giovedì 14 marzo 2013

♠ un giovane pilota di,,,, 70 anni!

Merzario  oggi
Mi fermo a prendere un caffè.
L'occhio mi cade sulla prima pagina di una rivista, supplemento di un quotidiano sportivo. 
Riconosco la faccia rugosa. Sono decisamente sorpreso:
Arturo Merzario! ( anzi Arturio Merzario ) credo che pochi lo conosceranno. Ma chi come me è un antico appassionato di automobilismo non può aver dimenticato questo pilota che correva in formula 1 negli anni '70 (fu anche pilota della Ferrari) ma che è stato un grande pilota di gare di durata, un grande pilota con una grande passione.
Merzario nel 1976 con l'immancabile cappello Marlboro
Quella grande passione che lo ha portato a festeggiare l'anno scorso  cinquantanni di corse! Ancora oggi si diverte a correre, "bastonando" piloti che potrebbero essere suoi figli o suoi nipoti....
Lui che correva quando correre era veramente sfidare la morte, quanti morti in quei terribili, meravigliosi anni '70
Lui che non esitò a gettarsi tra le fiamme per salvare Niki Lauda, al Nurburgring nel 1976, per salvargli la vita.



Eppoi la passione che lo portò, come tanti piloti, a diventare costruttore, così come Enzo Ferrari, o Bruce McLaren, o Jack Brabham, o Frank Williams.....

una "Merzario" di formula 1
Non fu una esperienza positiva. in tanti sensi.
Ma io ogni Gran Premio speravo si quaiificasse.
Era (ed è) uno dei miei piloti preferiti. Se non il mio preferito.
Forse per quell'aria guascona. 
Forse per il suo cappello Marlboro, il suo segno distintivo.
Forse per quel suo lottare sempre con poca fortuna, e quelle poche volte che ha avuto macchine all'altezza ha fatto vedere i sorci verdi a tutti, sia in formula 1 ma soprattutto nelle gare di durata con i prototipi dove più volte sarà campione del mondo.

Da ragazzino gli mandai una lettera, dopo pochi giorni mi arrivò una foto autografata con dedica...... Ne fui felicissimo.

Mi ha fatto enormemente piacere   questo tributo a un grande dell'automobilismo degli ultimi.....50 anni!

(soccmacher crepa d'invidia!)

clicca su questo link per leggere l'intervista



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