sabato 19 ottobre 2024

♥ Non credete a tutto....

 Non credete a tutto quello che diranno su di me.

Pensate con la vostra testa..

Ma soprattutto, ascoltate il vostro cuore...

giovedì 10 ottobre 2024

♥♦ Tipo di Donna

 ..Mi ha sempre affascinato l'apertura misteriosa di certi cassetti della memoria, in particolari momenti.
Come una canzone di quasi quarant'anni fa, e che probabilmente non ascoltavo da quasi vent'anni.
E che all'improvviso si incunea nei miei pensieri...  
E ha la capacità di metterli in fila.. 
E tutto (sembra) più chiaro...

Tu sei il tipo di donna 
che mi fa sentire così giù
sei l'unica che mi fa sentire un pagliaccio,
E io sono quello che butti 
sempre a terra, perché lo sai,
che non sono il tipo d'uomo
che si gira e se ne va...

Non c'è motivo
per le cose che fai,
io lavoro come uno schiavo 
per darti tutto...
Perché farmi del male
e tormentarmi?
E so che non sono il tipo di uomo 
che vorresti

Tu sei il tipo di donna
Che fa sentire triste un uomo

Ma uno di questi giorni
Me ne andrò
E scoprirai
Quanto avresti voluto che fossi rimasto
Perché mi ami
più di quanto ti importi di dire..
E saprai che sono
il tipo di uomo di cui hai bisogno così


Tu sei il tipo di donna
Che fa sentire triste un uomo

c'è molto di me in questo testo di Finardi, il sentirsi fuori posto nel ruolo che ci si trova ( nel tempo ) a recitare.
E la percezione di essere vissuto come l'uomo che non si gira e se ne va, perché ha fatto del senso del dovere un punto di forza..

Ma uno di questi giorni
Me ne andrò...

E così è stato.

sabato 15 giugno 2024

♥ consigli (con il cuore)

 C'è tensione nell'aria, si avverte..

Pitulice mi chiama dall'altra parte del giardino.

Mi avvio per raggiugerla, passando dietro alla casetta di legno.

Nascosto alla vista della mamma c'è Cock, il mio piccolo.

Mi ferma con un gesto della mano.

Mi guarda con i suoi occhioni e mi dice:

-" mi raccomando, quando arrivi dici -buonasera- e fai un bel sorriso "-

Lo guardo stupito. Alza il pollice e continua:

-" E vedrai che andrà tutto bene!"-

Lo guardo con infinito affetto.


 (E penso tra me e me "magari fosse così semplice...")


mercoledì 17 aprile 2024

♥♦ ..istantanee di un momento

 Prendo a prestito queste frasi di un testo dei CiCiCiPi, che mi sembra illustrino bene questo (mio) momento...

Lasciami qui,

Lasciami stare,

Lasciami così...

Non dire una parola che non sia d'amore.

Per me, per la mia vita,

che è tutto quello che ho.

E' tutto quello che io ho

e non è ancora

Finita. 



lunedì 11 marzo 2024

♥♦ Felicitazioni.... (veramente una bella mostra...)

 


La notizia ha incominciato a spargersi in autunno; a Reggio Emilia, entro i chiostri di San Pietro, viene realizzata una mostra in occasione dei 40 anni dall'uscito del  primo EP dei CCCP (Fedeli alla linea) intitolato "Ortodossia".
Mi incuriosisce. Decisamente. 
A suo tempo li ho sfiorati, li ho ascoltati, e ho visto anche a teatro il loro spettacolo "Allerghia" (anno del signore 1987). 
Ma non ho mai visto un loro concerto.
Ma chi sono i CCCP?
I CCCP sono (o forse sarebbe più corretto dire sono stati) un gruppo musicale formato da Giovanni Lindo Ferretti (voce e testi), Massimo Zamboni alle chitarre con la presenza di Danilo Fatur (artista del popolo) e la fascinosa Annarella Giudici (Benemerita soubrette). 
La loro musica è definita da loro stessi "musica melodica emiliana e "Punk filosovietico". Il loro stesso nome è l'equivalente della sigla russa SSSR (Unione delle Repubbliche Sovietiche) in alfabeto cirillico. E indica principalmente un tentativo di proporre un proprio cammino senza imitare i modelli anglosassoni, imitazione molto presenze soprattutto in ambito musicale.
Come CCCP pubblicano 4 album, l'ultimo di questi Epica Etica Etnica Pathos del 1990, vede la partecipazione dei componenti dei primi Litifiba (Marroccolo, Magnelli, Ringo de Palma), , usciti dopo la svolta Rock (e commerciale..) voluta da Piero Pelù e Ghigo Renzulli, ma questa è un altra storia...
Il crollo dell'Unione Sovietica e la nuova dimensione del gruppo decreta la fine dei CCCP e l'inizio di una nuova formazione, il Consorzio Suonatori indipendenti, abbreviato in CSI... che assomiglia vagamente, come sigla, alla Comunità degli Stati Indipendenti ove sono confluite gran parte dei nuovi stati, frutto della frammentazione dell'Unione Sovietica... Ma anche questa è un'altra Storia... 

Ma torniamo alla notizia di questa Mostra.... mi stuzzica, mi incuriosisce.
Poi succede che sono in quel di Modena e ho 3/4 ore libere...
Vado. Ora o mai più.

Sono curioso ma mi aspetto una mostra molto convenzionale, didascalica, un po' di memorabilia e qualche curiosità...
Entro nel cortile di ingresso e questo è il "biglietto da visita":

Non male, veramente suggestivo...
Ma è solo l'inizio. Fatto il biglietto mi viene consegnato un foglio con la descrizione della mostra stampato con i (meravigliosi) caratteri tipici delle macchine da scrivere (e i ciclostili) del tempo che fu..
Ed è solo l'inizio...Si entra nel chiostro piccolo, con le bandiere degli ex stati Sovietici appese al soffitto, poi si passa al chiostro grande, dove al centro, inaccessibile, c'è l'essenza di quel mondo che fu, un frammento del muro di Berlino, una Trabant, cavalli di Frisia e un palo, con 2 altoparlanti che trasmettono a ciclo continuo le iconiche canzoni dei CCCP...

 Ed è solo l'inizio...
Sul lato 7 Sale, una per ogni momento del percorso musicale...
Non è una semplice mostra, è un immergersi in un mondo del passato, frammenti dei miei vent'anni, immagini, suoni, colori....
Mi lascio trasportare da questo viaggio emozionante di un percorso così (apparentemente) lontano ma in realtà ancora molto attuale, vicino ( perchè oggi come ieri non è facile trovare il proprio posto in un mondo con regole che non ci appartengono,,,)
Mi perdo in queste sale dove oggetti, emozioni, pensieri si fondono...

Purtroppo il tempo era poco, le 3 ore sono volate.
Sarebbe stato da tornare per riassaporare un momento.
Che non tornerà.

venerdì 8 marzo 2024

♥ Le donne della mia famiglia

    E' un pensiero ricorrente, da qualche tempo.

Da quando, purtroppo, nelle cronache quotidiane, spesso, troppo spesso, vengono raccontate storie che vede la parte femminile vittima.

E' una cosa che fatico a comprendere, non mi appartiene.

Credo che molto dipenda dalla famiglia dove sono cresciuto, una famiglia in cui le donne erano l'asse portante: la Nonna, il perno attorno al quale ruotava il nostro mondo; e le quattro figlie, madri di dieci nipoti.  (ho scritto "erano" non perché non hanno più questa importanza, ma in quanto Nonna non c'è più)

Non è (era) una famiglia che si potrebbe definire "matriarcale", le donne non detenevano il potere, ma erano riconosciute nella loro figura e nella loro importanza all'interno (e all'esterno) della famiglia.

Per noi nipoti è normale riconoscere questa parità nelle figure dell'uomo e della donna, non perché ce l'hanno insegnata, ma perché l'abbiamo vissuta, respirata quotidianamente.

Sono cresciuto in una famiglia in cui le donne sono importanti.

E credo di essere stato molto fortunato. 

venerdì 1 marzo 2024

♥ ... bimbo, bimbo mio..

 Una parte della colonna sonora della mia vita è scandita sicuramente dalle canzoni di Roberto Vecchioni, ho amato ( e amo tuttora ) la poesia e la profondità dei suoi testi, gli innumerevoli riferimenti storici e letterali.

Ci sono tante canzoni a cui sono legato (come quella da cui è tratto il titolo di questo post); ma in questo caso sono rimasto molto colpito da una frase riportata, in cui parlava di suo figlio Arrigo, scomparso qualche mese fa:

  "Ma quando è morto devo dire che il destino e la sua volontà coincidevano, non c’era altro modo. Il mondo non si è accorto della sua bellezza, lui non doveva accorgersi della bellezza del mondo perché per lui era brutto, e quindi quella è una scelta che va rispettata”.

E' difficile non essere capiti dal mondo, non trovare un proprio spazio.

Ma credo sia uno strazio vedere questa difficoltà nel proprio figlio. Figlio che fatica a far trasparire al sua essenza, ma che conquista chi ha il tempo e la pazienza di aspettarlo...   Figlio che fatica ad accorgersi delle piccole gioie, piccole gemme che la Vita ci regala e, quindi, non riesce a goderne.

Ma è un mondo che spesso, troppo spesso va di fretta, non ha tempo...

... e questo sempre di più...


    ...Non posso spianarti la strada, sarà sempre accidentata,

posso solo insegnarti a trovare il buono in ogni situazione,

ed esserci, ogni volta che avrei bisogno di me.



sabato 24 febbraio 2024

♥♦ ... un sorriso troppo mesto...

 ...da un cassetto della memoria è saltata fuori una vecchia canzone, di tanti anni fa...

... che non ascoltavo da tanti anni, forse troppi.

E adesso è tornata ad appartenermi.


E quando ha speso tutto ed ogni via

lo induce alla memoria

ed anche il cielo aperto chiama storia

e in lui altro non cresce che apatia.

E quando nei suoi occhi, nel suo cuore

non sente che la voglia di posare

e non ricorda cosa sia migrare

non ricorda cosa sia l'amore...


E quando la morale è la sua spada

non resta che scordarlo e dirgli addio

lasciarlo indietro come un vecchio Dio,

abbandonarlo ai bordi della strada


E quando della forza del passato

del sole che scaldava ogni suo gesto

non resta che un sorriso

troppo mesto

che vuole dire solo

ho rinunciato...


indimenticabile nella interpretazione di Augusto...




sabato 3 febbraio 2024

♥ metàfora... ( e l'altra metà? )

 E l'uomo di profilo non si bastò

Partì cercando l'altra sua metà...

"Canzone per Sergio" - Roberto Vecchioni


.. Il tempo mischia bene le bibite,
gli imperativi e quel che mando giù.
Qualcuno vede negli occhi miei,
quel che gli specchi non rifletton più...

venerdì 2 febbraio 2024

♥ Stranamore (pure questo è amore)

 ... c'è l'Amore che regala fiori ogni giorno.

E c'è l'Amore che costruisce una serra, ove coltivare fiori ogni giorno...


sabato 27 gennaio 2024

♥ lettera

"mio caro figlio,

credo sia poco probabile che ci incontreremo.

Presto la malattia avrà compiuto il suo lavoro ma so che la nostra relazione va avanti già da molto tempo.... Che dire?

Niente obbliga un padre ad amare suo figlio.

Tu che così spesso ti sei permesso di giudicarmi, sappi che non sei un esempio ai miei occhi.

Quello che sei diventato, quell'artista che tutto il mondo venera mi è totalmente estraneo.

E le tue opere lo sono altrettanto.

[..] Questa mancanza di amore mi ha perseguitato per anni. Adesso l'accetto.

Spero che tu potrai fare lo stesso. Così come spero che potrai occuparti di tua madre quando non sarò più lì per fare da pretesto alle tue assenze.

Tuo padre.

P.S. guardo il drago ogni giorno."


Letta su un fumetto ("Il ritorno" di Bruno Duhamel) inviata a Cristobal da suo padre, ma potrebbe anche averla scritta mio padre a me, o io a mio figlio...