Ho inciampato per caso nel libro "spostare l'orizzonte".
Non potevo non acquistarlo.
E poi leggerlo avidamente
...non ricordo precisamente quando ho cominciato ad ascoltare
le tue canzoni, probabilmente nel 1983, l'anno di "Dal blu"
e forse quella è stessa canzone che mi ha incuriosito.
Avevo 16 anni (ma non imitavo i miti visti alla TV...) e cominciavo
un mio percorso musicale personale, andando oltre a quello
che gli amici più grandi mi avevano fatto conoscere:
Battisti, Dalla, De Gregori, Bennato, Guccini...
Ecco, forse le tue canzoni sono state il primo passo
verso la scoperta di me stesso.
Ho fatto ascoltare le tue canzoni anche ad altri.
E farle ascoltare è stato il mio primo contributo alla
"cultura musicale" dell'ambiente dove vivevo.
Molti hanno apprezzato, e con molti di questi,
abbiamo visto tanti tuoi concerti a cavallo tra gli anni '80 e 90.
...e la ricerca di un amico che avesse un fratello più grande,
per cercare i dischi precedenti per conoscere le canzoni più vecchie
E allora
ho saltato con "Saluteremo il signor Padrone" e con "Musica ribelle"
Ho canticchiato tra me e me "Non è nel cuore" in attesa
di un prima volta che tardava ad arrivare....
Ho sognato una "Patrizia" che non ha contraccambiato...
E poi una "Katia" come hanno avuto tanti
Ho urlato con "scimmia" il dramma di alcuni ragazzi
che in un piccolo paesino erano solo i tossici,
qualcuno è tornato, qualcuno, purtroppo, no.
Ho centellinato "Northampton gen 78" cercando una chiave
per capire il mio di padre.
E finalmente l'incontro con al mia metà, con la quale ho capito
"...che non serve essere sempre perfetti
che di te amo anche i difetti..."
Ho cullato i miei figli con "Favola"
ed ora che sono un pochino più grandicelli,
ripenso spesso a "Mio cucciolo d'uomo"
per cercare di essere un papà un po' migliore.
Ed ora, non più giovane, con un ultimo nato di poche settimane
"Lilù lilù" è la mia personale colonna sonora notturna...
Ho divorato il libro, molto emozionante, con la giusta dose di aneddoti, e molte riflessioni su molti temi, dove si tratteggia un uomo finalmente sereno, dopo un percorso a volte travagliato.
Negli ultimi anni, la musica è diventata (purtroppo) secondaria nel mio tempo, o meglio, usando una definizione geniale del libro, sono entrato in una fase "autistica" della famiglia, in cui ci si rinchiude in se stessi, nel proprio piccolo mondo.
Mi piacerebbe molto rivederti in concerto.
E magari incontrarti un attimo,
per guardarti negli occhi,
stringerti la mano,
e dirti " grazie"
per tutte le emozioni
che mi hai regalato.
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