mercoledì 23 novembre 2011

♦ goodbye...

Allora, se tutto è come nelle previsioni, domani è l'Apocalisse di Splinder.

E allora, da orfano, ripenso al mio personale muro....
    .... dal quale ho tentato di uscire!

E allora, volendo esagerare mi congedo da voi, con questa, ultima, perla:


goodbye, my friends

Lopo

domenica 20 novembre 2011

♥ l’incertezza dietro l’angolo

Non mi piace quello che si respira nell’aria.
No. Proprio per niente.
Avrei (ancora)  tante cose da raccontare, e adesso ricomincio ad avere anche il tempo.
Ma sembra che l’argomento più dibattuto degli ultimi giorni sia: “e tu, dove trasmigri?”  E che cacchio ne so?
Mi sembra di tornare alla fine del servizio militare, gli ultimi 45 minuti fino alla stazione di Mestre, Gli ultimi 45 minuti dopo un anno passato insieme, dove si era riso insieme, ci si era arrabbiati, riappacificati, ci si era ubriacati, si erano risolti problemi….
Insomma si era vissuti delle emozioni comuni.
E ci si scambiava indirizzi, numeri di telefono e ci si giurava e spergiurava che ci si sarebbe tenuti in contatto…
E invece io sapevo che non sarebbe stato così.
E, purtroppo, così è stato.
Non sono state molte le persone che hanno frequentato il mio blog, ma sono persone splendide. Mi hanno fatto molta compagnia.
 E vorrei ringraziarle personalmente.
E idealmente abbracciarle.
Purtroppo, da quanto  ho intuito, si disperderanno in piattaforme diverse, e sarà difficile rimanere in contatto. Ma ci proverò.
Mi risulta difficile pensare di ricominciare in un'altra piattaforma, amo poco i cambiamenti, soprattutto se mi vengono imposti senza spiegazione.

E allora ci penso e più ci penso, più mi ronza in mente un frammento di una  canzone di Bertoli:

E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.

No.
Io vorrei ancora voi amici a farmi il coro, a commentare.

Per adesso, forse solo provvisoriamente,  sono su iobloggo.
Poi si vedrà

A presto

sabato 12 novembre 2011

♥ agrodolce

Ecche diamine !
avevo qualche minuto da dedicare al blog e per caso mi accorgo che esattamente 1 anno fa cominciavo a scrivere e commentare.
E volevo dedicare un pensiero a quelle persone che con le quali ho condiviso pensieri ed emozioni,
Che sono (oramai) una amichevole e cordiale e imprescindibile presenza....
E invece scopro che si devono preparare le valige che si sta sbaraccando....

cavolo, dove trovo il tempo per fare tutto?
Tengo a voi.
Teniamoci in contatto.

♥ Avvelenato

Sono cresciuto a pane e cantautori.  Non potevo, tra gli altri, non amare ed apprezzare Guccini; anzi,  “Amerigo” (1978) è stato la prima musicassetta originale che mi sono comprato… avevo 11 anni….
E nella mia personale ricerca Gucciniana a ritroso nel tempo, mi sono imbattuto ne “L’avvelenata” . Uno Shock per uno perbenino come me.
Poi, l’ho assimilata, fatta mia, al punto da canticchiarla un poco adattata alla mia situazione di adolescente inquieto.
Ricordo dei Sabati sera di tardo autunno, un po’ come questo periodo, non avevo voglia di vedere nessuno, e men che meno di stare a casa con i miei. E gironzolavo senza meta, per le strade del mio paesetto male illuminate, con una lattina da mezzo litro di birra (allora una novità, erano appena messe in commercio, prima c’erano solo quelle da 33cl…), il massimo della trasgressione per uno perbenino come me…..
E canticchiavo tra me e me la mia versione “personalizzata de “L’avvelenata”.
E c’era un verso che più di altri lo sentivo mio:
..Se son d’umore nero allora scrivo
frugando dentro alle nostre miserie;
di solito ho da far cose più serie,
costruire su macerie, o mantenermi vivo.

Mi è tornato in mente questa sera.
Ho voglia di scrivere, perché son di umore nero.
C’è aria pesante in casa, nulla che un po’ di buon senso non possa spazzare via.
Ma il buon senso ora non c’è.
E non solo da parte mia.
Niente di che, per usare ancora una citazione Gucciniana , non merita nemmeno due colonne su un giornale o una musica, o parole un po’ rimate..
Speriamo che domani sia meglio.
Non sono però ottimista.
E non è bello, il sabato sera, rintanarmi nel sottotetto, a scrivere, ascoltando un Vecchioni  d’annata….
Mi ritrovo in quell’adolescente inquieto incazzato con il mondo.
Ma il problema è che non sono più adolescente,  E non posso più incazzarmi con il mondo, con il mio mondo; perché e quello che ho faticato tanto per costruire,  e che, profondamente amo.
O forse è proprio per questo Amore, che quando qualcosa non va (ed è normale, umano che succeda) sono così triste e turbato…..
         Però  mi piacerebbe, anche solo per un quarto d’ora, ritrovarmi a gironzolare per le strade del mio paesetto, con una lattina di birra da mezzo litro in mano,  anche solo per vedere l’effetto che fa….
Ma, ricordando “luci a San Siro” ….  Scusate, stavo scherzando..

mercoledì 2 novembre 2011

♥ Famiglia Jena

Ascoltata mentre finivo di caricare la lavastoviglie:

"... la struttura sociale delle Jene è matriarcale,
al vertice della piramide  c'è la femmina, la madre
poi, al livello inferiore, i cuccioli,
infine, alla base della piramide il maschio adulto..."


Mi ricorda qualcosa......

                    .......  maledetto Animal Planet!

martedì 1 novembre 2011

♥ …lungo i giardini consacrati al pianto, si festeggiano i morti….

Da pessimo parente qual sono, ho disertato il rituale tour dei cimiteri di Ognissanti.  Sono anni oramai che lo anticipo o lo ritardo di qualche giorno, e questo perché spesso il rito si trasforma in un happening per contare chi c’era e chi non c’era (o non c’è stato…). Oppure si parla d’affari. Oppure di altre cose…..
Lascio però un bocciolo di rosa.
Così chi deve sapere, sa.
Quest’anno è voluto venire anche Ajie con me, perché voleva “ vedere le foto dei suoi bisnonni e sapere qualcosa di loro.” .  Mi ha fatto molto piacere. Ho portato sia Ajie che Caji con me, e ho avuto l’occasione di raccontare ad entrambi qualcosa sui miei nonni.  Oltre ai nonni, ho dedicato un momento, un pensiero ad Amici che non ci sono più come CapiAnacleto e Alessia.
Alessia era una ragazza piena di vita  e piena d’amore. Letteralmente. E con una fede granitica ma non cieca. Siamo stati serate e nottate intere a confrontarci, a discutere… interminabili dialoghi che finivano con il suo caldo sorriso e una frase : “Un giorno capirai, un giorno mi capirai
No Ale, non ho ancora capito, non ti ho ancora capita.

La voglia di rendersi utile agli altri la portò a diventare infermiera, e poi a lavorare in un reparto di Oncologia Pediatrica.
Una mattina d’estate, di quasi vent’anni fa, ebbe un incidente, mentre andava in stazione per prendere il treno per andare in ospedale, che le fu fatale.
L’ironia è che prendeva il treno per evitare di andare a Bologna in auto, per non rischiare incidenti….

Mentre io, in quel periodo ancora libero da Tutor o Autovelox, scorrazzavo per tutto il nord e centro Italia infischiandomene bellamente dei limiti di velocità….
Sulla sua lapide c’è incisa una sua frase “ Si impara ad Amare, Amando!” 
Ed io, leggendola, ho sempre ricordato e canticchiato tra me e me, una frase di “Ninni” di Vecchioni: “… Ninni ha amato tanto da non amare più….” .
E ci credevo.
Il tempo mi ha spiegato che sbagliavo.
Ale, avevi ragione tu.