E' passato un po' (troppo) tempo da quando ho pestato un po' di tasti a caso, per raccontare qualche storia.
Molte cose sono successe negli ultimi mesi, e non sempre ho avuto il tempo o la possibilità di farlo. Cercherò di recuperare, anche se, a volte, sarò fuori sincronia.
Come questa volta.
Succede spesso che, per dare un titolo decente alle piccole storie che mi piace raccontare, saccheggio canzoni dei miei padri spirituali musicali.
Ed è così anche in questo caso, con un frammento di "Canzone delle situazioni differenti", canzone di Guccini degli anni '70 (1974 o giù di lì).
Perchè io sono grande e grosso (più grosso che grande, per la verità...) ed amo molto i fumetti.
Al punto di prendermi un giorno di vacanza dalla mia vita, per recarmi a Lucca Comics and Games 2012, ovviamente traviato dal Cattivo Maestro, che mi ha procurato il biglietto.
La mia passione dei fumetti parte da lontano, da bambino lettore di albetti di "Tiramolla", "Provolino" e "Geppo" ( i più anziani sanno di cosa parlo...) per poi passare al mondo di paperi e topi targati Disney, poi passare a Tex, ed in ultimo ai supereroi Marvel, editi dalla indimenticabile casa editrice Corno.
Poi ho abbandonato per quello che, allora, pensavo fosse un salto di qualità: le riviste prima di automobilismo, poi di calcio.
Quasi vent'anni di black-out. Solo qualche lettura leggera, disimpegnata: Lupo Alberto e le Sturmtruppen.
Poi arriviamo al 1996, anno cruciale, anno infernale, annus horribilis. Una delle poche note liete è stato riscoprire i fumetti (sempre per grazia/colpa del mio Cattivo Maestro!).
E i fumetti sono stati importanti sia per rilassarmi che per riflettere; probabilmente mi hanno evitato guai peggiori.
E in quegli anni di assidua frequenza di Lucca Comics and Games (allora gli appuntamenti erano 2, in primavera ed in autunno), delle fumetterie di Bologna, Modena, Maranello, solo per citare le più importanti, ho speso delle cifre importanti per rincorrere il tempo perduto: e allora cercare tutto lo scibile umano di Frank Miller ( da Devil a Sin City ), Alan Moore ( da V for Vendetta a Watchman), Neil Gaiman (la saga di Sandman ) senza trascurare i classici come "Una ballata del mare salato" di Hugo Pratt, "L'eternauta" e cose così..
Ora non è più così. Vado con piacere a Lucca, ma il budget è molto più limitato, in quanto ho un sacco di roba acquistata da leggere "quando avrò tempo..." e invece di tempo ne ho sempre meno.... Eppoi con l'età si comincia ad essere più selettivi.... Vabbè, non devo neanche dare il cattivo esempio ai miei cuccioli!
Confesso comunque che un certo disagio c'è a girare per i tendoni, facendo a gomitate con ragazzi che hanno meno della metà dei miei anni, ad essere circondato da Cosplay....
Stavo riflettendo su questo, aspettando il Cattivo Maestro alle prese con una interminabile fila, quando ho intravisto lo stand dell'editoriale Aurea (quella che pubblica "Lanciostory" e "Skorpio" per intenderci) stranamente vuoto. Mi avvicino per curiosare e vedo dietro al tavolo un uomo di mezz'eta tarchiato che armeggia con penne pennarelli
poster.. vengo colto da un dubbio.
" vuoi vedere che è...." non faccio a tempo a finire il pensiero che scorgo la targhetta con il nome appuntata sulla camicia : Robin Wood.
Robin Wood! Uno dei più grandi sceneggia-tori di fumetti mondiali qui di fronte a me!
Per gli "infedeli" che non lo conoscessero, Robin Wood ha una vita avventurosa, Paraguaiano di nascita, argentino d'adozione, ha vissuto in diversi paesi (Brasile, Australia, Italia, Danimarca dove vive tuttora) ed ha la rara capacità di scrivere storie (tante) con ambientazioni diversissime: dal Nippur dell'antica Sumeria al Dago del rinascimento, dal pugile Mojado alla legione straniera al poliziotto italo americano Savarese del XXsecolo fino alla fantascienza di Gilgamesh, solo per citare i più famosi.
L'occasione di avere un albo con dedica di Robin Wood è troppo ghiotta! vado abbondantemente fuori budget (echissenefrega...) compro un albo cartonato di Dago e lo porgo al Maestro, vorrei dirgli quante storie sue ho letto, di come ammiro la sua minuziosa ricostruzione storica di Dago, ma, fantozzianamente mi esce solo un banale " E' un onore incontrarla." Wood alza gli occhi, mi sorride e mi risponde " No. è un onore per me."
Che grande!
Vabbè sono sopravvissuto ai giovinastri e ai Cosplay, ed ho incontrato uno dei miei miti. Per quest'anno ne è valsa la pena andare a Lucca....
è bello riaccendere passioni del prima dei figli e fare una piccola ragionevole follia! Poi conoscere un grande del settore fa sempre piacere...
RispondiElimina(prima nei viaggi in francia facevamo il giro delle fumetterie vicine per vedere le novità. Ora con i figli, finché non hanno entrambi un'età adatta, è molto molto più difficile)