martedì 1 febbraio 2011

♠ due o tre cose sul signor B

Non si può tacere del signor B, in questi giorni.  Tutti ne parlano. E anch’io voglio dire la mia.
La cosa divertente è che io non sono di sinistra (almeno nel modo italiano di intenderlo…). Però ne convengo: Ha fatto il suo tempo e meglio sarebbe si ritirasse a vita privata (visto che dei passatempi ne ha…)
Il signor B non è il male assoluto. Anzi. Nella sua storia ci sono cose positive. E’ stato un grande rivoluzionario: Ha inventato un modo nuovo di fare edilizia residenziale con Milano 2,  ha “inventato” la Tv commerciale, facendo da stimolo alla Rai, svecchiandola di 15 anni, ha creato un modello di gestione sportiva con il Milan, poi copiato dai più.
Però è stato un rivoluzionario, non un innovatore. La differenza sta che l’innovatore guarda avanti cercando costantemente di migliorare; il rivoluzionario vuole sostituire un sistema con un altro sistema. Una volta fatto questo, magicamente, il rivoluzionario si trasmuta in conservatore…
Io mi ricordo quando “scese in campo” come “unto del Signore”: Fu la manna per gli orfani del pentapartito, spazzato via da Tangentopoli. L’inizio fu promettente, si circondò di liberali (come Antonio Martino), addirittura si alleò con i radicali di Marco Pannella.
Ma poi, come il colonnello Aureliano Buendia di “cent’anni di solitudine”,  per detenere il potere, ha dovuto scendere a patti con i poteri forti come, ad esempio, il Vaticano.
E qui cominciano i casini….. 
Sono convinto che il problema non sia il signor B in se stesso, ma il sottobosco di gentaglia che prospera alla sua ombra. Ritrovo analogie tra il signor B ed il titolare dell’azienda per cui ho lavorato fino a pochi anni fa.
Stesso atteggiamento sprezzante,  stessa capacità di “forzare” i fatti per far apparire di avere ragione,  stesso “interesse” per l’altro sesso….  Solo un (bel) po più in piccolo.
Ma la cosa più importante è che entrambi  detestano i “grilli parlanti”., i buoni consiglieri, i collaboratori che se hai detto una fesseria te lo fanno notare. Li detestano,  li disturba chi non gli da ragione. Finchè hanno un briciolo di buon senso, si tengono stretti questi collaboratori, sono preziosissimi.
Quando invece prevale il fastidio al buon senso, allontanano questi preziosi consiglieri e si circondano solo di yes-men, che fanno a gara a chi loda di più genialate del capo.  E quando a una persona gli si da sempre ragione, questa perde il contatto con la realtà. E’ una sorta di deriva mentale. E noi siamo in questa situazione.
E i segnali sono preoccupanti:
l’atteggiamento nei confronti di Fini, reo di aver chiesto maggior confronto.
La vergognosa politica estera di amicizia con alcuni tra i leader politici non proprio limpidi (Gheddafi, Putin , il kazako Nazarbayev , il bielorusso Lukašenko….)
La visone B-centrica del mondo, come quando si vociferava che volesse far sciogliere il senato, dimenticando che:


  1. è una prerogativa del Capo dello Stato.


  2. è il suo governo che deve avere la fiducia del parlamento, e non il parlamento che deve avere la fiducia del suo governo…


E non voglio dimenticare l’oscena legge parlamentare in cui noi “elettori” non eleggiamo più i nostri  rappresentanti ma ratifichiamo le nomine delle segreterie dei partiti….
 
Come vedete, senza scomodare il Rubygate, ci sono già sufficienti motivi per non avere più fiducia nel signor B.
Io sono d’accordo con Briatore sul fatto che quello che fa una persona a casa propria dopo le undici di sera non deve interessare a nessuno, però, come dice “spiderman”, da grandi poteri derivano grandi responsabilità!
La cosa più ridicola è la storia di Ruby nipote di Mubarak: il signor B fa telefonare per fare rilasciare Ruby per evitare l’incidente diplomatico e per giustificarsi dice che era in buona fede…..
Sinceramente non so cosa sia peggio  tra un presidente del consiglio che abusa del suo potere  o un presidente del consiglio che si beve una balla così senza fare nessun tipo di controllo…..
(per tacere del fatto che l’essere nipote di… non da diritto all’impunità)
 
 
In ultimo  ho poi il sospetto che porti il signor B un po di sfiga. Nel ’94  fu considerato un incidente di percorso, e così trattato. Ma le altre 2 volte che ha vinto le elezioni, cos’è successo?
Nel 2001 l’attacco alle torri Gemelle.
Nel 2008 la più grave crisi economica dal dopoguerra.
E se vincesse ancora?   (mi aspetto le cavallette…)
 
 
 

3 commenti:

  1. Un inciso per i più curiosi:
    dopo essere stato per tanti anni il grillo parlante dell'azienda, sono passato nel banco dei "cattivi".
    Dopo un anno (circa) ho deciso di andarmene da quella azienda perchè, in prospettiva non vedevo niente di buono. Qualcuno in seguito mi ha poi imitato.
    Qualche settimana fa ho saputo che l'azienda ha iniziato le procedura per il fallimento.

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  2. Bello questo post, davvero :)
    B era un imprenditore. Anzi diciamo che era, è e sarà sempre imprenditore. Questo è uno dei punti cardine. Non è nato politico, sapeva fare il suo mestiere come imprenditore (non pagando nessuno, a detta di mio padre che negli anni milano2 lavorava nell'edile in Lombardia ma del resto, come ci si arricchisce in fretta?) e se uno ci pensa lo rivede spesso pensando ai propri titolari in grandi (ma non solo..) aziende. Il punto è che lì doveva rimanere ma non l'ha fatto. Perchè?
    E qui entrano in gioco la corruzione, la concussione, l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Il caso Ruby come hai detto tu è il male minore (concordo in pieno sulla questione nipote di Mubarak o non e l'impunità solo per essere nipote di questo o quel potente), solo la goccia che fa traboccare il vaso soprattutto per i puritani che ancora urlavano "poverino!! lasciatelo governare". Il punto scandaloso è che, con queste premesse, è comunque al governo e in politica da anni. Io mi domando: perchè han permesso che il "padrone" del 50% delle emittenti televisive italiane entrasse in politica? E il mio è un interrogativo che porrei a tutta la classe politica: perchè? Perchè non è stata fatta una legge sul conflitto di interessi quando era ora? Ho tanta paura che se B. è lì dove si trova non sia solo per una questione di voti ma per molto di più. Forse si sta davvero realizzando il disegno di Gelli?
    Non mi è mai piaciuto B e sì che nel 1994 ancora non mi interessavo di politica, ho iniziato a capirla in seguito.. Anche se... Mi crescevano bene: papà mi insegnò a fare il gesto del "tò" ogni volta che Craxi compariva in tv :DD

    Non avevo mai pensato alle sfighe collegate al nostro signor Napoleone B. sai? Però potrebbe essere, c'è caso che a breve le acque del nilo diventino rosse, tra il casino che c'è la e quello che c'è qui non si sa mai!

    A presto!

    p.s.: sei stato fortunato a scappare in tempo da quell'azienda!

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  3. Grazie per il commento.
    Mi piace confrontarmi con persone di buon senso con idee diverse dalle mie. 
    Io credo che la sinistra abbai sbagliato tutto lo sbaglabile con il signor B.
    Prima sottovalutandolo.
    Poi facendogli una "guerra" spietata, rinunciando a creare un'alternativa.
    Infine non facendo, quando ne aveva la possibilità, una seria legge sul conflitto di interessi. Perchè non l'ha fatta?
    Se fossi malizioso direi per connivenza.
    Se non voglio essere malizioso direi che si è voluto lasciare il problema irrisolto per agitarlo come spettro quando serviva, facendo un drammatico errore di valutazione; gli spettri dopo un po non fanno più paura, ci si fa l'abitudine.....

    io di Craxi ho una opinione diversa. In confronto agli omuncoli che abbiamo oggi al potere, era un gigante.
    Ne ha fatte di cotte e di crude,  però nel momento della verità si assunse le sue responsabilità politiche in uno storico discorso alla Camera ed invitò anche gli altri leader a fare altrettanto. Non lo fece nessuno.
    Ripeto non era un galantuomo, ma aveva la sua dignità.
    Cosa che oggi manca a tanti politici

    Non sono stato fortunato a scappare in tempo da quella azienda.
    E' che non vedevo un futuro con quell'andazzo.
    E' stata una sofferenza per me andare via da lì e ricominciare da un'altra parte.
    Avevo poco più di vent'anni quando ho cominciato in quella azienda.
    Ne avevo quasi quaranta quando sono andato via.
    per ricominciare da zero da un'altra parte.
    Non è stato facile.
    ma è stato il male minore.
    il dispiacere più grande è che l'azienda ha chiuso quando mancavano pochi anni a festeggiare il secolo di storia.

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