Se mi chiedessero quale giocatore mi piacerebbe vedere ancora giocare, oppure quale mi ha emozionato di più, non avrei un solo dubbio:
Eric Cantona
era uno spettacolo nello spettacolo vederlo giocare.
Sempre la testa alta, lo sguardo fiero al limite dell'arroganza e.. il colletto della maglia alzato, diventato suo marchio inconfondibili.
Nato a Marsiglia, giocò con alterne fortune in Francia ma trovò la sua dimensione di successo in Inghilterra, prima al Leeds poi al Manchester United, vincendo 5 campionati in 6 stagioni.
Talento purissimo ed imprevedibile, capace di giocate straordinarie e di scalciare un tifoso che lo aveva offeso (gennaio 1995, Sellhurst Park, Londra)-
Sì, successe anche questo e pagò con 8 mesi di squalifica, che commentò con una delle sue frasi più famose:
" Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perchè pensano che verranno gettate in mare delle sardine"
Al ritorno dopo la squalifica, il suo pubblico lo osannava e lui li ripagò con un gol.
Il gol.
Il gol per lui non era solo depositare la palla nella porta avversaria, era di più, era un gesto d'amore per i suoi tifosi:
Si godeva il boato del pubblico ed allargava le braccia, con l'aria stupita. Un gesto teatrale, quasi ad abbracciare idealmente tutti i tifosi e sembrava dicesse "questo gol l'ho fatto per te!"
Che grande!
Mollò all'improvviso, a poco più di 30 anni.
Da vincitore.
Lasciando un grande vuoto.
Poi ha iniziato una brillante carriera da attore, come se il calcio fosse stata solo una parentesi, quasi come fosse stato, appunto un attore prestato al calcio...
Eric Cantona
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