domenica 26 gennaio 2020

♥ gli occhi dei ragazzi ( e di quelli che lo furono)

Ci sono alcuni momenti o luoghi che hanno il dono di riservarmi un poco di serenità.
O la brezza che dirada le nubi nei miei pensieri.
Uno di questi è il ricordo di mio nonno materno.
Sono qui, davanti alla sua tomba. E penso a quanto mi manca, anche se oramai sono 30 anni che non c'è più.

  Una solita mattina di giorno festivo, con la disciplina un po' allentata dalla
mancanza di impegni determinati.
Nonostante la possibilità che il giorno rosso nel calendario ci da la tensione è palpabile, basta un pretesto per accendere un'esplosione di sentimenti tra Ajie, giovane ragazzo che percorre l'impervio sentiero che condurrà alla vita adulta, e sua madre Pitulice che non riesce a lasciarlo fuori dalla sua ala.
Un esplosione degna di miglior causa.....
ma succede.
Rimaniamo solo io e lui. Ajie mi guarda, con quegli occhioni non più bambini
E sibila parole di rabbia, incomprensione...
E lodevoli proponimenti:
 .."io non sarò mai così, con la mia  moglie sarà diverso"...
Lo guardo. E vedo nei suoi occhi il me ragazzo che diceva e pensava le stesse cose
....Per me sarà diverso....
Vorrei sorridergli e dirglielo, che ogni generazione vuole fare meglio di chi l'ha preceduto ma in questi casi, spesso non sarà così.

Anzi a volte saremo meno bravi dei nostri genitori.
Ma non sorrido, e non glielo dico.
Perché non mi crederebbe.
O non mi capirebbe.
E perchè forse ha ragione lui e ce la farà.
In ogni caso non posso spegnere i suoi sogni.
Mi limito a qualche consiglio per limitare i danni, adesso.
Poi esco, cammino inseguendo i miei pensieri, ripensando al ragazzo che ero,
ai suoi sogni famigliari, a quanto di buono ho fatto e a quanto di buono no ho fatto.
E alle volte per rabbia o delusione avrei voluto mandare all'aria tutto.

E cammino, e so dove mi porteranno i miei passi. 
 E penso a lui, il silente marito di una donna generosa ma brontolona e padre di quattro figlie di cui la più piccola adolescente nel 'sessantotto. 
E penso a quante volte possa averne avuto le tasche piene, a quante volte sia stato arrabbiato o frustrato per le cose che non vanno come dovrebbero o vorresti.....
Guardo la sua foto, gli occhi gentili e sereni di un uomo parco di parole ma di forti sentimenti.
Non riesco a immaginarlo con un pensiero ostile alla sua famiglia.
E questo pensiero mi accarezza il cuore.
E mi da la voglia di girare ( un altra ) pagina.

sabato 18 gennaio 2020

♥♣ ...ancora un sogno (realizzato) per Andrea,

Anche quest'anno ho seguito Andrea nella sua partecipazione alla Dakar 2020.

Anche quest'anno è riuscito ad arrivare alla fine, dopo 12 tappe e 7900 km percorsi, di cui 5000 di prove speciali cronometrate.
12 tappe lunghissime, complesse, piene di piccoli grandi problemi tecnici.
Tutti affrontati con pazienza e il sorriso sulle labbra; c'è un piccolo video emblematico: Andrea e Enrico arrivano alle 2.30 di notte dopo una giornata piena di problemi e raccontano con il sorriso le disavventure
L'anno scorso scrivevo che non potevo dire di essere amico di Andrea; in questo anno invece ho avuto occasione di conoscere Andrea meglio, sia in eventi legati alla Dakar, sia per motivi professionali. 
Andrea E' così. Sempre gentile, sempre sorridente, col tono basso e lento dei saggi.
E in fondo la Dakar è la corsa dei saggi. 
O meglio bisogna essere un po' folli per decidere di parteciparvi, ma occorre essere saggi per correrla al meglio.
Quest'anno l'ho osservata in modo diverso, se l'anno scorso mi ero soffermato sulla epicità della sfida, della nobiltà della sfida, quest'anno invece la riflessione è un'altra.
Quest'anno mi è sembrata una metafora della vita
l'aspettativa iniziale, un percorso che va verso l'ignoto, il doversela cavare da soli ma nello stesso tempo nel momento del bisogno saper chiedere e accettare aiuto (in una tappa hanno dovuto attendere 3 ore l'assistenza per riparare un guasto, in un altra la rottura del cambio ha richiesto il traino dell'auto alla fine della tappa), e fare delle scelte (riparare il cambio o la guarnizione della testa in quanto c'era il tempo par fare solo una delle 2 riparazioni)....Non è necessario dare tutto subito, anzi può essere controproducente, occorre essere regolari e dosare gli sforzi...
... insomma un intenso concentrato di una vita in 13 giorni!

E domani è un'altra vita...

Per la cronaca: Andrea e Enrico sono  arrivati 53esimi assoluti su 58 classificati (e 83 partenti...)


lunedì 6 gennaio 2020

♣♥ ancora gli ultimi nobili....

l'anno scorso, di questi tempi, seguivo l'avventura alla Dakar di Andrea Schiumarini con un post sulla epicità di quella sfida, sulla nobiltà dell'arrivare anche ultimi se si è lottato e non ci si è arresi.

Anche quest'anno Andrea affronterà questa sfida con un nuovo compagno, Enrico.

Eccoli alla partenza:

Buon viaggio, ragazzi

sabato 4 gennaio 2020

♥ un anno che se ne va, un altro che è arrivato.

E' abitudine negli ultimi giorni dell'anno fare un bilancio di ciò che è stato.
E' altrettanta abitudine nei primi giorni dell'anno di fare un elenco dei buoni propositi per quello che sarà.

Siamo oramai alla fine del quarto giorno di questo 2020 e non ho scritto ancora nulla, soprattutto per mancanza di tempo, tra lunghe partite a Risiko e film visti assieme ( e qualche giornata al lavoro, per non perdere troppo l'allenamento...)
E dire che ci ho pensato diverse volte:
- che cavolo mi porto dietro del 2019 che se ne va? Cosa c'è da ricordare?

Poco. Molto poco.
Professionalmente è stato un anno impegnativo, fosse anche positivo ma non ha dato i frutti sperati in prospettiva 2020 (tradotto: ci siamo fatti il mazzo tutto l'anno e quest'anno dobbiamo ricominciare, c'è poco di consolidato)

Personalmente è stato un anno di sopravvivenza pura e semplice, quotidianità, lavoro, occuparmi della casa; forse l'unica cosa di diverso è stato ricominciare a scrivere qui con una certa regolarità.

Le uniche soddisfazioni sono legate ai miei ragazzi, 
da Ajie che sta diventando un giovane uomo pur con qualche indecisione/imprecisione, 
a Caji che sempre più spesso riesce a esprimere se stesso, abbandonando le zavorre psicologiche che ha(aveva) sulle spalle, 
a Cock, l'ultimo cucciolo che ha intrapreso con entusiasmo il sentiero che dall'infanzia porta alla fanciullezza, sfidando lettere, numeri e.... la tastiera del pianoforte.

Con Pitulice invece ci sono alcune cose non dette, silenzi riempiti di pensieri, con la quotidianità che cerca di sopraffarci...

Buoni propositi per il nuovo anno?
Non ne ho. Non sono ottimista....
 ... ladri e profeti di futuro 
     mi hanno portato via parecchio...(*)

Forse 
..Non ho utopie da realizzare
stare a letto il giorno dopo 
forse è l'unica mia meta...(*)

Buon anno a tutti voi.
(e un poco anche a me...)

(*)"Canzone delle Osterie di fuori porta" -F. Guccini