sabato 17 novembre 2018

♦ il fantastico, mitico, incredibile, stupefacente Stan....

E' sera, 
Sono appena rientrato a casa ,
Si avvicina Ajie, scuro in viso " Babbo, è morto Stan Lee... "
Incrocio il suo sguardo ragazzo...



E ritorno indietro a quando anch'io ero un ragazzo...
No probabilmente ero bambino, in quei primi anni '70 quando la mitica Editoriale Corno portò in Italia i supereroi dell'universo Marvel: l'Uomo Ragno, Capitan America, Iron Man, Hulk... all'epoca però le avventure più seguite erano quelle dei Fantastici Quattro!
Leggevamo avidamente le avventure dei nostri eroi, ci scambiavamo i fumetti per poterne leggere sempre di più...

Avevano un qualcosa di magico, di innovatore questi fumetti, c'era l'epica grandiosità del fantastico mondo dei supereroi che sembrava senza limiti ( a differenza di un Tex per esempio che tutto sommato poteva muoversi in un perimetro abbastanza definito..) unito a un saldo legame con la realtà (il teatro delle imprese di molti eroi era New York, a differenza degli eroi DC come Batman o Superman che vivono in città immaginarie come Gotham City o Metropolis.), concetto ben esemplificato dallo slogan "supereroi con superproblemi"

E il grande architetto di questo modo di pensare i fumetti era Stan Lee.
E' stato un geniale autore di tanti personaggi a cui appiccicava un aggettivo: i Fantastici quattro, il mitico Thor, L'incredibile Hulk, lo stupefacente Uomo Ragno...

Con il senno di poi, a tanti anni di distanza si può dire che le origini e le prime avventure erano ingenue (il morso di un ragno radioattivo che trasforma uno studente nell'uomo ragno, per esempio), ma all'epoca erano credibilissime.
Ma lo aveva capito anche Stan che la leggiadria dei primi momenti doveva lasciare lo spazio a qualcosa di più profondo, anche perchè i ragazzi-lettori della prima ora stavano diventando uomini. E qui sta la sua grandezza, il capire che era il momento di lasciare lo spazio a nuovi autori e sceneggiatori e diventare il padre nobile del modo Marvel.
E i nuovi autori hanno affrontato molti temi sociali (sempre sotto l'occhio vigile di Stan Lee) i primi supereroi di colore, l'alcolismo di Iron Man, l'AIDS, il razzismo, l'emarginazione..



Personalmente sono cresciuto con i supereroi, il mio preferito è sempre stato Daredevil, all'inizio perchè non piaceva a nessuno (e io volevo distinguermi dagli altri..) poi, con il ciclo di Frank Miller era diventato uno dei personaggi principali...
Non saprei immaginarmi senza la Marvel, gli devo molto, 
mi ha donato momenti di svago in uno dei miei periodi più difficili, 
e mi fa condividere molti momenti con i miei figli...

Anche il piccolo Cock si è avvicinato a me, mi ha guardato e mi ha detto:

il babbo di Spider Man è morto"

Grazie di tutto, Stan

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