martedì 25 ottobre 2011

♣ stavolta lo spettacolo non è continuato…

Da antico appassionato di sport motoristici, mi è capitato con interesse di imbattermi nelle immagini del campionato di formula Indy; ho visto qualche spezzone di gara, e questi hanno rafforzato il mio pensiero: Gli statunitensi avranno tanti difetti, ma quando si parla di trasformare un qualcosa in uno spettacolo, hanno pochi rivali al mondo…
Sono gare belle, divertenti, con frequenti colpi di scena, tutto ad uso e consumo dello spettatore. 
Non avranno l’esasperazione tecnica della formula 1 ma a livello di spettacolo, di godibilità è, a mio avviso, molto meglio.
Ed è con questo spirito, che domenica scorsa (il 16/10) mi apprestavo a godermi la gara di Las Vegas, un po’ di spettacolo prima di addormentarmi.
Accendo la TV proprio un istante prima di un grosso incidente che ha coinvolto una quindicina di auto, con auto che volavano e altre avvolte dalle fiamme.
E purtroppo, in questa carambola un pilota è morto.
Si chiamava Dan Wheldon. Non so molto di lui; solo che era inglese di nascita e vincitore due volte di una delle gare più prestigiose del mondo: la 500 miglia di Indianapolis. L’ultima quest’anno, approfittando dell’incidente all’ultima curva del pilota che stava conducendo la gara…
Quasi sempre il mondo dei motori ha fatto suo il motto “The show must go on!”. Non ricordo annullamenti o sospensioni di gare di formula 1: si corse a Imola nel 1994 con Senna agonizzante, per esempio… si ripartì  al Nurburgring nel 1976 dopo lo spaventoso incidente che sfigurò Niki Lauda, e anche quando morì
Paletti, addirittura con Williamson, nel 1973 non fermarono nemmeno la corsa per prestargli soccorso…
Che ricordi io, solo nel 1975, fu sospeso il gran premio di Spagna perché un auto volò sul pubblico, uccidendo 4 spettatori….
Negli USA, invece, nella patria della spettacolarizzazione ad ogni costo, cosi non è stato. Si è rimasti in attesa di una notizia positiva. Che non è mai arrivata.
E allora vedere i meccanici delle varie scuderie che si abbracciavano, trattenendo a stento le lacrime, tralasciando i diversi colori delle tute,  e i piloti, scuri in volto, che camminavano nervosamente tenendosi per mano con le loro compagne, magari non bellissime, ma per questo più vere.
Forse è un mondo diverso dal nostro ma mi ha turbato, colpito, commosso la vista di questi uomini accomunati dallo stesso dolore, dalla stessa disperazione come se Wheldon fosse collega, amico, fratello di ognuno di loro.
Hanno aspettato, e poi non hanno corso, hanno solo fatto qualche giro, per ricordare la comune passione per la velocità….
 
No, per una volta, lo spettacolo non è continuato.
 
 

Ho pensato e ripensato più volte a questo post, in questa settimana. Poi l’incidente a Simoncelli l’ha fatto ritornare attuale.
Non voglio fare inutili e sterili polemiche sulla sicurezza negli sport motoristici. L’imponderabile e il rischio fanno parte di quel mondo, e faccio mie le parole dette dal sacerdote che officiò il funerale di Ronnie Peterson, tanti anni fa:  non siate tristi per lui, stava facendo la cosa che amava di più!
Eppoi ripenso ad un amico di mio padre, alpinista, speleologo e amante delle moto, che ha giocato con il rischio per tutta la sua vita, salvo poi morire, investito davanti a casa, mentre attraversava la strada per gettare il sacchetto dei rifiuti…..
 

domenica 23 ottobre 2011

♥ Sono tornato….. ( o no? )

Buonasera  (o buongiorno per chi leggerà)
Dopo un momento di “ allontanamento” dal blog  sono tornato. Spero.
Dopo una estate vissuta fuori di casa (nel senso che si stava sempre in giardino e si mangiava in veranda…), c’è stato un intenso autunno.
Il 19 settembre, in coincidenza con il primo giorno di scuola di Ajie e di asilo di Caji, anche io ero al primo giorno di lavoro in una nuova azienda.
L’impatto non è stato semplice. Tutt’altro. Ho sempre sorriso quando di un calciatore si diceva che “soffriva il prezzo che era stato pagato” Ma ho sentito anche io questa sensazione;  ho uno stipendio sopra agli standard abituali di questa azienda, e nei primi tempi, sentivo quasi l’esigenza  di dover dimostrare di “valere” quei soldi.
In più, per non farsi mancare niente, sto gestendo ancora 2 commesse piuttosto complicate, ereditate dal precedente lavoro…..
….. Era tanto che non lavoravo così intensamente,  tanto da non avere un secondo per dare una sbirciatina al mio e agli altri blog….
….. e una volta tornato a casa, a volte ad un orario indegno, dato il giusto spazio ai cuccioli e a Pitulice, mi accasciavo sul divano, battendo ogni record di “addormentamento su divano”,
Per cui, il computer rimaneva un miraggio….
Però ci sono anche note positive:
Mi sembra che il rapporto con i nuovi colleghi sia positivo, a partire dal titolare.
Ho ritrovato la passione nel fare il mio lavoro, cosa che avevo perso negli ultimi mesi
Sono tornato a lavorare in una città  più vicina a casa, dove ho lavorato già per una decina d’anni, ho ritrovato tante persone del settore.
Una sera mi sono fermato, su richiesta di Pitulice, in un supermercato nella città dove lavoro, a comprare 2 o 3 cosette.
Quando sono entrato sono stato quasi stordito dai ricordi e dalle emozioni. Era il supermercato dove io e Pitulice, nei primi tempi in cui stavamo assieme, facevamo la spesa, appena usciti dall’ufficio, prima di andare a casa allora mia, poi nostra….
Anche questa è storia….

 

martedì 4 ottobre 2011

♦♠ qualcuno ci aveva avvisato.....


Per chi ha ancora voglia di indignarsi,
Per chi ha anocra voglia di pensare alla politica,
Per chi ha ancora voglia di alzare gli occhi,
per cercare il blu nel cielo.

Vorrei ricordare, ed ascoltare una vecchia canzone di Vecchioni,
datata 1975, in cui ci aveva avvisato....




a presto

23_10

vabbè, riecco il video:




nel dubbio, anche il testo...:

Canzonenoznac



Il leader della parte scura
dietro una barba quasi nera
diceva cose alla sua gente
a voce bassa come sempre
e ricordava cose antiche
proibite ma pur sempre vive
come il Martini con le olive.
Dal millenovecentottanta
anno di grazia e d'alleanza
felice e immobile la gente
viveva solo del presente.
ma lui a quei pochi che riuniva
come una nenia ripeteva
quel suo programma che chiedeva
Fosse permesso ricordare
fosse permesso ricordare
poi ricordò che era vietato
nel mondo nuovo anche il passato.
Il leader della parte chiara
con quella cicatrice amara
sul mento a forma di radice
gridava:"Abbasso questa pace".
Coi pochi giovani insultava
la polizia che costringeva
soltanto ad essere felici
ed abbatteva e rifaceva
palazzi d'arte e di cultura
e delle bibite e del niente
sì, ma soltanto con la mente
e all'occorenza le prendeva
 davanti ai giudici abiurava,
ma appena uscito risognava
fosse possibile cambiare
fosse possibile sperare
ma la speranza era un difetto
nel mondo ormai così perfetto.
E il leader con la cicatrice
credeva l'altro più felice
e l'altro, quello con la barba,
di lui diceva "È pieno d'erba".
Si sospettavano a vicenda
di fare solamente scena
d'essere schiavi del sistema
e l'uno l'altro beffeggiava
e l'altro l'uno ricambiava
pur descrivendo alla rinfusa
due volti di una stessa accusa
che era impossibile cambiare,
tornare indietro, andare avanti
avere voglia di sbagliare.
Come ad esempio ricordare
Come ad esempio ricordare
questo ricordo era un difetto
nel mondo ormai così perfetto
né si poteva più cambiare
né si poteva più sperare
questa speranza era un difetto
nel mondo ormai così perfetto.
E il leader della parte chiara
pianse di rabbia quella sera
seduto sopra la sua vita
perduta come una partita
ma il servofreno dentro il cuore
che scatta al minimo segnale
gli eliminò tutto il dolore.
E il leader della parte scura
contando i passi e la paura
si avvicinò alle parti estreme
dove correva un giorno il fiume
ricostruendo da un declivio
l'ultima chiesa, un vecchio bivio,
l'acqua e l'amore che non c'era.
Si sentì stanco in quel momento
tolse la barba e sopra il mento,
apparve a forma di radice
quella sua vecchia cicatrice.