata alle ginocchia, mezzo bagnato: saracinesca chiusa, e il mondo fuori.
Non posso lasciarlo così. mi avvicino più possibile  a lui, mi sporgo dalle transenne, lo chiamo. Mi sente ma non mi ascolta. continuo a chiamarlo fino a che mi guarda. Gli faccio segno di venire vicino a me, allungando le braccia riesco ad accarezzargli la testa, cerco di rassicurarlo, gli chiedo se vuole uscire, se vuole venire negli spogliatoi. Rassicurato dalla mia presenza riprova ad entrare in acqua. Niente da fare è troppo fredda. Caji è confuso, non sa cosa fare, e anch'io, onestamente, non so qual'è la cosa migliore da fare.. 
Mentre sono in questa impasse, all'improvviso sento una acidula voce alle mie spalle:
- Certo che se io avessi un bambino cosi capriccioso, non lo porterei certo in piscina!


Mi giro di scatto, fulminando con lo sguardo l'intera tribuna, e penso tra me e me : Ma che ne sai di cosa ci sta dietro a questi apparenti capricci?
eppoi mi viene in mente quel frammento di Boccadirosa:
...Si sa che la gente da buoni consigli, sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente da buoni consigli, se non può più dare cattivo esempio!
E allora sorrido tra me e me.
E ripenso a un video, visto in una conferenza  in cui ci sono 2 bambini che disturbano un po tutti e il papà, in un angolo li guarda, ma non dice nulla, fino a che una persona sbotta: - ma allora non vede cosa fanno i suoi figli? non ha nulla da dirgli?
Il papà lo guarda, gli occhi rossi - Non hai nulla da dirgli? -  ripete il papà scuotendo la testa - oggi è morta la loro mamma e no, non ho trovato ancora le parole da dirgli....-
E la scritta in sovraimpressione NON GIUDICARE SE NON HAI TUTTI GLI ELEMENTI PER FARLO.
Ecco, in quella tribuna ci si è fermati solo alla prima impressione, alla facciata delle cose.
E io chiedo a voi, amici che leggete queste righe, non giudicate, se potete. Ma se volete farlo, cercate almeno di conoscere bene le situazioni.



mercoledì 18 gennaio 2012

♣ The silent hero strikes again

Attenzione: questo non è un post sul calcio, è un post su un uomo che, incidentalmente, gioca a calcio...
qualche tempo fa, a giugno, celebravo l'addio al calcio di uno degli ultimi romantici interpreti di quello sport, Paul Scholes, the silent hero.
I tifosi dello United hanno salutato con affetto questo campione silenzioso che per 676 volte ha indossato la maglia dei red devils. 
Smessi i panni del calciatore, Scholes era rimasto nello staff tecnico dello United, occupandosi di una squadra giovanile, lavorando nel centro sportivo dove si allenano i suoi vecchi compagni,
Piano piano, nel cuore di Paul cresceva la nostalgia per il calcio giocato, fino a che.....
fino a che, zitto, zitto. ce lo siamo visto in panchina, l'8 gennaio, nel match di FA Cup contro il City.
Poteva essere un favore alla sua società, con più giocatori in infermeria che in campo....
No.
Non è così.
E' la voglia di dare ancora qualcosa.
E' la voglia di inseguire ancora un pallone con la gioia di un ragazzino.
E così, senza proclami, senza luci della ribalta, senza lucrare soldi per un clamoroso ritorno, Paul è tornato.
E, tanto per non farsi mancare niente, alla sua seconda partita della sua seconda parte della carriera allo United, alla sua prima partita all'Old Trafford, ha fatto anche il goal che ha sbloccato il risultato, a cui si riferisce la foto.
Grazie ancora, Silent hero.......

sabato 7 gennaio 2012

♥ LA (TRISTE) FINE DI BABBO NATALE

Esercizi di logopedia con Caji.
Prendo spunto dal Natale per trovare parole per esercitarsi.
- allora, Caji,  come si chiama quello che ha il vestito rosso...
(Caji perplesso)  .... la barba bianca... (Caji mi guarda, i punti interrogativi disegnati negli occhietti)... il cappello rosso....
lampo d'intuizione nello sguardo di Caji, lo guardo compiaciuto:
- Sì, lo so babbo, è il grande puffo!
-.....

venerdì 6 gennaio 2012

♥ Befana



Avrei voluto che la befana portasse un po di  "leggerezza" nella nostra casa.
Oppure, un po' più di tempo per me, per poter gestire al meglio tutti gli impegni e gli oneri di essere marito, padre e "professionalmente impegnato".
Oppure, visto che sembra che ultimamente non sono stato sempre buono, un bel po di carbone, cosi da fare una bella grigliata, da gustare in compagnia.
No.
Niente di tutto questo.
Solo un paio di calzini.
Vecchiaccia.