martedì 18 gennaio 2011

♣ Una cosa che non ho mai detto su Gilles Villeneuve.

Faccio una digressione dal calcio inglese.
prima di seguire il calcio inglese, ero appassionatissimo di automobilismo in generale e di Formula 1 in particolare.
Per caso stamane, per qualche strano link mentale, mi sono ricordato che il 18 gennaio 1952 nasceva Gilles Villeneuve.
Molti considerano Villeneuve uno dei più grandi piloti di tutti i tempi.
Non sono d'accordo. Ma non l'ho mai detto. Perché i sostenitori della Ferrari sono dogmatici. O con loro o contro di loro.
Ora nel mio blog posso dirlo.
Villeneuve non è stato il più grande pilota di tutti i tempi.
A mio avviso non è stato neanche tra i più grandi.
Fangio, Moss, Clark; Surtees, Graham Hill, Stewart e, forse, Lauda. Stop. Dopo questi la formula 1 non è stata più la stessa. Quando le performance delle gomme e della vettura sono diventate preponderanti rispetto alle qualità del pilota,  la formula 1 è morta.
Ecco Villeneuve è stato il più grande istrione della formula 1, ha portato spettacolo, ha stregato le folle.
Ma con questo non si vince....  ma si entra nel cuore delle persone.
Purtroppo è morto giovane.
Ma questo lo ha fatto entrare nel mito.

gv52Bellissimo il suo duello con Arnoux a digione nel 1979 (gara della prima vittoria del motore turbo in formula1) di cui si riferisce la foto a fianco.
E poi il ritorno su 3 ruote in olanda , sempre nel '79.

Anche Enzo Ferrari fu stregato da quel giovanotto canadese. Ma lo affiancò sempre con un pilota solido (Reutemann, Scheckter, Pironi)... 

6 commenti:

  1. Forse una volta la formula1 aveva il suo che, mi sa che adesso è tutto tragicamente pilotato :(

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  2. E allore Villeneuve è stato uno che ha fatto breccia nei cuori, ma non nelle classifiche? Io non l'ho conosciuto... ma mò mi sta più simpatico di gente che a forza di vincere, quasi, quasi mi ha nauseato; perchè pure io, quelli lì, li ho dovuti conoscere; per forza, attraverso gli inni al migliore che si vedono sui media. Amo di più gli sportivi che vincono con fatica, sì, ma anche con meno boria. Ma non lo dire in giro... che poi mi dicono che sono un'invidiosa disfattista e che non capisco il senso sportivo dell'essere tifosi.
    P.S. io di Formula Uno non ci capisco una benemerita... parlo senza cognizione di causa.

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  3. @ LadySmith

    La formula 1 aveva il suo che.
    Ed era meravigliosa. Purtroppo quando tu sei nata, la formula 1 era già finita....  adesso c'è una specie di videogame-guerra psicologica soporifera (per lo spettatore...)
    Negli anni '70 la formula 1 era un po pane e salame. Chiunque poteva fare un Team di formula 1: penso a miliardari eccentrici (come l'inglese Lord Hesketh, o al canadese Walter Wolf)  oppure ex piloti (come McLaren, Brabham, Surtees) oppure bravi meccanici (come Frank Williams).
    Adesso no. occorre avere alle spalle una grossa casa automobilistica e un grosso sponsor per tentare di fare la formula 1.
    All'epoca c'erano piu di 30 iscritti ad ogni gara e, il venerdi mattina all'alba c'erano le prequalifiche per scremare il numenro di iscritti a 30!  Ora si fa fatica a fare 20 iscritti...
    dal 1980 la politica sportiva e certe esaperazioni hanno rovinato quello splendido sport.
    Ogni tanto mi capita di vedere su ESPN Classic delle trasmissioni sulla formula 1 anni '70.......... libidine con seguito di commozione

    @ SAMOTHES

    ancora più interessante il tuo intervento in quanto distaccato.
    Paradossalmente però, all'epoca (e parlo del periodo 1978/82) Villeneuve fu, per il suo impatto mediatico, un spartiacque.
    Fino ad allora il tifo era rispettoso del pilota avversario, in quanto, fino a pochi anni prima, salire in macchina era letteralmente sfidare la morte.
    Negli incidenti (frequenti) il fuoco era il pericolo più temuto.  E quindi c'era rispetto per tutti i piloti, per tutti i"cavalieri del rischio"; poi avevi il tuo preferito....
    Le gesta di Villeneuve avvicinarono alla formula 1 tante persone che non avevano questa base "culturale" (passami il termine).
    E allora il tifo diventò becero, simile  a quello del calcio.
    Ricordo che a Imola si fischiava un pilota italiano (Patrese) che era davanti alle Ferrari e si applaudì quando si ritirò....
    Non era più il mio mondo.
    e piano piano lo lasciai.

    Comunque hai ragione, Villeneuve non aveva boria, era un istintivo.
    Di Boria ne avevano a sufficienza i suoi tifosi...

    "sportivo" e "tifoso" non possono stare nella stessa frase. o sei sportivo o sei tifoso...

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  4. A questo aspetto, ammetto che non ci avevo mai pensato... forse perchè non sono mai stata tifosa, ma è vero quello che dici. E' assolutamente vero e può essere applicato anche alla vita di tutti i giorni. I competitivi sfrenati, quelli che vogliono arrivare a tutti icosti, non sono mai sportivi; passano sopra a qualsiasi cosa pur di ottenere quello che vogliono. Questi mi fanno un po' schifo, lo ammetto. Sono i tifosi di se stessi e tutto il resto non esiste, non conta. E sono gli stessi che non sanno perdere, che soccombono al nulla, quando la vita presenta loro il conto. Mi piace il tuo spirito. Mi piace un sacco... :)

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  5. E' sempre piacevole quando si viene apprezzati.

    Quando poi l'apprezzamento viene da una persona con la tua profondità d'animo, fanno doppiamente piacere.

    Io credo che lo sport sia uno specchio della società, della vita di tutti i giorni.
    C'è differenza tra un allenatore di calcio che, con undici ragazzotti, deve ottenere un risultato,  e un dirigente di settore, di reparto che con undici collaboratori deve ottenere dei risultati?
    meno di quello che sembra, le dinamiche di rapporto sono simili.
    Io spesso osservo come si comportano gli allenatori per capire come gestiscono il loro gruppo. C'è sempre qualcosa da imparare (se uno vuole) anche nei posti più impensati.....

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  6. Condivido pienamente quello che dici. Anche nei posti più impensati !

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