venerdì 13 dicembre 2019

♠♥ ..l'ascensore sociale, nel tempio della conoscenza...

Confesso che mi mette ancora soggezione varcare il portone del Liceo Scientifico.
Eppure negli ultimi 2 o 3 anni ci sono entrato più volte.
Prima accompagnando i miei figli, per gli open day di orientamento, poi, da un anno e mezzo circa, come genitore di uno studente, e a settembre prossimo (se tutto va come deve...) gli studenti saranno due....

Ci sono passato davanti tantissime volte, invece, quando, studente delle superiori, dalla stazione andavo verso il mio istituto...... quasi quarantanni fa....
Nel mio piccolo paese, era un mondo molto diverso, stratificato, dove
il figlio dell'operaio, avrebbe fatto probabilmente l'operaio,
il figlio del contadino, avrebbe fatto probabilmente il contadino,
e, analogamente,
il figlio del medico avrebbe fatto probabilmente il medico. O l'avvocato.
Il figlio dell'avvocato avrebbe fatto probabilmente l'avvocato. O il medico.

Anche nella scelta della scuola superiore, questa visone stratificata del mondo si faceva sentire.
Mai mi sarebbe passato per la testa di andare al Liceo....
Tra l'altro non conoscevo quasi nessuno che lo frequentasse. Mi sembrava un altro mondo. Inarrivabile.
La sacralità di un tempio della conoscenza in cui non a tutti era consentito entrare.
A rafforzare questa sensazione c'era un altra situazione :  l'istituto che frequentavo condivideva il cortile con il liceo Classico ma avevamo orari di intervallo diversi, per evitare la "contaminazione" dei generi....

Mai quindi avrei pensato di varcare quella soglia....
E la prima volta mi sentivo un po' stranito, da un lato mi sentivo un filino sacrilego, dall'altra ripensavo a un frammento di "Contessa" di Paolo Pietrangeli :

Del resto mia cara, di che si stupisce, 

anche l'operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente ne può venir fuori, 

non c'è più morale contessa.

Poi, con il tempo ci ho fatto un po' l'abitudine ma c'è sempre quel timore reverenziale, 
quell'entrare in punta di piedi.
Per non disturbare,
I sacerdoti del sapere.


Una parte importante di questo tempio del sapere riguarda l'ascensore sociale, la possibilità che una generazione abbia un futuro migliore del passato della precedente...(alla faccia di Pietrangeli...)
Anche se in molti dicono che nel nostro Paese l'ascensore si sia bloccato.....
E probabilmente è vero.
Sarebbe un peccato.....
La mia è una famiglia "giovane", che ha origine con mio nonno, abbandonato alla nascita all'inizio del secolo scorso.
Mio nonno ha fatto qualche classe delle elementari, giusto per " imparare a leggere e a far di conto", come si diceva allora...
Mio padre ha preso il diploma di terza media, con molti sacrifici, la sera.
Io ho preso una onesta maturità professionale con 60/60esimi
I miei figli andranno all'università...
Sarebbe un peccato doverli farli scendere dall'ascensore sociale perchè guasto....




2 commenti:

  1. L'ascensore sociale funziona, basta aver voglia di fare e impegnarsi. Il discorso del lavoro dopo la laurea può non essere banale, ad esempio mia cugina, laureata in filosofia, fa la badante.
    Anche la mia famiglia è cresciuta, con duro lavoro generazione dopo generazione. Mio nonno era camionista, mio padre è diventato ingegnere ma per pagarsi gli studi realizzava dietro compenso i disegni delle tavole degli studenti figli di papà pigri. Io stavo al liceo classico, ma la barriera non era così invalicabile... è noto che le liceali spesso escono con i ragazzi dell'industriale.

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  2. ...peccato non essere vissuto dalle tue parti....
    dalle mie non ci degnavano di uno sguardo...
    ;-)

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