Mancavano poche ore al primo giorno di scuola.
Ajie, già scafato a quest’esperienza era tranquillo, il nuovo zaino rosso già pronto, solo la merenda da aggiungere…
Caji invece si agitava per tutta la casa, in un misto di eccitazione e timore, con gli occhi luccicanti per lo zaino di Batman e un meraviglio astuccio a 3 piani di Spiderman, pieno di colori, tutti suoi, con il suo nome…
Io e Pitulice, invece, nonostante le rassicurazione e l’ottimismo delle “fate moderne” scrutavamo gli occhietti di Caji, in cerca di conferme.
Ma nessun dei due vuole dare forma o parola ai nostri timori…
Difficile prendere sonno con accanto il fantasma dell’ignoto…
Eppoi il mattino, la camicia e i jeans per le foto di rito.
E finalmente a scuola. Il palcoscenico è tutto loro, i “primini” con i loro grandi zaini multicolori che li fanno apparire ancora più piccoli…
Caji cerca con gli occhi qualche viso familiare di amici della scuola dell’infanzia, nella selva di bimbi e genitori, a volte più emozionati dei loro figli.
Ma non è fortunato, per tutta una serie di motivi non ha nessuno con lui, solo una bimba era con lui l’anno scorso, ma si sa, già a quell’età i maschietti e le femminuccie sono mondi diversi.
Una nuova maestra ha preso il posto delle dade dell’anno scorso, il sorriso aperto, luminoso e rassicurante.
Caji si siede in un banco a caso, non ci sono preferenze o corse a mettersi vicino agli amici, si guarda intorno incuriosito da quella confusione fatta da tutte quelle mamme e papà…
Accompagno Ajie dai suoi compagni, il mio saggio cucciolo, non vede l’ora di ricominciare!
Ritorno, butto l’occhio nella classe: Caji è seduto al suo banco, la testa un po’ china, le mani abbandonate sulle cosce, con l’aria di chi sta valutando il guaio in cui si è cacciato.
Ho ancora un minuto per un ultimo saluto, mi avvicino, gli sfioro il viso con il dorso della mano. Alza lo sguardo e sfodera uno dei suoi migliori sorrisi e alza il pollice per rassicurarmi.
Sorrido anch’io, il tempo è scaduto, è ora che i genitori escano.
Ce ne andiamo, non con qualche timore.
E penso al vetro, trasparente, duro da incidere ma maledettamente fragile, facile a rompersi….
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