mercoledì 9 ottobre 2019

♥ ..l'importante è chi il sogno ce l'ha più grande....

(scritto all'inizio di febbraio, ritrovato per caso oggi...)


Ho rivisto qualche ora fa "Bohemian rapsody", 
oltre alla bellissima, ovvia, colonna sonora, mi è piaciuto il tentativo di far capire quanto può essere tortuoso e difficile il percorso per conquistare (o realizzare) un sogno.
Farrhok aveva un grande sogno, ha combattuto contro tutto e tutti, diventando Freddie e diventando un grande della musica; forse ha avuto un po' di fortuna, sicuramente ha avuto un grande talento, decisamente ha speso tutto se stesso per costruire il suo sogno.

Ho scritto pochi giorni fa di Andrea e del suo sogno della Dakar, anche lui ha speso molto del tempo dell'ultimo anno per costruire il suo sogno, grazie anche alla collaborazione di suo padre, con il quale ha una attività, che gli ha permesso di trovare il tempo per il suo progetto.

sono storie molto diverse, ma hanno un punto in comune: la felicità quando si vive il proprio sogno.

Freddie sul palco era un uomo felice.
Andrea tra le dune del Perù è un uomo felice.

E io? 
ho avuto un grande sogno?
ho speso tutto me stesso per realizzarlo?
Mi sono sentito felice grazie al mio sogno?

Me lo sono chiesto in queste ultime ore. Spesso è stato più semplice distogliere il pensiero, distratti dalle incombenze quotidiane.

Ma la domanda rimbomba nella mia testa....

Rimbomba....

Rimbomba perché c'è vuoto? Forse sì. Credo di aver scritto da qualche parte che non ho mai avuto un progetto di futuro nella mia gioventù.
Non ho mai scelto il gioco che volevo giocare ma ho quasi sempre scelto una delle 3 buste che mi venivano proposte ( e non sempre ho scelto la busta giusta..).

Forse avrei voluto fare qualcosa di diverso, forse avrei dovuto fare qualcosa di diverso... 
Mio padre non mi ha mai spinto ad andare oltre ai miei limiti, o forse è più semplice dare la colpa a qualcun altro....

Ma la sensazione che ho è che quando sono nati i miei figli ho ripiegato i miei sogni, li ho riposti in un vecchio baule, ormai polveroso.

O forse no, il sogno mio più grande è stato diventare padre, in fondo lo avevo già scritto...

E allora il bello ora è lavorare per vedere i sogni dei miei figli realizzarsi, anche se a volte è dura...
Però, come diceva il professor Vecchioni

...l'importante è chi il sogno ce l'ha più grande,
l'importante è avercela la gioventù...




E loro hanno grandi sogni.
E hanno la gioventù.





2 commenti:

  1. Sono subito corsa a vedere. Per molti anni ho fatto il tuo discorso... ma ho capito quest'estate che non posso sempre ricacciare dentro i sogni in favore di quelli delle persone a cui voglio bene. Per cui ora il motto è: piccoli sogni e piccoli passi, ma che siano miei e miei solamente, compatibilmente con famiglia, lavoro e tutto il resto.

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  2. Soleil, sicuramente non posso darti torto, probabilmente non è ancora scattata quella molla anche da me, oppure perchè per seguire le passioni, dalle mie parti si dice che occorre tempo e soldi.
    E attualmente scarseggiano entrambi...

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