martedì 21 febbraio 2012

♦ titoli di coda

Come ogni serie che si rispetta, anche la mia "retrospettiva" Sanremese ha i suoi titoli di coda.
Mi sono divertito molto a ripercorrere i festival per ricordare le canzoni che mi sono piaciute, seppur diverse nello stile  e nel modo; E ci sono stati due strumenti utilissimi in questo percorso: Wikipedia e Youtube, entrambi pozzi senza fondo di informazioni e possibilità.
Non è stato facile scegliere "solo" 15 canzoni, ce ne sarebbe state almeno un altra quindicina che avrebbero meritato, ma il tutto sarebbe stato troppo lungo.
Vorrei però citarle brevemente, perché molte di loro meritano di essere rispolverate. Anche in questo caso partiamo da lontano, per poi giungere ai giorni nostri.
    Nel 1980 un gruppo di ragazzi milanesi, i Decibel, capitanati da un giovane e ossigenato Enrico Ruggeri cantano "Contessa" dedicata a Renato Zero.
    Negli anni '80 c'era un gruppo di musicisti emiliani, gruppo di supporto a Lucio Dalla, che tenta la fortuna a Sanremo: nel 1984 con "Allo stadio" e nel 1986 con la dolcissima "Canzoni alla radio". Risultato? Gli Stadio si classificano ultimi in entrambe le occasioni....
    Nel 1989 una ventata di aria fresca: i ladri di biciclette, con il brano omonimo, bello, divertente. Poi Paolo Belli decide che è più divertente guadagnare che divertirsi con i vecchi colleghi di conservatorio, e il giocattolo si rompe...
    Per un giovane/anziano come me, il 1990 serba una bella sorpresa: Caterina Caselli, ex casco d'oro, ora brillante Talent-scout, si concede one-shot con il pezzo "Bisognerebbe non pensare che a te". Ascoltandola, viene da pensare che si potrebbe ancora mangiare a colazione molte sue colleghe....
    Nel '91 vince Riccardo Cocciante con "se stiamo insieme":
Se stiamo insieme ci sarà un perché
e vorrei riscoprirlo stasera...
Una semplice frase, una grande verità.
    Nel 1992, oltre agli Areoplanitaliani, c'è un altro gruppo fuori dagli schemi; in un periodo in cui spesso si parlava di festival truccati e di combine, gli Statuto irrompono cantando "Abbiamo vinto il festival di Sanremo"....
    Perdonatemi una lacrimuccia, il pezzo non è un gran che, ma vedere i Camaleonti, i Dik Dik e Maurizio Vandelli insieme su di un palco non era male, tutt'altro! un'operazione nostalgia che almeno con me ha colpito nel segno (1993, " Come passa il tempo", diamine, come passa.....)
    1994, Ivan Graziani, "Maledette malelingue". Avrò visto smilanta concerti di Ivan Graziani, una garanzia, un animale da palco, un energia unica, meglio dal vivo che da studio. Una doverosa citazione.
    Nel 1995, un giovane Daniele Silvestri, nelle nuove proposte, canta "L'uomo col megafono". Testo interessante e impegnato, ma soprattutto lo ricordo per il fatto che cantava tenendo in mano dei cartelloni con scritto il testo, che man mano lasciava cadere. Suggestivo. 
    Nel 1997 dei pazzi scatenati irrompono al Festival: sono i Pitura FresKA, con il loro reagge veneto, che cantano "Un Papa nero". E in Italia, ci vuole molto coraggio a cantare un tema così. O molta incoscienza.
    2001, Caterina Caselli presenta un altro potenziale gioiello, un gruppo di giovanissimi (eta media 14 anni): i Gazosa. La  canzone è "Stai con me (forever)". Potevano avere un futuro migliore; la cantante/bassista aveva, a mio avviso, una bellissima voce.
   Nel 2003 Giuni Russo, già debilitata dalla malattia, canta "Morirò d'Amore", mi viene il groppo in gola solo a ripensarci.
   Una seconda citazione per Daniele Silvestri: "La paranza" (2007); l'avrò canticchiata un milione di volte, mi dava allegria!
   Ascoltavo anche molto volentieri "Il solito sesso" di Max Gazzè (2008), in ricordo dei periodi andati da single, in cui si tentavano gli approcci più inconsueti....
Infine una citazione d'obbligo per gli Afterhours, nel 2009 a Sanremo con "il paese è reale" . Io li preferivo che le cattive chitarre di Xabier Iriondo, ma non si può avere tutto...  vabbè, un 6 di stima.
Vabbè, è veramente tutto.
E mentre sfumano i titoli di coda....

Buonanotte (ai suonatori). 
   

sabato 18 febbraio 2012

♦ e chi guarda il festival di Sanremo? (...infine....)

Ultima parte del mio "percorso emozionale" Sanremese,  rimangono le 5 più recenti.
Saltiamo al 2001 per la canzone che occupa il posto n.5 ; un religioso silenzio per ascoltarla:


2001 Elisa " Luce (tramonti a Nord-Est)"

In una parola: Bellissima. E con quegli archi che impreziosiscono la stupenda voce di Elisa. La riascolterei 1000 volte....
Siamo nella stessa lacrima 

come un sole e una stella ....

Saltiamo ancora qualche anno, arriviamo al 2005 per la canzone al  posto n.4, una canzone non in gara, in quanto non inedita, ma la sagacia di Bonolis lo portò a presentarla fuori concorso:

2005 Povia " I bambini fanno oh!"
Tutti i bambini fanno oh
dammi la mano perchè mi lasci solo
sai che da soli non si può senza qualcuno,
nessuno può diventare un uomo 
Quando i bambini fanno oh
che meraviglia, che meraviglia
ma che scemo vedi però però
e mi vergogno un po'
perchè non so più fare oooooooh 

C'è da aggiungere altro?

Siamo quasi alla fine. Se si parla di emozioni, non si può dimenticare questa canzone del 2007, al posto n.3 :


2007 Simone Cristicchi "Ti regalerò u rosa"

Cristicchi, fin dall'esordio ("vorrei cantare come Biagio") dimostra  di essere molto intelligente e anticonformista. Qui dimostra dove sta il sottile confine tra coraggio e l'incoscienza, trattando con delicatezza un tema di cui il nostro belpaese si vergogna: la situazione dei malati di mente (anche in questi giorni si è dibattuto sulla chiusura dei manicomi criminali..)
Tanto di cappello, Simone!

Dell'edizione scorsa sono le ultime due canzoni: 
al posto n.2, questa:

2011 Nathalie "Vivo sospesa"

Non so perché questo brano mi piace. Ma ha senso spiegare le emozioni ? No.
Si vivono, si assaporano. Come si assapora questa bella canzone......

Al posto n.1, tutti in piedi, con deferenza, per il professore:


2011 Roberto Vecchioni "Chiamami ancora amore"

Sono cresciuto sia in età che spiritualmente con le canzoni di Vecchioni, quindi per me era un avvenimento il ritorno di Vecchioni a Sanremo, tanti anni dopo "L'uomo che si gioca il cielo a dadi" (1973 o giù di lì....). Non è forse il suo pezzo più ispirato ma anche recitasse  l'elenco telefonico, riuscirebbe a emozionarmi......

Mentre sto scrivendo, sta finendo il Festival del 2012. Anche qui  una bella canzone, di un artista che mi è molto caro,  diciamo al posto n.0 troviamo:


2012 Eugenio Finardi "E tu lo chiami Dio"

per chi ha un rapporto con la religione tormentato come me, uno spunto di riflessione/meditazione non da poco....







giovedì 16 febbraio 2012

♦ e chi guarda il festival di Sanremo? (reprise)

Proseguo in questo personalissimo percorso "Sanremese" di emozioni:
al posto n.10 un qualcosa di inconsueto per Sanremo:
1992 Areoplanitaliani "Zitti zitti (il silenzio è d'oro)"
Un pezzo molto particolare, con un inizio caotico e poi quell'interminabile momento in cui Alessio Bertallot e i suoi compagni fermi, in silenzio, a guardare il pubblico. Geniale.
E un messaggio ancora molto attuale:
.... il silenzio è lo spazio per poter pensare.
e allora zitti zitti che il silenzio è d'oro....


Continuiamo. Al posto n.9:

1994 Giorgio Faletti "signor tenente"
Le persone fortunate vivono appieno una vita. Faletti ne ha vissute tre, prima brillante comico, poi fine autore di canzoni, infine scrittore di (grande) successo. Questa è una testimonianza della sua seconda vita.
Una canzone molto umana, molto emozionante.
In un momento particolare della nostra storia.

Al posto n.8 cambiamo completamente genere:

1996 Elio e le storie tese "La terra dei cachi"

Non sono un fan di Elio e le storie tese, o meglio, non sono uno di quelli che amano incondizionatamente questo gruppo. A mio avviso non ha mezze misure: o sono pura genialità, oppure sono spazzatura. questa è geniale, una canzone realizzata su una serie di luoghi comuni.
Da vedere anche la mise stile Rockets!

Posto n.7:

1997 Patty Pravo "dimmi che non vuoi morire"

La divina Patty canta una meravigliosa canzone come solo lei sa fare.
Domanda: ma per lei il tempo non passa mai? io invecchio e lei no....
....bevi qualcosa, cosa volevi
vuoi far l'amore con me...
posso non rispondere?

il festival del 1998 ci porta la canzone al posto n.6:
1998 Piccola orchestra Avion Travel "Dormi e  sogna"

E' un piccolo gioiello, una canzone d'amore, una interpretazione teatrale, un arrangiamento inconsueto. Una vera perla. nulla  di più,  nulla di meno.


(....alla prossima....)



martedì 14 febbraio 2012

♥ un momento....

Neve, neve e ancora neve....
credo che personalmente me ne sono cavato la voglia. Caji invece non ha gradito:
- Caji, vuoi uscire a giocare nella neve?
- anche no, grazie!
Ajie invece stava fuori, si rotolava nella neve fino a che, bagnato come un pulcino, infreddolito, le mani rosse e intirizzite, non ce la faceva più e rientrava in casa.
Io invece, rimanevo, novello Sisifo, fuori a spalare, in attesa di una nuova nevicata, per ricominciare....
Ma non tutta la neve vien per nuocere..
Pitulice è felice, questo è il suo inverno, quello che gli è consono, freddo secco, neve, tanta neve e cieli tersi. 
La intristisce la nebbia.
La campagna è meravigliosa, sembra quasi sommersa da un mare candido e calmo, quasi immobile, ovattata.
E mentre spalavo mi godevo questa calma. Ne ho bisogno. Ho bisogno di momenti di calma, lontano dalla frenesia del lavoro.
E a volte ho bisogno un poco di solitudine. Solo un poco, non troppa.
E poi mi sono fermato, per riprendere fiato, ( non sono abituato a troppa attività fisica...), c'era un silenzio assoluto, nessun rumore, un dolcissimo vuoto, in cui mi sono cullato....
...the sound of silence...
Bellissimo.
Poi, un cane ha abbaiato in lontananza.
La magia si è spezzata,
rieccomi, Mondo!



domenica 12 febbraio 2012

♦ e chi guarda il festival di Sanremo?

C'è stato un periodo in cui tutti negavano di guardare il Festival di Sanremo; effettivamente il livello era bassino, canzoni melodiche, quasi fatte con lo stampino, sempre i soliti noti: Toto Cutugno, Marcella Bella, Albano e Romina e compagnia cantante ( è il caso di dirlo.... )
Personalmente, invece, ho sempre cercato di guardarlo, anche perché in mezzo a tanto ciarpame e schifezze, c'erano delle vere chicche. Anche solo per quelle ne valeva la pena. 
Di seguito vi propongo quelle che, secondo me sono state le canzoni più "meritevoli" degli ultimi 30 anni. Sono quelle che mi hanno saputo emozionare. Non tutte hanno avuto successo, alcune sono state eliminate nelle prime serate. A loro comunque sono molto legato.
E allora via, in questa carrellata, in ordine cronologico (e non d'importanza). 
Iniziamo con un ex-aqueo al posto n. 15 
1982 Vasco Rossi  "Vado al massimo"

1983 Vasco Rossi "Vita spericolata"
All'epoca Vasco era uno sconosciuto, il grosso successo lo ebbe nell'estate dell'83 (avevo 16 anni...) con le canzoni di Bollicine. Ha così ancora più valore il coraggio (o l'incoscienza) di proporre 2 canzoni così in un ambiente paludato e conservatore. Arrivò penultimo entrambe le volte. Ma allora, arrivare ultimo a Sanremo era quasi un onore.....

un altro ex-aqueo al posto n.14:

1982 Mario Castelnuovo "sette fili di canapa"

1984 Mario Castelnuovo "Nina"
Che dire? Amo la poesia di Mario Castelnuovo, e non potevo tacere le sue partecipazioni a Sanremo. In quel periodo mi piaceva una tipa che lo adorava, lei non ne voleva sapere mezza di me. In quel momento ero piuttosto deluso, col senno di poi non mi è andata male.....
La ringrazio comunque di avermi fatto conoscere e apprezzare Castelnuovo.
Nell'84 Castelnuovo poteva fare il botto. Non ha avuto il successo che meritava, è rimasto un autore di nicchia, ma è rimasto fedele a se stesso.

al posto n.13 troviamo:
1986 Renzo Arbore "il clarinetto"
Una canzone semplicemente geniale, una chicca. Ironia a piene mani da un artista che sa essere sempre avanti.
Sa prendere e prendersi gioco, quanta distanza, per esempio dalla "il lazzo" di qualche anno dopo....

quindi vediamo al posto n.12: 
1991 Renato Zero "Spalle al muro"
Testo intenso e grande interpretazione, di un Renato Zero sobrio. Anche se  a me non dispiace il Renato Zero pailettes e lustrini degli anni '70. Sì, lo so, sono un po sorcino....

Sempre del Sanremo del 1991 c'è la canzone n.11:
1991 Giovanni Nuti "non è poesia"

Penso che pochi conosceranno questa canzone, addirittura eliminata nelle nuove proposte. A me ha colpito subito.
E poi, in quell'epoca ancora senza cellulari, si aspettavano trepidanti le telefonate della morosa sul telefono fisso. Lei era via, quindi dovevo giocoforza aspettare pazientemente vicino al telefono ma
Non è poesia
Quando il telefono non suona
Non è poesia
Quando rimango solo

mi è entrata sotto la pelle, nel cuore.
Ed è ancora lì

          (...continua...)

venerdì 10 febbraio 2012

♠ Foibe


Per tanti anni, le vittime delle foibe sono state taciute.
Da qualche tempo, il 10 febbraio è indetta la giornata del ricordo. Per non far cadere nell'oblio il ricordo di chi, spesso innocente, è stato ucciso in modo così barbaro.
Così come ho rivolto un ricordo, un pensiero alle innocenti vittime delle torri gemelle, così come l'ho fatto nel Giorno della Memoria, così  lo faccio oggi.
E non mi interessano le polemiche, di chi era il cattivo, o chi era più cattivo del cattivo.....
E allora ricordiamo in un unico abbraccio ideale tutte le vittime, quelle innocenti, quelle che hanno per colpa di essere al posto sbagliato al momento sbagliato...

.... un semplice pensiero di pace e di affetto....

...per diffondere un messaggio di amore, di fratellanza, di non violenza..

Non permettiamo che il male riesca a far breccia, di nuovo.
Lo dobbiamo a noi, ai nostri figli, ai nostri nipoti.
E non solo.

mercoledì 8 febbraio 2012

♥ 2 secondi al giro

Enzo Ferrari, profondo conoscitore di auto e di uomini, affermava che i piloti diventavano più lenti di un secondo al giro ogni volta che diventavano padri.
Io, quando lessi quella riflessione ero poco più di un ragazzo, e mi venne da sorridere.
Invece, oggi, mi rendo conto che cela una profonda verità.
Io oggi, con 2 cuccioli. dovrei essere più lento di 2 secondi nel mio ipotetico giro.
A volte è così.
A volte, come lunedì, vorrei addirittura scendere dalla macchina.....

lunedì 6 febbraio 2012

♣ 6th february 1958

questo orologio, che segna l'ora del
disastro, si trova all'Old Trafford, lo
stadio del Manchester Utd

Spesso un avvenimento drammatico traccia l'inizio di un mito, o meglio il passaggio tra una storia importante e una dimensione epica.
E' così anche per questa storia, che voglio ricordare nel 54esimo anniversario. Ma andiamo per ordine.
All'inizio degli anni '50 il Manchester United  è una squadra senza una grande tradizione, ma qualcosa sta cambiando, grazie al suo allenatore scozzese: Matt Busby.
Nel 1952  lo United vince il suo terzo campionato, dopo 41 anni di digiuno, ma la squadra non è giovanissima. Busby allora ha una intuizione: radunare un gruppo di giovani di talento, già presenti nelle giovanili del club, e promuoverli nella prima squadra; saranno conosciuti come i Busby babies; i più noti saranno Bobby Chalrton, Bill Foulkes, Dennis Violet e Duncan Edwards.
L'intuizione è geniale, con una squadra giovanissima, vince  il campionato 1955/56 e 1956/57. Sempre nel 1957 partecipa alla Coppa dei Campioni, venendo eliminati solo in semifinale dal Real Madrid, (poi vincitrice del torneo).
una delle ultime foto dello United con i Busby babies

Anche nel  1957/58 le cose vanno alla grande,  vittorie facili in campionato, e un percorso brillante in Europa. Nei quarti di finale, lo United affronta la Stella Rossa di Belgrado; dopo la vittoria in  casa, la partita a Belgrado è poco più di una formalità.
La partita finisce 3-3, la semifinale è alle porte. Si riparte alla volta di Manchester, con un volo privato. A bordo ci sono una quarantina di persone tra giocatori, staff tecnico e giornalisti. E' prevista una sosta tecnica a Monaco di Baviera, dove sta nevicando copiosamente.
Per due volte il decollo fallisce; alle 3 del mattino c'è un terzo tentativo. L'aereo non riesce a decollare, anzi si schianta sulla recinzione  che circondava l'aeroporto e poi su una casa, che in quel momento era vuota. Parte dell'ala e parte della coda vengono strappate. Prende fuoco. Il lato sinistro della cabina di pilotaggio colpisce un albero. Il lato destro della fusoliera colpisce un capanno di legno, all'interno del quale c'era un camion pieno di pneumatici e carburante, che esplode.


Il bilancio è drammatico: 7 giocatori, 3 dirigenti dello United e 11 tra giornalisti e membri dell'equipaggio muoiono subito; 10 giocatori, lo stesso Busby, e  altre 12 persone rimangono ferite più o meno gravemente. A Busby viene somministrata per 2 volte l'estrema unzione!
Dopo 3 settimane, si spegne il pilota in seconda. Anche Duncan Edwards sembra spacciato ma ha una fibra fortissima, chiede insistentemente quando ci sarà la prossima partita, ma dopo 15 giorni di agonia, anche lui si spegne. Edwards, a soli 22 anni, è considerato uno dei giocatori più forti e completi. C'è chi dice che probabilmente è il giocatore inglese più forte di tutti i tempi. C'e chi dice che sicuramente sarebbe stato lui ad alzare, da capitano dell'Inghilterra, la coppa del mondo, a Wembley nel 1966. Qualcuno si spinge a dire che è un giocatore  ancora più forte  e completo di Pelè o Maradona...
Il colpo è fortissimo,  la squadra decimata,  Busby ricostruisce la squadra, attorno ai sopravvissuti come Charlton, Viollet e Foulkes. Ci vuole qualche anno ma ce la fa.
Nel maggio del 1968, dopo 10 anni dalla tragedia di Monaco, Bobby Charlton in campo e Busby in panchina, guidano lo United a vincere la Coppa dei Campioni, sconfiggendo 4-1 il Benfica di Eusebio. E' una festa ma nessuno dimentica chi non c'è più. Qualcosa di irreale, una vittoria giunta con 10 anni di ritardo....
Lo United vincitore della Coppa dei Campioni 1968.
Vicino alla coppa, sir Matt Busby, alla sua sinistra Bobby Charlton

Nel febbraio 2008, in occasione del 50esimo anniversario dell’incidente di Monaco,  il calendario curiosamente mette di fronte le due squadre di Manchester: lo United Vs City. Lo United decide di rendere omaggio ai suoi indimenticati campioni, schierando la squadra con le maglie stile anni '50, senza sponsor, senza personalizzazione, con la numerazione dall'1 all'11. Anche il City si associa alla iniziativa. Prima della partita c'è un suggestivo ricordo,  le squadre si schierano sul cerchio del centrocampo  a fianco alcuni ragazzi indossano maglie con i nomi degli scomparsi.
Si osserva un minuto di silenzio. Un lungo minuto di silenzio irreale, dove più di settantacinquemila persone stanno in silenzio, in rispetto e in ricordo.
Una cosa normale per la cultura inglese, impensabile da noi...


Quanto è successo a Monaco è fortissimamente presente nella realtà dello United, ne ha segnato la storia,  creando una sorta di aurea leggendaria.  Matt Busby è diventato sir e ha guidato lo United per oltre 25 anni, dal  1945 al 1971.  Bobby Charlton è diventato anche lui sir, e sarà per anni il recordman di presenza con lo United (758).

Concludo con un omaggio che  giocatori  di adesso e del passato hanno realizzato per ricordare  le vittime dell’incidente di Monaco

Sono stati scritti indegni post come questo, sono stati  fatti video, film e canzoni.
come questa:


venerdì 3 febbraio 2012

♦/♥ Neve

Non sono rimasto immune alle conseguenze delle nevicate di questi giorni.
Mercoledì ho tentato, coscienziosamente, di recarmi al lavoro, sono una trentina di kilometri, normalmente in una mezzoretta sono in ufficio.
Porto i bimbi a scuola, poi parto tranquillo,  dopo 2 ore, tra lupi e orsi bianchi, giungo in ditta.
L'apocalisse. Cumuli di neve ovunque, dove non c'era quella naturale. c'erano i cumuli formati dalle ruspe.
Faccio due giri attorno l'isolato. La situazione è inaffrontabile. Desisto e me ne torno a casa; bilancio?
Quattro ore fuori di casa per fare una sessantina di kilometri....
Tornando a casa, mi torna in mente una vecchia canzone,  la canticchio divertendomi. decido di postarla, e ci trovo anche un video carino, questo:


con un ancora giovane Augusto Daolio.

Oggi mi tocca fare un passaggio in ufficio, il fine mese complica maledettamente le cose.
A casa mia le strade sono non solo pulite dalla neve ma addirittura asciutte.  Man mano che mi avvicino a Forlì le cose peggiorano, c'è un unico lastrone di ghiaccio. Il buon senso direbbe di tornare a casa, il senso del dovere non è di quest'avviso. Vince quest'ultimo.
Quattro Highlander ci mettono 2 ore di pala per raggiungere la porta di ingresso permettendo l'ingresso di un paio di mezzi.
Facciamo lo stretto necessario e poi torneremo alle nostre case. Fuori ha ricominciato a nevicare furiosamente.
Tra pochi minuti tenterò di tornare a casa, in compagnia delle renne, fino a che ci sarà civilta, eppoi lupi e orsi nel tratto centrale, nella larga.....
Se nei prossimi giorni non darò mie notizie, organizzate una spedizione di soccorso.
Non tanto per me, ma per i miei cuccioli, che hanno bisogno ancora (per un pò) del loro papà....

giovedì 2 febbraio 2012

♣ un "Mondo" di speranza

Ho sempre avuto simpatia per Emiliano Mondonico detto Mondo.
Mi è sempre sembrato un buon uomo, con un sorriso aperto; le sue squadre giocavano un buon calcio, ed ha plasmato giovani promesse, facendoli diventare prima uomini e poi calciatori.
Forse per questa sua schiettezza, non ha trovato spazio nelle grandi squadre, poco personaggio, poco fumo venduto....
Ha comunque avuto una buona carriera, Cremonese, Atalanta, Torino, fino a che non ha infranto una delle regole non scritte di un allenatore di calcio: mai allenare la squadra di cui (notoriamente) si è tifosi.
Mondonico invece ha accettato di allenare la Fiorentina, ma dopo un anno e mezzo di alti e bassi, è stato esonerato, era l'ottobre del 2004. E' stata la sua ultima panchina in serie A.
La sua sembrava una carriera in declino, club sempre più piccoli, ambizioni sempre inferiori...
... fino a che viene chiamato ad allenare l'Albinoleffe, squadra della bergamasca. Il tocco del "Mondo" si vede, la squadra gioca bene, i risultati vengono...
Poi, all'improvviso il "Mondo" scopre di avere un tumore; per un po' cerca di fare convivere il ruolo di allenatore e la lotta contro la malattia. Poi decide di dimettersi per curarsi.
Il 31 gennaio 2011, giusto un anno fa, viene operato per l'asportazione del tumore; seguono cure, un altro intervento, e poi la rinascita, al punto che, qualche giorno fa, il Novara lo contatta per affidargli la conduzione tecnica della squadra. Una panchina di serie A, 7 anni dopo l'ultima di Firenze.
Quasi una favola.
Nella conferenza di presentazione, manda un messaggio di speranza a tutti quelli che stanno lottando contro un tumore: Guarire si può.
E, tra le righe, ci dice un'altra cosa importante: che il calcio è solo un gioco.
Tanti auguri Mondo, per questa tua nuova carriera!