Chi ogni tanto ha la bontà di leggermi sa che mi piace il calcio. Direi abbastanza.
E poi che ho due figli maschi; ma nessuno dei due gioca a calcio o ne manifesta l'intenzione.
E di questo ne sono contento. Davvero.
Vedo i compagni di classe del grande che giocano a calcio; non hanno il senso del divertimento, sono troppo competitivi: a 7/8 anni l'imperativo dovrebbe essere giocare per divertirsi, invece....
...invece sono incattiviti, mi fanno quasi paura.
Colpa di un sistema sbagliato, dell'ipotesi di diventare un campione e guadagnare cifre fuori dall'umana logica, di allenatori imbecilli, di genitori che perdono il lume della ragione.
A tutti loro vorrei raccontare di un ragazzo, un uomo che si divertiva a giocare a pallone: Matt Le Tissier, nato il 14 ottobre, classe 1968, appunto.
Qui a lato una immagine di Le Tissier; sembra un impiegato di banca che gioca a calcio con gli amici, un po' di pancetta...
Non sembra un atleta, e invece è stato uno dei più grandi talenti del calcio degli anni '90.
La carriera di Le Tissier inizia nel 1987 con la maglia biancorossa del Southampton, piccolo club del sud dell'Inghilterra, il più piccolo tra quelli che giocano nella massima serie. Giocherà sempre con i Saints, fino al suo ritiro, a 34 anni, nel 2002. Ha segnato l'ultimo gol nello storico stadio del Southampton, The Dell, è stato il primo centrocampista a segnare 100 gol nella massima serie inglese.
Lo hanno cercato i club più importanti, ma non ha mai accettato il trasferimento. Troppo era il piacere di giocare per i suoi amici, i suoi concittadini, e poi alla fine delle partite fermarsi nel pub a bersi qualche pinta con i suoi tifosi per i quali era semplicemente "Le god"-
Vedere giocare Le Tissier era vedere la gioia di giocare a pallone, sapendo che poi, sostanzialmente si tratta di un gioco. Era un talento purissimo, ha fatto dei gol meravigliosi, almeno 2 o 3 finivano regolarmente nella top ten dei gol più belli della stagione.
Ha giocato anche per la nazionale Inglese; avrebbe giocato più partite se avesse accettato di dimagrire, come gli chiedeva il commissario tecnico.
Ma vuoi mettere l'incontrarsi al pub con gli amici? Parliamo di calcio, non parliamo di guerra, ( Churchill amava ripetere che gli italiani perdono le guerre come fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre).
Ecco questo è lo spirito che vorrei vedere.
Finchè il modo di intendere il calcio sarà questo, io, romantico amante del calcio, sono contento che i miei cuccioli ne stiano lontani.
... Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore....
Le Tissier ne ha sbagliato solo uno dei 48 rigori calciati in partite ufficiali.
Non me ne intendo molto di calcio... Però questo pezzo del buon DeGre è stupendo :)
RispondiEliminaNon è tanto per intendersi di calcio, volevo solo raccontare una storia, la storia di un ragazzo che amava giocare al calcio e per il quale era più importante la sua gente che i soldi; come dire, una diversa scala di valori...
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