sabato 22 dicembre 2012

♥ The happiest days of our lives....

La prima volta che ho visto la Maestra, 
mi ha fatto una impressione molto buona,
non giovanissima, ma sempre molto curata,
molto ben vestita, 
capello molto curato,
molti sorrisi,
molta cordialità,
molto preparata,
insomma, molto vicino alla perfezione....
...molto......   troppo molto!

Caji, invece, è tanto lontano dalla perfezione.
Sembra non sia nato sotto una buona stella.
E' sempre una lotta, una conquista continua.
Niente di scontato.
Niente di grave, per carità, ma tutta una serie di piccoli inciampi.
Dal ricovero in ospedale a un mese (Notte di Capodanno 2006/07..)
alla logopedia, all'esclusione dall'asilo per mancanza di posti (primo degli esclusi...) al caratterino che si ritrova...

Già l'inizio della scuola non è stato semplice per Caji ma tutto sommato è  bravo, si impegna, è curioso di imparare, non si risparmia...
Ma ogni tanto va ancora in crisi, se c'è qualche inghippo in cui non riesce, si chiude in se stesso e lascia fuori il mondo....

La Maestra troppo brava e troppo perfetta, fatica a collocare Caji in una delle caselline preparate per i suoi alunni.
come nei peggiori clichè,questa "robotica" Maestra, dovendo misurarsi con chi sfugge alla logica, ma con comportamenti più  istintivi, non sa che pesci pigliare, commettendo errori assurdi.
La prima avvisaglia l'abbbiamo avuto al colloquio. La Maestra ha parlato dei momenti di chiusura di Caji della sua preoccupazione di quello che potrebbe succedere nelle attività che prevedono uscite dalla scuola.
La rassicuro, anche gli anni scorsi, nelle uscite (a teatro, in fattoria, in biblioteca...) non ha mai avuto problemi, è sempre stato bravo....
   Arriva il momento di andare a teatro. La sera prima, Caji dice con la mamma: " Domani i miei amici vanno a teatro, ma io non ci posso andare!".
" Perchè non ci puoi andare? " gli chiede mamma.
" Perchè non ho l'avviso firmato da te" risponde Caji. Ma sul quaderno non c'è nessun avviso.
La mattina dopo Pitulice accompagna Caji. La Maestra è sulla porta, ma non ha più il sorriso, ma uno sguardo molto interrogativo ( come dire: cosa ci fai tu qui?....).
Pitulice dice alla Maestra, che, nonostante manchi sia avviso e che firma, Caji può e deve andare a teatro.
L'espressione della Maestra si incupisce ancor di più: " Ma non so, ma se va in crisi, come faccio, ne devo gestire altri venti..." Pitulice le offre la soluzione 
" Io sono a casa, se c'è bisogno vengo subito".
Con il viso molto tirato la Maestra accetta. Pitulice torna a casa ma non si cambia, sa già che sarà chiamata.
Passano pochi minuti.
E la telefonata arriva: " Signora, il bambino fa i capricci e disturba gli altri, lo venga a prendere!"
Pitulice corre. Lo spettacolo non è ancora iniziato, la Maestra accompagna Caji
 e ritorna immediatamente dagli altri bambini.
Pitulice chiede a Caji cos'è successo, se vuole vedere lo spettacolo. E Caji, candidamente: " ma io ho solo chiesto se si poteva spostare il bimbo davanti a me, perchè non vedevo! ".
Pitulice torna dalla Maestra e le dice che Caji vuole vedere lo spettacolo, come è giusto che sia, e che, per ogni evenienza lei starà nel corridoio...
E lo dice con un tono che non ammette repliche.
Caji vede lo spettacolo. Ovviamente senza nessun problema. 
Se non una  malcelata irritazione della Maestra.
Io vengo a conoscenza del tutto alla sera. 
Guardo Caji. 
Mi sorride con quegli occhietti furbi.
Mi viene in mente una vecchia canzone:


Riguardo Caji.
Dovrebbero essere i giorni più felici della sua vita...
Appunto.


  

1 commento:

  1. Quando una persona decide di fare l'insegnante dovrebbe tenere presente molte cose che, spesso, sfuggono agli occhi della maggior parte delle persone... che il rapporto è duplice, ci sei tu, ma non sei sola davanti ad una scrivania, bensì c'è qualcuno lì davanti... ancora di più che è un bambino... si dovrebbe fare i conti con queste cose, ma tanto si sa, "non serve niente per fare gli insegnanti".

    Comunque ha fatto benissimo tua moglie, è già tanto che abbia mantenuto la calma.

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