lunedì 6 febbraio 2012

♣ 6th february 1958

questo orologio, che segna l'ora del
disastro, si trova all'Old Trafford, lo
stadio del Manchester Utd

Spesso un avvenimento drammatico traccia l'inizio di un mito, o meglio il passaggio tra una storia importante e una dimensione epica.
E' così anche per questa storia, che voglio ricordare nel 54esimo anniversario. Ma andiamo per ordine.
All'inizio degli anni '50 il Manchester United  è una squadra senza una grande tradizione, ma qualcosa sta cambiando, grazie al suo allenatore scozzese: Matt Busby.
Nel 1952  lo United vince il suo terzo campionato, dopo 41 anni di digiuno, ma la squadra non è giovanissima. Busby allora ha una intuizione: radunare un gruppo di giovani di talento, già presenti nelle giovanili del club, e promuoverli nella prima squadra; saranno conosciuti come i Busby babies; i più noti saranno Bobby Chalrton, Bill Foulkes, Dennis Violet e Duncan Edwards.
L'intuizione è geniale, con una squadra giovanissima, vince  il campionato 1955/56 e 1956/57. Sempre nel 1957 partecipa alla Coppa dei Campioni, venendo eliminati solo in semifinale dal Real Madrid, (poi vincitrice del torneo).
una delle ultime foto dello United con i Busby babies

Anche nel  1957/58 le cose vanno alla grande,  vittorie facili in campionato, e un percorso brillante in Europa. Nei quarti di finale, lo United affronta la Stella Rossa di Belgrado; dopo la vittoria in  casa, la partita a Belgrado è poco più di una formalità.
La partita finisce 3-3, la semifinale è alle porte. Si riparte alla volta di Manchester, con un volo privato. A bordo ci sono una quarantina di persone tra giocatori, staff tecnico e giornalisti. E' prevista una sosta tecnica a Monaco di Baviera, dove sta nevicando copiosamente.
Per due volte il decollo fallisce; alle 3 del mattino c'è un terzo tentativo. L'aereo non riesce a decollare, anzi si schianta sulla recinzione  che circondava l'aeroporto e poi su una casa, che in quel momento era vuota. Parte dell'ala e parte della coda vengono strappate. Prende fuoco. Il lato sinistro della cabina di pilotaggio colpisce un albero. Il lato destro della fusoliera colpisce un capanno di legno, all'interno del quale c'era un camion pieno di pneumatici e carburante, che esplode.


Il bilancio è drammatico: 7 giocatori, 3 dirigenti dello United e 11 tra giornalisti e membri dell'equipaggio muoiono subito; 10 giocatori, lo stesso Busby, e  altre 12 persone rimangono ferite più o meno gravemente. A Busby viene somministrata per 2 volte l'estrema unzione!
Dopo 3 settimane, si spegne il pilota in seconda. Anche Duncan Edwards sembra spacciato ma ha una fibra fortissima, chiede insistentemente quando ci sarà la prossima partita, ma dopo 15 giorni di agonia, anche lui si spegne. Edwards, a soli 22 anni, è considerato uno dei giocatori più forti e completi. C'è chi dice che probabilmente è il giocatore inglese più forte di tutti i tempi. C'e chi dice che sicuramente sarebbe stato lui ad alzare, da capitano dell'Inghilterra, la coppa del mondo, a Wembley nel 1966. Qualcuno si spinge a dire che è un giocatore  ancora più forte  e completo di Pelè o Maradona...
Il colpo è fortissimo,  la squadra decimata,  Busby ricostruisce la squadra, attorno ai sopravvissuti come Charlton, Viollet e Foulkes. Ci vuole qualche anno ma ce la fa.
Nel maggio del 1968, dopo 10 anni dalla tragedia di Monaco, Bobby Charlton in campo e Busby in panchina, guidano lo United a vincere la Coppa dei Campioni, sconfiggendo 4-1 il Benfica di Eusebio. E' una festa ma nessuno dimentica chi non c'è più. Qualcosa di irreale, una vittoria giunta con 10 anni di ritardo....
Lo United vincitore della Coppa dei Campioni 1968.
Vicino alla coppa, sir Matt Busby, alla sua sinistra Bobby Charlton

Nel febbraio 2008, in occasione del 50esimo anniversario dell’incidente di Monaco,  il calendario curiosamente mette di fronte le due squadre di Manchester: lo United Vs City. Lo United decide di rendere omaggio ai suoi indimenticati campioni, schierando la squadra con le maglie stile anni '50, senza sponsor, senza personalizzazione, con la numerazione dall'1 all'11. Anche il City si associa alla iniziativa. Prima della partita c'è un suggestivo ricordo,  le squadre si schierano sul cerchio del centrocampo  a fianco alcuni ragazzi indossano maglie con i nomi degli scomparsi.
Si osserva un minuto di silenzio. Un lungo minuto di silenzio irreale, dove più di settantacinquemila persone stanno in silenzio, in rispetto e in ricordo.
Una cosa normale per la cultura inglese, impensabile da noi...


Quanto è successo a Monaco è fortissimamente presente nella realtà dello United, ne ha segnato la storia,  creando una sorta di aurea leggendaria.  Matt Busby è diventato sir e ha guidato lo United per oltre 25 anni, dal  1945 al 1971.  Bobby Charlton è diventato anche lui sir, e sarà per anni il recordman di presenza con lo United (758).

Concludo con un omaggio che  giocatori  di adesso e del passato hanno realizzato per ricordare  le vittime dell’incidente di Monaco

Sono stati scritti indegni post come questo, sono stati  fatti video, film e canzoni.
come questa:


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