mercoledì 5 gennaio 2011

♦ VALERIE

Non so chi sei , ma per favore credimi.
Non posso convincerti che questo non è uno dei loro trucchi, ma non m’importa.
Io sono io, e non so chi sei ma ti amo.
Ho una piccola matita  che non hanno mai trovato. Sono una donna. La nascondo dentro di me.
Forse non potrò scriverti più, così questa è una lunga lettera sulla mia vita.
E’ al sola autobiografia che scriverò mai, e devo scriverla sulla carta igienica.
Sono nata a Nottingham nel 1957, e pioveva sempre. Dopo le Elementari  e le Medie, andai in un collegio femminile, volevo fare l’attrice.
Incontrai la mia prima amica a scuola.
Si chiamava Sara. Aveva  quattordici anni, e io quindici. Eravamo tutte e due allieve della signorina Watson.
I suoi polsi. I suoi polsi erano bellissimi.
Durante l’ora di biologia, guardavo il vasetto con dentro il feto di coniglio sotto spirito. Il signor Hird diceva che è una fase adolescenziale da cui si esce.
Sara ne uscì. Io no.
Nel 1976 smisi di fingere e presentai ai miei genitori una ragazza di nome Christine.
Una settimana dopo mi trasferii a Londra e mi iscrissi ad arte drammatica. Mia madre disse che le avevo spezzato il cuore; era la mia integrità che mi importava. È così egoistico?  E’ a buon mercato, però è tutto ciò che ci resta.
E’ l’ultimo centimetro di noi che ci resta.
Ma in quel centimetro siamo liberi.
Londra. A Londra ero felice. La mia prima parte fu quella di Dandini in Cenerentola. Il mondo era bizzarro, ignoto e frenetico, con quelle platee invisibili dietro i riflettori incandescenti e quell’emozione spasmodica. Ero elettrizzata, e sola. Di sera andavo nei club, ma me ne stavo più che altro per i fatti miei.
L’ambiente non mi piaceva: c’erano tanti che volevano solo essere gay, era la loro vita, la loro ambizione, non parlavano d’altro.
Io volevo qualcosa di più!
Il lavoro andava bene, nei film mi davano sempre parti più importanti.
Nel 1986 interpretai “ The salt flats”. Alla critica piacque, al pubblico no.
Conobbi Ruth durante la lavorazione. Ci amavamo. Vivevamo insieme e il giorno di S.Valentino lei mi mandava delle rose. Dio quanto avevamo!  Furono i tre anni più belli della mia vita.
Nel 1988 ci fu la guerra…
… e poi non ci furono più rose.
Per nessuno.
Nel 1992, dopo il colpo di stato, cominciarono ad arrestare i gay. Presero Ruth mentre era fuori a cercare da mangiare. Perché hanno tanta paura di noi?
La bruciarono con delle sigarette accese e la costrinsero a fare il mio nome. Firmò una denuncia secondo cui l’avevo sedotta.
Non gliene feci una colpa!  L’amavo. Non gliene feci una colpa. Ma lei sì.
Si uccise nella sua cella. Non poteva sopportare d’avermi tradita, d’aver rinunciato a quell’ultimo centimetro. Oh Ruth!
Vennero a prendermi. Dissero che avrebbero bruciato tutti i miei film.
Mi rasarono i capelli, mi misero la testa in un water, si scambiavano barzellette sulle lesbiche. Mi portarono qui e mi diedero dei farmaci. Non sento più la lingua. Non riesco a parlare.
L’altra donna gay che era qui , Rita, è morta due settimane fa. Credo che anch’io morirò presto.
Strano che la mia vita debba finire in un posto terribile come questo, però per tre anni ho avuto delle rose e non ho dovuto giustificarmi con nessuno.
Morirò qui: ogni centimetro di me perirà tranne uno.
Un centimetro.
E’ piccolo, è fragile ed è l’unica cosa al mondo che vale la pena di avere.
Non dobbiamo perderlo, o venderlo, o cederlo.
Non dobbiamo permetter loro di portarcelo via.
Non so chi sei, né se sei un uomo, o una donna. Forse non vedrò mai la tua faccia. Non ti abbraccerò mai, non piangerò mai con te, non mi ubriacherò mai con te. Però ti amo.
Spero tu riesca a fuggire da qui. Spero che il mondo cambi, che le cose vadano meglio e che un giorno ci siano ancora rose per tutti.
Vorrei poterti baciare.

Valerie

Conosco ogni centimetro di questa cella. Questa cella conosce ogni centimetro di me. Tranne uno.

 


Chi ha visto il film “V for vendetta” magari si ricorda di questa lettera. I più fortunati, che hanno letto il fumetto, l’avranno letta in questa versione.
Io l’ho letta decine di volte. Tutte le volte mi emoziona.
L’ho condivisa con alcune persone a cui volevo veramente bene e che, in quel momento erano in difficoltà.
La voglio condividere con voi. Lasciate perdere tutto il contorno dell’essere gay di Valerie (con tutto il rispetto per i gay).
E’ il resto che mi interessa, E’ il rispetto di se stessi, E’ il nostro ultimo centimetro, che dobbiamo coltivare come il tesoro più prezioso. E farlo crescere. 
Io sono io. Non sono quello che mio padre, mia madre, mia moglie, il mio datore di lavoro i miei amici vogliono che io sia.
 Fino a che ho cercato di rispondere alle aspettative degli altri non sono mai stato felice. Quando ho capito che dovevo rispondere solo alle aspettative del mio centimetro, del mio cuore, ho trovato la serenità.
Che non vuol dire che faccio quello che mi pare, perché se ho rispetto del mio ultimo centimetro, devo averlo anche per quello degli altri!
E’ una questione anche di autostima. Io sono io e non posso permettere a nessuno di pestare la mia anima. Io sono unico. Come tu che stai leggendo. E il far fruttare la mia unicità è il dono che più grande che posso fare al mondo.
Ho visto troppe persone che si sono buttate via per mancanza di autostima.  E il mio cuore urla di rabbia quando vedo questo. Ero così anch’io, ho avuto la fortuna di leggere questa lettera in un periodo difficile della mia vita e mi ha aiutato a trovare al chiave per superarlo. E di questo non ringrazierò mai abbastanza il mio cattivo maestro.

per tre anni ho avuto delle rose e non ho dovuto giustificarmi con nessuno

Auguro a tutti voi delle rose…….

5 commenti:

  1. Ti confido questo che è uno dei più grandi segreti per scoprirmi: io amo le rose, le rose blu... mentre tutti le criticano perchè una creazione dell'uomo, io trovo che, per una volta, la mente di qualcuno abbia raggiunto il massimo che ci potesse aspettare: è riuscito a riportare il colore della vita vera su un semplice fiore... il colore del mare, il colore del cielo, parte dell'arcobaleno, il colore della serenità... e mi sono sempre domandata come facciano le persone a non rimanere stupiti da ciò.... dalla semplicità.... Aggiungi a ciò il verde della speranza e il rosso dell'amore... e cos'altro si può chiedere alla vita?

    Penso che sarebbe bello se tutti fossimo un po' come degli specchi, in grado di catturare e di riflettere tutto l'amore, la speranza, la serenità, la dolcezza e l'allegria dei colori della vita... in un mondo così potremmo vivere, qualunque sia la sfumatura della nostra anima....

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  2. Adoro quel film, l'ho visto un sacco di volte ma grazie a questa tua citzione diei che è tempo di vederlo un'altra volta! :)

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  3. @ Isa_m

    Il film è bello, indubbiamente.
    Ma, credimi, il fumetto da cui è tratto è molto più coinvolgente.
     "V for Vendetta" è una delle cose che mi ha arricchito di più.
    Quella "lettera" in particolare l'ho usata per ridare fiducia in se stessa ad una persona: Martina.
    E' stata una delle esperienze più belle della mia vita vedere una donna rifiorire e riprendere possesso del suo mondo.

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  4. Mi sono abituata troppo alle rose, oramai... portano con sè un profumo indescrivibile....

    Un abbraccio e dolce notte a te, Lory

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  5. mi ha commosso, in effetti do molta importanza all'essere integri...e' una qualità che non é molto valutata di questi tempi
    cercherò di procurarmi il fumetto

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