Credo che tutti conoscano la parabola del figliol prodigo:
Nella
parabola che Gesù racconta, un uomo ha due figli e, nonostante non
manchi loro nulla, il più giovane pretende la sua parte
di eredità mentre
il padre è ancora in vita.
Ottenutala, si reca in un paese lontano
dove spreca tutte le sue ricchezze con una vita dissoluta. Ridotto
alla fame, per sopravvivere è costretto a fare il mandriano di
porci. Medita pertanto in cuor suo di andare da suo padre e dirgli: :"Padre non merito di essere chiamato tuo figlio.
Trattami come uno dei tuoi servi"
Ma, mentre è ancora
per strada, il padre lo scorge e gli corre incontro, accogliendolo a
braccia aperte e ordina ai servi di rivestirlo e di fare una gran festa, ammazzando per l'occasione il vitello grasso.
E cominciarono a far festa.
Il
figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a
casa, vide i festeggiamenti e ne chiese motivo ai servi che gli risposero che il fratello era tornato e il padre aveva fatto ammazzare il vitello grasso.
Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
Anche io ho due figli (vabbè ora 3, ma il piccolo è ancora un cucciolino...);
Ajie, il primogenito, non ha mai dato grandi pensieri o grattacapi.
Non altrettanto si può dire di Caji che, tra problemini fisici, e la logopedia, ha avuto qualche inciampo.
E spesso ho dovuto aiutarlo a superare momenti difficili.
E questo crea un rapporto speciale. Purtroppo.
E il "purtroppo" lo si scopre quando meno lo si aspetta.
Come successe al padre del figliol prodigo, che non si aspettava quella reazione del suo primogenito ad un suo atto di generosità, che capisce che i suoi gesti sono stati fraintesi, non compresi....
Purtroppo mi sono occupato molto di Caji perché (oggettivamente) ha avuto bisogno; mi sono occupato meno di Ajie perché pensavo che avesse meno bisogno. Ma forse mi sbagliavo.
E allora una frase buttata la da Ajie è come una pugnalata.
E allora dopo un momento di disorientamento, mi è venuto in mente la parabola del figliol prodigo, e quel padre, che si trova davanti all'accusa di non trattare i figli allo stesso modo.
Ho deciso di raccontare quella storia al mio "figliol prodigo" e al suo fratello maggiore.
E mi sono emozionato quando ho marcato “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo"
Ajie mi ha guardato. Mi ha detto che ha capito. Lo spero, ma non ne sono sicuro.
Anch'io spero di aver capito.
Ma non ne sono completamente sicuro.......
Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
Anche io ho due figli (vabbè ora 3, ma il piccolo è ancora un cucciolino...);
Ajie, il primogenito, non ha mai dato grandi pensieri o grattacapi.
Non altrettanto si può dire di Caji che, tra problemini fisici, e la logopedia, ha avuto qualche inciampo.
E spesso ho dovuto aiutarlo a superare momenti difficili.
E questo crea un rapporto speciale. Purtroppo.
E il "purtroppo" lo si scopre quando meno lo si aspetta.
Come successe al padre del figliol prodigo, che non si aspettava quella reazione del suo primogenito ad un suo atto di generosità, che capisce che i suoi gesti sono stati fraintesi, non compresi....
Purtroppo mi sono occupato molto di Caji perché (oggettivamente) ha avuto bisogno; mi sono occupato meno di Ajie perché pensavo che avesse meno bisogno. Ma forse mi sbagliavo.
E allora una frase buttata la da Ajie è come una pugnalata.
E allora dopo un momento di disorientamento, mi è venuto in mente la parabola del figliol prodigo, e quel padre, che si trova davanti all'accusa di non trattare i figli allo stesso modo.
Ho deciso di raccontare quella storia al mio "figliol prodigo" e al suo fratello maggiore.
E mi sono emozionato quando ho marcato “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo"
Ajie mi ha guardato. Mi ha detto che ha capito. Lo spero, ma non ne sono sicuro.
Anch'io spero di aver capito.
Ma non ne sono completamente sicuro.......
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