domenica 22 gennaio 2012

♥ ..si sa che la gente da buoni consigli....

Caji ha un bel musetto a punta, due occhietti brillanti, e il viso incorniciato da un caschetto di capelli castani. Ha anche un sorriso accattivante, che conquista, ora le dade della materna, domani chissà...
Ma da qualche tempo il suo sorriso non è più sfolgorante, e un ombra vela il suo sguardo. Non è più il raggio di sole che illuminava ogni stanza ove entrava. Tende ad isolarsi.
Non è più quello che quando vedeva che qualcuno doveva uscire, andava a prendere il suo giubbotto.
Caji fino a pochi mesi fa, parlava un suo linguaggio abbastanza incomprensibile, ma questo non sembrava gli importasse più di tanto.  Probabilmente però andare via dalla sua scuola per andare a fare le sedute di logopedia, e, a volte lezioni con una insegnante di sostegno, gli hanno dato la percezione che qualcosa non va. Se qualcosa non gli va, si chiude in se stesso, abbassa la saracinesca, e non vuole avere a che fare con nessuno.
A volte, lo troviamo alla fine delle lezioni seduto a testa bassa sulla sua cassettiera, indifferente  al mondo attorno a lui. solo un po di tristezza nello sguardo. E questo nonostante il gran lavoro delle sue (brave) insegnanti.


 A settembre anche lui ha voluto andare in piscina, come il suo fratellone. Ma non è stato fortunato con l'istruttore, poteva capirlo meglio... e poi l'acqua. A detta di tanti, in quella piscina è sempre un po troppo fredda, e questo non aiuta Caji, abbastanza freddoloso (anche per costituzione..).
Qualche giorno fa, dopo avere aiutato entrambi i cuccioli a cambiarsi, e dopo aver preso un caffettino, vado nella tribuna della piscina, con gli altri genitori, per guardare cosa fanno in acqua i cuccioli. 
Quando arrivo in tribuna vedo, proprio sotto la tribuna, il gruppo di Caji, tutti in acqua tranne lui. lo cerco con lo sguardo e lo vedo, accucciato ad un paio di metri di distanza, la fronte appoggiata alle ginocchia, mezzo bagnato: saracinesca chiusa, e il mondo fuori.
Non posso lasciarlo così. mi avvicino più possibile  a lui, mi sporgo dalle transenne, lo chiamo. Mi sente ma non mi ascolta. continuo a chiamarlo fino a che mi guarda. Gli faccio segno di venire vicino a me, allungando le braccia riesco ad accarezzargli la testa, cerco di rassicurarlo, gli chiedo se vuole uscire, se vuole venire negli spogliatoi. Rassicurato dalla mia presenza riprova ad entrare in acqua. Niente da fare è troppo fredda. Caji è confuso, non sa cosa fare, e anch'io, onestamente, non so qual'è la cosa migliore da fare.. 
Mentre sono in questa impasse, all'improvviso sento una acidula voce alle mie spalle:
- Certo che se io avessi un bambino cosi capriccioso, non lo porterei certo in piscina!


Mi giro di scatto, fulminando con lo sguardo l'intera tribuna, e penso tra me e me : Ma che ne sai di cosa ci sta dietro a questi apparenti capricci?
eppoi mi viene in mente quel frammento di Boccadirosa:
...Si sa che la gente da buoni consigli, sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente da buoni consigli, se non può più dare cattivo esempio!
E allora sorrido tra me e me.
E ripenso a un video, visto in una conferenza  in cui ci sono 2 bambini che disturbano un po tutti e il papà, in un angolo li guarda, ma non dice nulla, fino a che una persona sbotta: - ma allora non vede cosa fanno i suoi figli? non ha nulla da dirgli?
Il papà lo guarda, gli occhi rossi - Non hai nulla da dirgli? -  ripete il papà scuotendo la testa - oggi è morta la loro mamma e no, non ho trovato ancora le parole da dirgli....-
E la scritta in sovraimpressione NON GIUDICARE SE NON HAI TUTTI GLI ELEMENTI PER FARLO.
Ecco, in quella tribuna ci si è fermati solo alla prima impressione, alla facciata delle cose.
E io chiedo a voi, amici che leggete queste righe, non giudicate, se potete. Ma se volete farlo, cercate almeno di conoscere bene le situazioni.



6 commenti:

  1. l'ho passata anche io con il Piccolo quella fase a scuola, e un qualcosa di analogo in piscina (infatti ha subito smesso perche' l'insegnante l'aveva tirato giu' sott'acqua senza aspettare che lui fosse pronto). Io tornavo a casa, mi nascondevo e piangevo lacrime amare, perche' ci vuole tempo ed energia perche' il potenziale dei nostri piccoli possa rivelarsi al mondo, e soprattutto agli altri adulti.
    Lopo, sono certa che con calma e col tempo le cose miglioreranno, l'ho visto nel Piccolo, lo vedrai in Caji. Un abbraccio

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  2. E' stato solo un piccolo sfogo, sentirmi/ci meno soli in questo sforzo quotidiano.
    Ci vuole tempo e comprensione. E Energia.
    E qualche amico/a che ti manda un abbraccio...
    Un abbraccio anche a te!

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  3. Caji è fortunato perchè ha un papà che gli vuole bene e lo sostiene e lo sosterrà sempre. Chi giudica, chi arriva a conclusioni affrettate fermandosi all'apparenza è solo una persona senza carattere e sensibilità. Sono ciechi.

    Non posso darti consigli. Non ne sono capace. Sono sicura che saprai trovare la strada giusta. Ti abbraccio.

    Chitarradanzante

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  4. Ma la tizia acida dietro di te è stata proprio una cafona. Magari puoi pensarla una cosa del genere ma tenendotela per te soprattutto perchè appunto: non sai la situazione. L'acqua fredda e la propensione a starsene per conto proprio non aiutano in sport che si praticano "in gruppo". Io da bambina odiavo i corsi nuoto.. Non mi piacevano gli insegnanti non mi piaceva che mi imponessero di fare certe cose, non mi piacevano certi bambini che ai corsi inevitabilmente si comportano male. Imparai giusto a stare a galla e nuotare alla buona. Ho riniziato pochi anni fa per perfezionare gli stili, già adulta e più propensa al contatto con gli altri.. E' andata decisamente meglio :)
    Un abbraccio

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  5. Le persone impiegano meno tempo e forze a giudicare che sedersi accanto a te per ascoltare il tuo silenzio che trabocca di parole...

    Buon sabato, papà d'oro

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  6. Grazie a tutte.
    Da parte di tutti noi.
    Chitarradanzante, mi scaldano il cuore le tue parole.
    Unica-mente: sei sempre poetica, fortunato che incroci la tua strada

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