Quando si è cominciato a ventilare l'ipotesi di un insegnante di sostegno per Caji, l'estate scorsa, non l'abbiamo presa benissimo.
Ci sembrava un ulteriore attestato di disistima nei suoi confronti, era già successo che qualcuno manifestasse poca fiducia nelle sue possibilità.
Poi l'abbiamo vista come un'opportunità, come dire "male non farà!"
Ma non eravamo pronti a quello che poi è stato.
Sì, esistono le fate.
E Caji ha avuto la fortuna di incontrarle.
Le dade di sezione e la sua nuova amica hanno avuto un ruolo importantissimo nello sgrossare quel piccolo diamante che è Caji.
Hanno saputo incuriosirlo, farlo lavorare (tanto!), hanno saputo frenarlo nei suoi eccessi, ma hanno chiuso un occhio quando si poteva, ma soprattutto lo hanno sostenuto nel suo periodo più complicato, nel cuore dell'inverno....
Ma poi è arrivata la primavera. In tutti i sensi.
E poi l'estate.
E poi, a breve, l'autunno, e con l'autunno una nuova sfida: la scuola primaria.
Non è facile pensare di non avere più l'appassionato e caloroso di sostegno delle nostre fate moderne.
Istintivamente vorremmo poter continuare questa bella storia.
Ma proprio perchè così bella, questa storia deve finire così, al suo apice.
Sarebbe bello poter affrontare questa nuova sfida con le nostre fate, ma così non sarà.
Ce ne faremo una ragione, con la consapevolezza comunque che ci hanno donato tutti gli strumenti per fare bene.
E faremo bene.
Potete contarci, fate!
Note emotive di un percorso quotidiano ♥ Genti e sentimenti ♦ Comics, cartoon & music ♣ il calcio (come ricostituente) ♠ il sociale (e l’antisociale)
sabato 25 agosto 2012
giovedì 16 agosto 2012
♠ inglesitudine
Non so quando ho cominciato ad essere affascinato dalla Gran Bretagna e l'Inghilterra in particolare.
Sicuramente non da bambino, troppo bello il mito del far-west, dei film, degli indiani e cowboy, alimentata anche dalla famelica lettura di Tex.
Sicuramente neanche qualche anno dopo, quando divoravo i fumetti dei supereroi ammericani della Marvel...
Ho cominciato ad essere affascinato dall'Inghilterra alla fine degli anni '70, quando ho cominciato ad interessarmi alla Formula 1,dove tutti i team che erano l'ossatura della formula 1, erano fondati e diretti da ex-piloti come Bruce McLaren, Jack Brabham, Frank Williams, John Surtees Colin Chapman oppure da eccentrici miliardari come Lord Hesketh. Bastavano un po' di soldi, un manipolo di buoni meccanici, e un pilota di belle speranze e la squadra di formula 1 era fatta...
Oppure sono stati gli anni '80, la scoperta della musica, quella buona dei Queen, o dei Pink Floyd, o quella così così dei vari artisti che hanno brillato per una hit o poco più, come i Dead or Alive, per esempio....
Ma più probabilmente è stato l'avvicinarmi al calcio inglese che mi ha dato il colpo finale. Ero abituato al calcio italiano dove l'imperativo era primo non prendere gol, quindi squadre chiuse e poco spettacolo, eppoi l'italico vizio di cercare di vincere perchè sei più furbo e non più forte, le sceneggiate, il buttarsi in area in cerca di un rigore.... All'improvviso mi sono trovato immerso in uno sport diverso, dove vincere voleva dire sovrastare l'avversario, soprattutto fisicamente, dove i furbi non sono apprezzati nemmeno dai propri tifosi....
ho conosciuto un mondo dove il rispetto dell'avversario e la sana, sportiva competizione sono la norma.
Dove l'importante è dare il massimo, poi può capitare di incontrare qualcuno di più forte e perdere, ma il tuo pubblico ti applaudirà se hai dato il massimo. E questo è il modo d'intendere le cose che preferisco. Nel giro di poco tempo ho smesso di seguire il calcio italiano a favore della Premier League inglese.
Ma sicuramente c'è dell'altro, mi affascina quella società che sà essere bivalente, estremamente tradizionale ma fortemente innovatrice;
un popolo che ha avuto uno dei più grandi statisti, Winston Churchill, che l'ha
guidata durante la seconda guerra mondiale non promettendo che sangue, fatica, lacrime e sudore ( e non "vincere e vinceremo!") per poi mandarlo a casa a guerra vinta.
Un popolo che gira a sinistra, che ha il miglio, la pinta, i piedi e i pollici, che ha un vago sentore del sistema metrico decimale, ma che quando c'è da risolvere un problema lo fa radicalmente, senza troppe pezze,
Un popolo che ha ancora la monarchia, ma anche una delle più solide democrazie, che ha poche leggi ma le rispetta.
Un popolo che sa essere molto pragmatico ma anche sognatore e un po folle, che ci ha regalato tante belle storie come Peter Pan e tanta nuova buona musica...
Un popolo che è orgoglioso ma sa anche non prendersi troppo sul serio (come ha dimostrato egregiamente nell'organizzazione delle olimpiadi, soprattutto nella meravigliosa cerimonia inaugurale)
Mi sento molto affine a quel mondo, tant'è che la prima volta che sono andato a Londra mi sembrava di essere a casa; di solito nei posti nuovi si è un po contratti, guardinghi, si vede che sei "ospite". No. Io ero talmente naturale e a mio agio che la gente mi fermava per chiedermi indicazioni sulle strade...
Sicuramente non da bambino, troppo bello il mito del far-west, dei film, degli indiani e cowboy, alimentata anche dalla famelica lettura di Tex.
Sicuramente neanche qualche anno dopo, quando divoravo i fumetti dei supereroi ammericani della Marvel...
Ho cominciato ad essere affascinato dall'Inghilterra alla fine degli anni '70, quando ho cominciato ad interessarmi alla Formula 1,dove tutti i team che erano l'ossatura della formula 1, erano fondati e diretti da ex-piloti come Bruce McLaren, Jack Brabham, Frank Williams, John Surtees Colin Chapman oppure da eccentrici miliardari come Lord Hesketh. Bastavano un po' di soldi, un manipolo di buoni meccanici, e un pilota di belle speranze e la squadra di formula 1 era fatta...
Oppure sono stati gli anni '80, la scoperta della musica, quella buona dei Queen, o dei Pink Floyd, o quella così così dei vari artisti che hanno brillato per una hit o poco più, come i Dead or Alive, per esempio....
Ma più probabilmente è stato l'avvicinarmi al calcio inglese che mi ha dato il colpo finale. Ero abituato al calcio italiano dove l'imperativo era primo non prendere gol, quindi squadre chiuse e poco spettacolo, eppoi l'italico vizio di cercare di vincere perchè sei più furbo e non più forte, le sceneggiate, il buttarsi in area in cerca di un rigore.... All'improvviso mi sono trovato immerso in uno sport diverso, dove vincere voleva dire sovrastare l'avversario, soprattutto fisicamente, dove i furbi non sono apprezzati nemmeno dai propri tifosi....
ho conosciuto un mondo dove il rispetto dell'avversario e la sana, sportiva competizione sono la norma.
Dove l'importante è dare il massimo, poi può capitare di incontrare qualcuno di più forte e perdere, ma il tuo pubblico ti applaudirà se hai dato il massimo. E questo è il modo d'intendere le cose che preferisco. Nel giro di poco tempo ho smesso di seguire il calcio italiano a favore della Premier League inglese.
Ma sicuramente c'è dell'altro, mi affascina quella società che sà essere bivalente, estremamente tradizionale ma fortemente innovatrice;
un popolo che ha avuto uno dei più grandi statisti, Winston Churchill, che l'ha
guidata durante la seconda guerra mondiale non promettendo che sangue, fatica, lacrime e sudore ( e non "vincere e vinceremo!") per poi mandarlo a casa a guerra vinta.
Un popolo che gira a sinistra, che ha il miglio, la pinta, i piedi e i pollici, che ha un vago sentore del sistema metrico decimale, ma che quando c'è da risolvere un problema lo fa radicalmente, senza troppe pezze,
Un popolo che ha ancora la monarchia, ma anche una delle più solide democrazie, che ha poche leggi ma le rispetta.
Un popolo che sa essere molto pragmatico ma anche sognatore e un po folle, che ci ha regalato tante belle storie come Peter Pan e tanta nuova buona musica...
Un popolo che è orgoglioso ma sa anche non prendersi troppo sul serio (come ha dimostrato egregiamente nell'organizzazione delle olimpiadi, soprattutto nella meravigliosa cerimonia inaugurale)
Mi sento molto affine a quel mondo, tant'è che la prima volta che sono andato a Londra mi sembrava di essere a casa; di solito nei posti nuovi si è un po contratti, guardinghi, si vede che sei "ospite". No. Io ero talmente naturale e a mio agio che la gente mi fermava per chiedermi indicazioni sulle strade...
domenica 12 agosto 2012
♥ anch'io a volte...
- Lopo, vieni un attimo in cucina che ho bisogno?-
- Arrivo! -
- Babbo, ho bisogno di te per incollare ....-
- Un attimo!-
- Papà vieni da me, mi leggi? -
- Aspetta un secondo! -
- C'è tuo babbo che ha bisogno di parlare con te!-
- .... -
... anch'io, a volte, avrei bisogno di me.......
- Arrivo! -
- Babbo, ho bisogno di te per incollare ....-
- Un attimo!-
- Papà vieni da me, mi leggi? -
- Aspetta un secondo! -
- C'è tuo babbo che ha bisogno di parlare con te!-
- .... -
... anch'io, a volte, avrei bisogno di me.......
lunedì 6 agosto 2012
♦ I want to break free....
Estate 1984, a quell'epoca non ascoltavo musica straniera.
Cresciuto a pane e cantautori, non riuscivo ad appassionarmi ad altra musica.
Tranne due eccezioni : i Pink Floyd e i Queen.
Poi grazie a Videomusic, incominciai ad apprezzare altra musica.
Uno dei video più belli di quel periodo è questo:.
Geniale.
Solo quel fenomeno di Freddie Mercury poteva fare questo video, con quei passettini veloci quando passa da una stanza all'altra, l'improbabile mise da casalinga, con trucco curato e i baffi...
Divertentissimo.
Ho visto qualche giorno or sono un documentario su Mercury. Che voce, che talento.... che vuoto che ha lasciato.....
Questo video piace molto anche a Pitulice.
Lo ha visto la prima volta nel 1990, qualche mese dopo la caduta del regime di Ceausescu.
E' stata la prima volta che sentiva parlare dei Queen, e non riusciva a capire che era quel matto di quel video.
Poi lo ha capito.
E non ha più smesso di ascoltarli...
Cresciuto a pane e cantautori, non riuscivo ad appassionarmi ad altra musica.
Tranne due eccezioni : i Pink Floyd e i Queen.
Poi grazie a Videomusic, incominciai ad apprezzare altra musica.
Uno dei video più belli di quel periodo è questo:.
Geniale.
Solo quel fenomeno di Freddie Mercury poteva fare questo video, con quei passettini veloci quando passa da una stanza all'altra, l'improbabile mise da casalinga, con trucco curato e i baffi...
Divertentissimo.
Ho visto qualche giorno or sono un documentario su Mercury. Che voce, che talento.... che vuoto che ha lasciato.....
Questo video piace molto anche a Pitulice.
Lo ha visto la prima volta nel 1990, qualche mese dopo la caduta del regime di Ceausescu.
E' stata la prima volta che sentiva parlare dei Queen, e non riusciva a capire che era quel matto di quel video.
Poi lo ha capito.
E non ha più smesso di ascoltarli...
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