venerdì 25 febbraio 2011

♥ aforisma

Per un gatto che ride,
c'è un topo che piange

personale commento: squitt !



( a memoria direi che l'aforisma è di "Freak"  Antoni , ma potrei sbagliarmi... )

martedì 22 febbraio 2011

♥ Incubi e sogni




.... rifletto la mia immagine in uno specchio di ghiaccio
è umido e freddo, ma è ora di andare.....
lucido la mia maschera, la indosso,
mi avvolgo nel mio mantello.....
è ora di andare....
     Sono fuori, un freddo, pallido sole mi accoglie
mi sistemo la maschera, fa un po' male
vorrei toglierla.  ma non posso.   protegge le mie emozioni.  o mi protegge da loro.....
è ora di andare...
Sì, ma dove?

e mi trovo a vagare in cerca di cosa...?  in cerca di qualcosa....
ma l'importante è mantenermi, fingermi vivo.

all'improvviso un acre odore mi stordisce
è lì, da qualche parte,  il drago è in caccia...
istintivamente porto la mano alla mia daga.
la paura e l'andrenalina confondono i miei sensi
voglia di scappare...
Un ombra su di me.      mi giro
faccio solo in tempo a vedere gli artigli del drago....
un colpo solo.



.... mi sveglio, sudato.     è stato solo un sogno?
Istintivamente cerco lo specchio di ghiaccio....   non c'è.
Ma c'è una impronta, ovale, sulla parete...
...... ma in questa impronta  ora ci sono le immagini di una fata
 e di due piccoli, magici, elfi...
un dolce tepore mi avvolge.
è ora di andare....
Non c'è piu il nero mantello
ma c'é ancora la maschera
la prendo con me
là fuori potrebbe sempre servire....

sabato 12 febbraio 2011

♥ non sempre le cose vanno come dovrebbero....

E' un momento particolare.
Non dovrei lamentarmi, in un momento come quello attuale.
Però....  però, anche avere troppo lavoro non è semplice.

E' un gioco ad incastro, portare avanti tutte le commesse, cercando di non scontentare nessuno, ( o almeno clienti non strategici...) 
A volte i piani sono un po' arditi,  a volte il davolo ci mette la coda,  a volte..... mi sento come Vil Coyote.....

E allora, per stemperare la tensione, perché non regalarsi questa piccola canzone, così. per sorridere un poco?



mercoledì 9 febbraio 2011

♥ mattine un po' così


A volte mi fa uno strano effetto accompagnare Aie a scuola.
Quando lo saluto sul cancello della scuola, e lo vedo allontanarsi, con il capo un po' chino, lo zaino ancora troppo grande rispetto a lui, che ballonzola, nei miei occhi ancora l'immagine dei suoi dolci occhi un po' tristi..
E quando varca il portone d'ingresso mi da la sensazione di un naufrago inghiottito da una malefica balena....

Quando mi giro, per tornare in auto, spesso mi torna in mente una canzone del film "Mamma mia!" , Slipping Through My Fingers. l'inzio (più o meno) fa così:

Lo zaino della scuola in una mano
e lei lascia casa sua al mattino presto
dicendo addio con un sorriso distratto
la guardo andare via con un'ondata di
quella sua ben conosciuta tristezza

       
          e poi continua:
e devo sedermi per un pò
la sensazione che la perderò per sempre
e senza essere mai davvero
entrato nel suo mondo
sono felice quando posso
condividere con lei le risate
quella ragazzina divertente


E' ancora un cucciolo, con il candore dei cuccioli.
Qualcuno dei suoi compagni è già un ometto, con le malizie degli ometti.

E non è facile , a volte, essere cuccioli.



di seguito l'originale...



domenica 6 febbraio 2011

♥ Marione

Marione ha qualche anno più di me. E’ un poco più alto di me. Ha le spalle molto più larghe delle mie.
Me lo ricordo così anche 35 anni fa (mamma mia, fa paura scrivere 35 anni fa….), alle elementari. Era uno o due classi avanti a me, un bambinone con delle cosce che esplodevano in pantaloni corti un po’ troppo stretti; un bonaccione, per nostra fortuna, in quanto era quasi il doppio di noi.
Poi i nostri anni, le nostre capacità hanno cominciato a correre.
Le sue no; cresceva la rallentatore. Il suo corpo cresceva ma la mente rimaneva quella di un bambino(ne).
Poi le scuole medie.  Poi le scuole superiori, in un paese vicino.  Ho perso di vista Marione, io, adolescente inquieto ad inseguire i miei fantasmi, le mie paure, le mie scoperte…..    E lui? Non lo so.
 
Ho avuto occasione di lavorare con lui, a vent’anni o giù di lì, entrambi stagionali.  Me l’hanno affidato per un po’ di giorni. E’ stato un piacere, buono, docile, gli dicevo: - “Mario, dobbiamo fare questo.”  E lui cominciava, a testa bassa, fino a che gli dicevo : - Va bene , Mario, adesso basta!”
 
Poi ho ripreso al mia strada, così diversa, così distante dalla sua. Ma ogni tanto, all’improvviso, ho incominciato ad incrociarlo per strada. Stranamente nei periodi più difficili, quando la rabbia cresceva e incominciavo a piangermi addosso, quando cominciavo a pensare “ quanto sono sfigato!” , lo incontravo, quasi un monito a non prendersi troppo sul serio.
Quel faccione, sempre spettinato, il sorriso con i denti radi, gli occhiali e dietro, quegli occhi che si illuminano quando lo saluto:



  • " Ciao  Mario!”


  • “ Ciao come stai? ” risponde pronto, quasi felice, con il movimento delle mani che sottolineano la sua risposta al saluto.


 
L’ho incontrato anche un Natale: Ero appena stato lasciato dalla morosa. Me lo sono ritrovato a fianco durante la messa. Credo che sia stata la volta che ho capito il senso di scambiarsi un segno di pace…..
 
Tutte le volte che sono triste, arrabbiato, deluso, mi aspetto che incroci la mia strada.
E ciò puntualmente avviene.  Mi fa piacere incontrarlo. Mi fa piacere salutarlo. Mi fa piacere il calore con cui risponde al mio saluto.
Non so onestamente se risponde al mio saluto perché sono io  o perché qualcuno gli ha prestato attenzione. Ha importanza? Per me no.
 
Era un po di giorni che pensavo ad un post su Marione.
E’ un po di giorni che c’è un po’ ti tensione sul lavoro.
Puntualmente l’ho visto, rastrellava le foglie nel cortile della scuola dove va Aie; Nella sua salopette arancione, della cooperativa per la quale lavora, sempre spettinato, lo sguardo dolce.



  • “ Ciao  Mario!”


  • “ Ciao come stai” risponde, come la solito


e Aie mi chiede: - “chi è quel signore?”
-  “ Un mio amico, Aie, un mio amico…”

venerdì 4 febbraio 2011

♠ SCUOLA


... perché l'unica cosa che la scuola dovrebbe fare:
é insegnare a imparare

Perciò va pure a scuola per non far scoppiar casino,
studia matematica ma comprati un violino, impara a lavorare il legno,
ad aggiustar ciò che si rompe, che non si sa mai nella vita
un talento serve sempre.


Questi sono due frammenti di "Scuola", canzone di Eugenio Finardi, scritta nel lontano 1977.
Ma mi sembra molto attuale anche oggi

..... anche nel frammento che dice:


ma quelli che han studiato e si son laureati
dopo tanti anni adesso sono disoccupati

mercoledì 2 febbraio 2011

♥ e se non riesco a star serio?

Dopo alcuni post "pesanti"  alleggeriamo un poco i temi.

Una delle qualità richieste ad un genitore è quelle di mantenere un tono, un atteggiamento consono a quanto si dice.
Se rimprovero mio figlio con il sorriso sulle labbra, non rendo il rimprovero credibile, e genero confusione.
Quindi il manuale del buon genitore indica che il rimprovero deve essere eseguito con sguardo serio e voce ferma e decisa.
Ok, fin qui tutto bene.  Ma i piccoli furfanti spesso hanno degli atteggiamenti che ti impediscono di mantenere l'atteggiamento richiesto.
Per esempio:
Aie e Caij  stanno armeggiando in garage, all'improvviso si sente un po di trambusto e i 2 furfanti che ridono.
Sicuramente hanno combinato qualcosa. Cosi è.  In assenza di testimoni diretti, occorrerebbe Grissom per capire chi dei due è il colpevole ( o quantomeno il più responsabile del disastro...).
Non sono Grissom, cerco così l'approccio diretto : -"chi è stato?" . silenzio (ovvio!). Guardo Aie, impassibile. Guardo Caij, col ditino indica il fratello.  Aie continua ad essere impassibile ma sussurra : - credo di aver bisogno di un avvocato..."   Come si fa a rimaner seri?

Mi diverte la capacità di Aie di usare frasi ad effetto. In un altra occasione  eravamo in un castello e un tratto del camminamento delle mura era sostituito con una passerella in legno e ferro.:
Aie : "ma noi dobbiamo passare di lì?"
lopo:  "Sì. Hai paura?"
Aie : "No babbo, ma è stao bello conoscerti......"

L'ultima perla è di qualche giorno fa. Aie stava camminando sul bordo del marciapiede. scivola e cade, sbattendo le mani sull'asfalto.
accorro e gli chiedo:" Ti sei fatto male?"
mi risponde inviperito: " certo che mi sono fatto male! così tanto male che se te lo fossi fatto tu saresti in un angolo a piangere e chiamare la tua mamma! "
Ho dovuto impegnarmi per non mettermi a ridere.....

martedì 1 febbraio 2011

♠ due o tre cose sul signor B

Non si può tacere del signor B, in questi giorni.  Tutti ne parlano. E anch’io voglio dire la mia.
La cosa divertente è che io non sono di sinistra (almeno nel modo italiano di intenderlo…). Però ne convengo: Ha fatto il suo tempo e meglio sarebbe si ritirasse a vita privata (visto che dei passatempi ne ha…)
Il signor B non è il male assoluto. Anzi. Nella sua storia ci sono cose positive. E’ stato un grande rivoluzionario: Ha inventato un modo nuovo di fare edilizia residenziale con Milano 2,  ha “inventato” la Tv commerciale, facendo da stimolo alla Rai, svecchiandola di 15 anni, ha creato un modello di gestione sportiva con il Milan, poi copiato dai più.
Però è stato un rivoluzionario, non un innovatore. La differenza sta che l’innovatore guarda avanti cercando costantemente di migliorare; il rivoluzionario vuole sostituire un sistema con un altro sistema. Una volta fatto questo, magicamente, il rivoluzionario si trasmuta in conservatore…
Io mi ricordo quando “scese in campo” come “unto del Signore”: Fu la manna per gli orfani del pentapartito, spazzato via da Tangentopoli. L’inizio fu promettente, si circondò di liberali (come Antonio Martino), addirittura si alleò con i radicali di Marco Pannella.
Ma poi, come il colonnello Aureliano Buendia di “cent’anni di solitudine”,  per detenere il potere, ha dovuto scendere a patti con i poteri forti come, ad esempio, il Vaticano.
E qui cominciano i casini….. 
Sono convinto che il problema non sia il signor B in se stesso, ma il sottobosco di gentaglia che prospera alla sua ombra. Ritrovo analogie tra il signor B ed il titolare dell’azienda per cui ho lavorato fino a pochi anni fa.
Stesso atteggiamento sprezzante,  stessa capacità di “forzare” i fatti per far apparire di avere ragione,  stesso “interesse” per l’altro sesso….  Solo un (bel) po più in piccolo.
Ma la cosa più importante è che entrambi  detestano i “grilli parlanti”., i buoni consiglieri, i collaboratori che se hai detto una fesseria te lo fanno notare. Li detestano,  li disturba chi non gli da ragione. Finchè hanno un briciolo di buon senso, si tengono stretti questi collaboratori, sono preziosissimi.
Quando invece prevale il fastidio al buon senso, allontanano questi preziosi consiglieri e si circondano solo di yes-men, che fanno a gara a chi loda di più genialate del capo.  E quando a una persona gli si da sempre ragione, questa perde il contatto con la realtà. E’ una sorta di deriva mentale. E noi siamo in questa situazione.
E i segnali sono preoccupanti:
l’atteggiamento nei confronti di Fini, reo di aver chiesto maggior confronto.
La vergognosa politica estera di amicizia con alcuni tra i leader politici non proprio limpidi (Gheddafi, Putin , il kazako Nazarbayev , il bielorusso Lukašenko….)
La visone B-centrica del mondo, come quando si vociferava che volesse far sciogliere il senato, dimenticando che:


  1. è una prerogativa del Capo dello Stato.


  2. è il suo governo che deve avere la fiducia del parlamento, e non il parlamento che deve avere la fiducia del suo governo…


E non voglio dimenticare l’oscena legge parlamentare in cui noi “elettori” non eleggiamo più i nostri  rappresentanti ma ratifichiamo le nomine delle segreterie dei partiti….
 
Come vedete, senza scomodare il Rubygate, ci sono già sufficienti motivi per non avere più fiducia nel signor B.
Io sono d’accordo con Briatore sul fatto che quello che fa una persona a casa propria dopo le undici di sera non deve interessare a nessuno, però, come dice “spiderman”, da grandi poteri derivano grandi responsabilità!
La cosa più ridicola è la storia di Ruby nipote di Mubarak: il signor B fa telefonare per fare rilasciare Ruby per evitare l’incidente diplomatico e per giustificarsi dice che era in buona fede…..
Sinceramente non so cosa sia peggio  tra un presidente del consiglio che abusa del suo potere  o un presidente del consiglio che si beve una balla così senza fare nessun tipo di controllo…..
(per tacere del fatto che l’essere nipote di… non da diritto all’impunità)
 
 
In ultimo  ho poi il sospetto che porti il signor B un po di sfiga. Nel ’94  fu considerato un incidente di percorso, e così trattato. Ma le altre 2 volte che ha vinto le elezioni, cos’è successo?
Nel 2001 l’attacco alle torri Gemelle.
Nel 2008 la più grave crisi economica dal dopoguerra.
E se vincesse ancora?   (mi aspetto le cavallette…)