domenica 29 dicembre 2019

♥♦ Bonvi-day un anno dopo...

Era il 1968 quando Bonvi, al secolo Franco Bonvicini, presentò la prima striscia delle sue Sturmtruppen....

Credo non abbiamo bisogno di presentazioni, tutti conoscono le storie di quell'esercito tedesco che parla un italiano maccheronico con abbondanza di K e di -nen finale. 
In occasione dei 50 anni delle Sturmtruppen, è uscita una raccolta completa a colori. L'ho fatta vedere a Caji, che ha il gusto della battuta fulminante.
E' stato passione a prima vista, pardon, lettura.
E mi ha convinto a prenderla assieme ( a dirla tutta, non è che ha fatto uno sforzo immane...)
... anche perchè mi ricordava una ragazzino, più o meno della sua età che le divorava quando poteva sugli albetti di Eureka della mitica Editoriale Corno...

L'avidità e la passione con cui Caji  leggeva  le storie mi ha fatto pensare di regalargli un Bonvi Day  per il suo compleanno, l'anno scorso, di questi tempi.

Prima tappa Modena, al Bonvi Parken:





Una bellissima iniziativa del comune di Modena, curata dall'arch. Sofia Bonvicini (figlia di Bonvi), dove sono rappresentati i personaggi di Bonvi, dai più noti Sturmtruppen e Nick Carter a quelli meno noti come Cronache del dopobomba o Storie dello spazio profondo.
La cosa che mi ha colpito di più è che il parco non è recintato, e, nonostante questo, le immagini non sono imbrattate dai writer, a differenza di quanto attorno (Cabine elettriche, cassette della posta, fermate del bus...) quasi come che ci sia un "religioso" rispetto per le opere di Bonvi.

Seconda tappa: la mostra a Bologna:

Anche in questo caso, il lavoro di Sofia per valorizzare l'opera del padre è stata notevole, dall'ambientazione con filo spinato alla massiccia presenza di tavole originali...
Molta attenzione al Bonvi uomo con la riproduzione del suo studio, note sul suo impegno politico, curiosità, personaggi minori....

Quando Bonvi è morto, investito da un auto nel 1995, aveva poco più di cinquantanni.
Come ho io ora.
La sua figlia, Sofia, aveva 11 anni,
Quasi come Caji quando siamo andati a vedere la mostra.

Certo quando si parla di un artista importante come Bonvi pensa a quanto ci poteva ancora dare come strisce e battute...

Ma quanto poteva/doveva dare ai suoi figli, ancora piccoli?

Il post potrebbe/dovrebbe finire così, ma non voglio togliermi la soddisfazione di riprodurre la striscia più geniale delle Sturmtruppen:









venerdì 27 dicembre 2019

♥ poche parole (le altre sarebbero superflue...)

Un lungo, intenso abbraccio.
Poche parole:
" Tu hai ancora un posto importante nel mio cuore...."

Anche tu.

giovedì 26 dicembre 2019

♥♠ off topic : psicofarmaci.

Non c'entra nulla con il periodo Natalizio, 
un vero off topic, 
ma rileggendo un post di qualche giorno in un blog che seguo,  in cui si parlava di figli, difficoltà e psicofarmaci, indicavo la mia ammirazione per chi ha deciso di intraprendere un cammino irto piuttosto che cedere alla "scorciatoia" degli psicofarmaci.

Ma non ho spiegato il perché.
Lo faccio qua e ora, per non abusare dell'ospitalità altrui, sapendo che lei leggerà comunque.
I motivi sono due, partiamo dalla mia intima convinzione che certe conquiste sono come un muro, da costruire mattone dopo mattone, giorno dopo giorno, perchè le cose che si costruiscono nel tempo, nel tempo durano. Le cose invece ottenute in poco tempo, altrettanto velocemente rischiano di scomparire.

La seconda riguarda un frammento di mia storia personale: quando raccolsi a brandelli Martina , dopo la fine del suo matrimonio, i dotti medici sapienti le avevano prescritto la pillola della felicità.
Nel periodo che la utilizzava non era la persona che io amavo. 
Era un'altra persona. 
Glielo dissi. 
E le dissi che era una scorciatoia di cui si sarebbe pentita.
E le dissi che doveva scegliere tra la pillola della felicità
e la possibilità della felicità con me.

Scelse me. E buttò via le pillole.

Poi le cose sono andate come sono andate.
Ma qualcosa di buono si era fatto.

E quando, qualche settimana fa, quando l'ho rincontrata , sentirle raccontare che qualche tempo fa ha chiuso una relazione perchè stava diventando una gabbia che non era più disposta ad accettare, è stata una roba grande.

... e questa forza è tutta roba sua, non di una pillola.
E nessuno potrà mai portargliela via.


mercoledì 25 dicembre 2019

♥♦ ...è Natale tutti i giorni o non è Natale mai...

Mattina di Natale.
Passeggiata con il cane e con Cock, per mettere un po' in moto il metabolismo, in attesa del luculliano pasto a casa della nonna dei miei cuccioli.

Spesso, con Cock si parla di musica, della sua passione a suonare il pianoforte, o di vecchie canzoni da rigattiere che gli propongo e che, spesso, apprezza.

Giornata propizia a canzoni di Natale, ma vogliamo uscire da Jingle bells o White Christmas... Da un cassetto della memoria, ne salta fuori un altra, 
questa:



Una vecchia canzone di Luca Carboni e Jovanotti....
Riascoltandola mi sembra ancora molto attuale...

E ripenso a quanto mi ha detto Ajie, ormai quindicenne ieri sera, al fatto che quest'anno non sente il Natale come lo sentiva l'anno scorso. O quello prima.
Ho omesso di dire che il prossimo sarà peggio.
O forse no. 

E quindi l'Augurio alla mia famiglia, a me, e alle persone a cui mi lega tanto affetto (Lui, Soleil, Martina, Enrica, Chicco e Mingo e qualche altra non ancora citata nel blog) è 
di ritrovare lo spirito del Natale tutti i giorni
O almeno anche qualche altra volta...

Con Affetto

Lopo




domenica 22 dicembre 2019

♥ mondo cane

Da qualche mese abbiamo un nuovo ospite.
Un cane. 
Non un cane qualsiasi ma, da famiglia amante dei fumetti,  un beagle:

Cosa c'entrano i fumetti? c'entrano, c'entrano. 
Nonostante una (allegra) traduzione, la Banda Bassotti di disneyana memoria 


non è formata da "bassotti" ma da beagle ( il nome originale è infatti Beagle Boys ).

Ma l'esponente più importante è lui:
Anche qui, la tradizionale traduzione è quella di bracchetto ma anche qui trattasi di beagle.

Fra le varie immagini di Snoopy mi è piaciuta questa.
Il cane non è stato voluto da me. Anzi, io da amante dei gatti, ho osteggiato l'arrivo di questo "intruso", ma la determinazione che ci ha messo Caji per lavorarmi ai fianchi per ottenere il cane, ha avuto il giusto premio.
Occuparsi del cane è anche una valvola di sfogo di un ragazzino profondo che a volte stenta a trovare il suo posto in un mondo così superficiale.
La serenità che traspare nel viso di Charlie Brown è la stessa che vedo in Caji quando è con il suo cane.

Abbiamo fatto un passo in avanti:
Da Solo come un cane
A Solo con il cane...

domenica 15 dicembre 2019

♥ due o tre cose sull'amicizia....

Non sono un buon amico.
O meglio ho una visone molto personale dell'amicizia.
L'amicizia è la condivisione delle emozioni.
ma può non essere la condivisione dello spazio e del tempo.
Non è detto che si debba avere idee simili, anzi a volte la rispettosa diversità è reciproco arricchimento (sottolineo la rispettosa diversità)

Sono molto selettivo nel modo di pormi,
Finardi nel suo libro Spostare l'orizzonte indica una fase autistica della famiglia, in cui si ripiega su se stessa e poi, normalmente si riapre al mondo.

Ecco, io sono un po autistico in queste cose. Sono generoso, altruista, a volte anche all'eccesso.
Ma se mi sento tradito, se "sento" che la cosa non funziona, chiudo, Finito.

Se mi volto indietro, ci sono diversi momenti in cui questo è successo, ciclicamente.
e c'è qualcuno che sicuramente mi considera un po' str...
e forse non ha completamente torto 
L'età non aiuta il mio essere orso.
Mi rendo conto che fatico a stare dove c'è tanta gente. Detesto i posti affollati.

E quindi?
E quindi sono sempre meno le persone con cui ho a che fare, il mio mondo si restringe sempre di più.
E' sbagliato, ma in questo momento di meglio non so fare.

E poi all'improvviso, succede che si aprono altri scenari, che nuove amicizie si affacciano al mio mondo.
Che sono condivisione di pensieri, emozioni, riflessioni. Spesso in accordo, a volte meno, ma sempre in un aurea di rispetto dell'opinione altrui.
Ma non c'è ( e non ci sarà ) condivisione di tempo e spazi.
Ma va bene così
E non importa se è "portatrice sana di tette".

Grazie di tutto Amica.


venerdì 13 dicembre 2019

♠♥ ..l'ascensore sociale, nel tempio della conoscenza...

Confesso che mi mette ancora soggezione varcare il portone del Liceo Scientifico.
Eppure negli ultimi 2 o 3 anni ci sono entrato più volte.
Prima accompagnando i miei figli, per gli open day di orientamento, poi, da un anno e mezzo circa, come genitore di uno studente, e a settembre prossimo (se tutto va come deve...) gli studenti saranno due....

Ci sono passato davanti tantissime volte, invece, quando, studente delle superiori, dalla stazione andavo verso il mio istituto...... quasi quarantanni fa....
Nel mio piccolo paese, era un mondo molto diverso, stratificato, dove
il figlio dell'operaio, avrebbe fatto probabilmente l'operaio,
il figlio del contadino, avrebbe fatto probabilmente il contadino,
e, analogamente,
il figlio del medico avrebbe fatto probabilmente il medico. O l'avvocato.
Il figlio dell'avvocato avrebbe fatto probabilmente l'avvocato. O il medico.

Anche nella scelta della scuola superiore, questa visone stratificata del mondo si faceva sentire.
Mai mi sarebbe passato per la testa di andare al Liceo....
Tra l'altro non conoscevo quasi nessuno che lo frequentasse. Mi sembrava un altro mondo. Inarrivabile.
La sacralità di un tempio della conoscenza in cui non a tutti era consentito entrare.
A rafforzare questa sensazione c'era un altra situazione :  l'istituto che frequentavo condivideva il cortile con il liceo Classico ma avevamo orari di intervallo diversi, per evitare la "contaminazione" dei generi....

Mai quindi avrei pensato di varcare quella soglia....
E la prima volta mi sentivo un po' stranito, da un lato mi sentivo un filino sacrilego, dall'altra ripensavo a un frammento di "Contessa" di Paolo Pietrangeli :

Del resto mia cara, di che si stupisce, 

anche l'operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente ne può venir fuori, 

non c'è più morale contessa.

Poi, con il tempo ci ho fatto un po' l'abitudine ma c'è sempre quel timore reverenziale, 
quell'entrare in punta di piedi.
Per non disturbare,
I sacerdoti del sapere.


Una parte importante di questo tempio del sapere riguarda l'ascensore sociale, la possibilità che una generazione abbia un futuro migliore del passato della precedente...(alla faccia di Pietrangeli...)
Anche se in molti dicono che nel nostro Paese l'ascensore si sia bloccato.....
E probabilmente è vero.
Sarebbe un peccato.....
La mia è una famiglia "giovane", che ha origine con mio nonno, abbandonato alla nascita all'inizio del secolo scorso.
Mio nonno ha fatto qualche classe delle elementari, giusto per " imparare a leggere e a far di conto", come si diceva allora...
Mio padre ha preso il diploma di terza media, con molti sacrifici, la sera.
Io ho preso una onesta maturità professionale con 60/60esimi
I miei figli andranno all'università...
Sarebbe un peccato doverli farli scendere dall'ascensore sociale perchè guasto....