..Mi ha sempre affascinato l'apertura misteriosa di certi cassetti della memoria, in particolari momenti.
Come una canzone di quasi quarant'anni fa, e che probabilmente non ascoltavo da quasi vent'anni.
E che all'improvviso si incunea nei miei pensieri...
E ha la capacità di metterli in fila..
E tutto (sembra) più chiaro...
Tu sei il tipo di donna
che mi fa sentire così giù
sei l'unica che mi fa sentire un pagliaccio,
E io sono quello che butti
sempre a terra, perché lo sai,
che non sono il tipo d'uomo
che si gira e se ne va...
Non c'è motivo
per le cose che fai,
io lavoro come uno schiavo
per darti tutto...
Perché farmi del male
e tormentarmi?
E so che non sono il tipo di uomo
che vorresti
Tu sei il tipo di donna
Che fa sentire triste un uomo
Ma uno di questi giorni
Me ne andrò
E scoprirai
Quanto avresti voluto che fossi rimasto
Perché mi ami
più di quanto ti importi di dire..
E saprai che sono
il tipo di uomo di cui hai bisogno così
Tu sei il tipo di donna
Che fa sentire triste un uomo
c'è molto di me in questo testo di Finardi, il sentirsi fuori posto nel ruolo che ci si trova ( nel tempo ) a recitare.
E la percezione di essere vissuto come l'uomo che non si gira e se ne va, perché ha fatto del senso del dovere un punto di forza..
Ma uno di questi giorni
Me ne andrò...
E così è stato.