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Era l'inizio della primavera del 1994, colsi l'occasione di un viaggio di mio padre in Grecia per portare a casa due micetti appena svezzati, meticci siamesi, maschio e femmina.
Erano piccolissimi, la prima sera non volevano dormire ma Morfeo aveva la meglio e il loro testone sproporzionato li faceva sbilanciare e cadere di lato...
Quando mio padre tornò a casa, non fu contento di trovare 2 intrusi.
Avrà tempo per ricredersi, perché i gatti si scelgono il padrone, il maschietto scelse me, la femmina scelse lui.
Dopo pochi mesi mio padre stette molto male e, quasi contemporaneamente il micio maschio morì, investito da un auto. E allora si "adottarono" a vicenda, per uscire da un momento difficile.
E da allora, per quasi 19 anni la micia è stata l'ombra di mio padre quando era a casa, mentre quando era via la trovavi a dormire sui suoi calzini, oppure su una maglia, o qualsiasi cosa avesse il suo odore.
E anche mio padre, uomo spesso distaccato, si scioglieva con quella gatta, tigrata-siamese con gli occhi azzurri.
Da qualche tempo la gatta si muoveva poco, e il pelo non era più lucente; il suo amato padrone decide di portarla dal veterinario, il quale fa capire che siamo arrivati alla fine della strada, di qui in poi sarebbe solo prolungarla inutilmente.
Si decide di fare finire dolcemente questo percorso con noi.
Quando la sera, mio padre me lo racconta, aveva gli occhi lucidi.
Credo che sia la prima volta che vedo mio padre con gli occhi lucidi.