Probabilmente siamo stati compagni di classe alle
elementari. O forse all'asilo.
Finite le medie, mentre io continuavo la scuola,
lui andò a fare l'operaio.
I miei genitori mi avevano convinto che continuare
a studiare mi avrebbe permesso un futuro migliore.
Ma quando lo vedevo sfrecciare con il "Ciao" fiammante
mentre io arrancavo, pedalando con la bicicletta di
mio padre non ne ero più così sicuro...
E quando si presentò con il "Ciao" raffreddato ad acqua
(sì, negli anni '80 c'era anche questo...) mentre io
avevo solo riverniciato di blu con la bomboletta la
bicicletta dismessa dal genitore, la storia dell'uovo
oggi e della gallina domani, mi quadrava sempre di meno...
E in fondo avevo ragione.
Nel tempo rilevò una storica attività artigianale nel paesotto
che ci ha visto crescere, e poi possessore di uno dei primi,
grossi Suv, eppoi, per esagerare anche 2 famiglie...
ma quest'ultimo punto non gliel'ho mai invidiato
(il Suv un pochino sì....)
Un (eterno) ragazzone, grande e grosso, come una quercia,
mi sono fermato da lui qualche tempo fa,
chi ci avesse visto vicini, non avrebbe detto che siamo coetanei,
con i miei (pochi) capelli imbiancati
e la sua folta chioma leonina...
insomma una sorta di mio contrario (o nemesi)
John invece non è bello. Non lo è mai stato.
E in questo ci assomigliamo.
John da ragazzino era un bulletto, decisamente
ignorantello, difficile da trovare simpatico.
E qui, forse, non ci assomigliamo..
Lui grande bestemmiatore
Io cresciuto all'ombra del campanile.
Ma poi ci ritroviamo, alla soglia dei 30 anni,
nello stesso bar.
il fisico appesantito da camionista sessantenne
lo ha portato ad un veloce declino nello sport che ama
E allora si è riciclato come arbitro, con buoni risultati.
E' ancora un po' bulletto, ma osservandolo
ci si accorge che è una maschera, un ruolo che recita
per difendere quel ragazzo triste e malinconico che in realtà è.
E allora non è più John il bulletto da evitare.
E' John.
E basta.
A volte spariva per qualche periodo, raccontando
che "andava a morosa".
Ma queste "morose" nessuno del bar le ha mai viste.
E allora era inevitabile che qualcuno avanzasse
l'ipotesi dell'inesistenza in vita (ma solo nella fantasia)
di queste "morose".
Qual'era la verità?
Non lo so, e ora non mi interessa più.
Cos'hanno in comune Andy e John?
Oltre al fatto di essere dello stesso paesotto, e di essere miei coetanei e di essere miei conoscenti (forse di john ero anche amico...)?
Andy, la quercia, ma con un cuore ballerino
John, il bullo, con il sangue malato.
E ora non ci sono più.
Entrambi nel giro di qualche mese, hanno lasciato le loro famiglie
Una compagna, una figlia, genitori di un unico figlio l'uno.
una sorella, i genitori e, forse, qualche morosa, l'altro.
E han lasciato anche me.
Un po' più solo.
Un po' più vecchio.
Un po' più fragile.
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