sabato 30 novembre 2019

♦ "the Wall" : quattro passi fuori dal...

Oggi, nel quarantennale dell'uscita di The Wall, non potevo non scrivere un post su questo album, sicuramente molto importante per me.

Ha ispirato il nome di questo blog, per esempio....

in questa giornata mi sono trovato più di una volta a  tentare di metter in fila qualche pensiero per scrivere un post degno di questo nome, ma mi sono accorto che i miei pensieri li avevo già espressi in 2 occasioni: all'inizio di questa avventura e poco dopo (son passati 7 anni nel frattempo...)

Che dire allora? poco da aggiungere a quello che ho scritto nelle precedenti occasioni.....
Nel frattempo c'è stato il tour mondiale di Waters e, nel luglio del 2013, a Padova, io c'ero (sempre in compagnia del cattivo Maestro). L'organizzazione tutt'altro che impeccabile ma un sontuoso concerto... 

Prima dell'inizio del concerto Waters è uscito sul palco a salutare il pubblico, sorridente.
Mi ha colpito, questo suo essere rilassato, sicuramente deve essere una soddisfazione girare il mondo, e trovare sempre un sacco di persone che vogliono ascoltare le tue canzoni.
Ma se penso che la leggenda narra che  the Wall è nato (anche) a causa di una lite con uno spettatore in Canada.....

A questo tour mondiale ne è seguito un docufilm, che ovviamente ho acquistato per avere un'altra versione di questo album.
La mia preferita rimane comunque quella del film (che incidentalmente sto ascoltando adesso mentre scrivo...)
Il film. un vero pugno nello stomaco per me, diciassettenne, vedere molte mie inquietudini così ben delineate... e come scrivevo qualche tempo fa  ...
Quella sera diedi addio alla spensierata fanciullezza e capii che il mondo degli adulti era tutt'altro che rose e fiori, ma una battaglia quotidiana.

Nel tempo comunque la concezione Watersiana del muro si è un po' spostata; se nel disco è legata alla difficoltà di Pink di avere rapporti con le altre persone con la condanna finale all'abbattimento del muro e di essere messo di fronte ai propri simili, gli ultimi concerti ed interpretazioni tendono più a una visione politica, il muro non è solo mentale ma riguarda le divisioni tra gli stati e il muro in qualche caso, purtroppo, è anche fisico.
Io comunque rimango legato alla versione più intimista, alla difficoltà quotidiana di essere se stessi.

Confesso che rispetto a sette o nove anni fa sono (se possibile) più disincantato, mi è sempre più difficile fare (o aver voglia di fare) quattro passi fuori dal mio muro.
A volte rimango in attesa dietro al muro 
Sitting in a bunker here behind my wall
A volte sento il bisogno di stare da solo 

In perfect isolation here behind my wall


Ma se a volte sento il bisogno di essere qui, a scrivere

non tutto è perduto.


domenica 24 novembre 2019

♥ la rivincita di Quo



In un bellissimo monologo Claudio Bisio descrive la "sindrome di Quo", dove in pratica a Quo, incastrato tra Qui e Qua, toccassero sempre le preposizioni semplici, le congiunzioni, a volte addirittura solo le virgole. 

Per certi versi anche Caji è un po' come Quo, schiacciato tra un fratello maggiore a cui molte cose (sembra) vengono facili, e un fratellino (molto) più piccolo inevitabilmente cocco di casa.

Tra le cose in cui sicuramente Ajie-Qui eccelle è la matematica: è stato uno dei due studenti a cui (a memoria d'uomo) la Grande Professoressa ha un concesso un 10 in pagella. 
Ajie ha anche partecipato più volte alle semifinali provinciali delle Olimpiadi della Matematica organizzate dalla Bocconi, sfiorando le finali nazionali di Milano.

Anche Caji-Quo ha talento per la matematica, probabilmente più di quel che immagina, forse anche più di suo fratello...
fatto sta che al secondo tentativo Caji- Quo si è conquistato al qualificazione alle finali a Milano...

E' stata una bellissima giornata di maggio, io e Caji in trasferta nella grande Città....arrivare in treno dal piccolo paesello alla maestosità della stazione centrale.... vedere Caji con il naso all'insù e gli occhioni spalancati come non mai...
E poi la gara, poco importante per certi versi, il vero premio era essere là, nei locali dell'università Bocconi...

Qualche giorno fa, al culmine di un litigio per motivi poco più che futili, (almeno ai miei occhi), ho sentito ( finalmente) la fatidica frase:

"... perchè io sono andato a Milano e tu no! "

        Nel manuale del bravo genitore c'è indubbiamente scritto di non tollerare questi atteggiamenti.
Ma per una volta ho fatto finta di non sentire.

E dentro di me sorridevo



sabato 23 novembre 2019

♥ edward

tutti apprezzano Edward.
E ci credo, sempre sorridente, sempre disponibile.
Un eterno ragazzo a cui il tempo sembra fare solletico...
(invece a me sembra mi abbia preso a randellate...)
e poi non c'è campo in cui non eccelle,
giocare a calcetto, cucinare, finanche cucire.
Eppoi le sue mani, mani d'oro....
non c'è apparecchiatura rotta che non ripari,
non c'è lavoretto che non sia in grado di fare....

Ricorda la maestria di Edward mani di forbice...

E come Edward mani di forbice fa lavori di rara maestria...

Tutto bene allora?
Non del tutto. 
Quando un umano medio non riesce a fare un lavoretto 
aleggia nell'aria " e se chiamassimo Edward ?" 
oppure " Edward riuscirebbe a farlo..." 

allora mi rimetto le mie vesti color tappezzeria e mi metto, caparbio a cercare di riuscire.
Ma non devo fare l'errore di metterla sul piano personale 
anche perchè io so che non è tutto oro ciò che luccica,
perchè se così fosse Edward (mani di forbice )
sarebbe già assurto tra gli Dei.
Invece di essere ancora qua,
tra noi, miseri mortali.....
(probabilmente si mette le dita nel naso...)

domenica 17 novembre 2019

♥♦ sulle orme dei tre porcellini...

il mio primo riparo è stata una casa di paglia
ma l'ardore nel cuore del mio primo amore 
l'ha bruciata e sono rimasto senza protezione...

in seguito ho costruito con il legno 
un secondo rifugio
ma le intemperie e l'incuria
l'hanno fatto crollare,

Non mi restava che la fredda pietra.
solida e forte è la costruzione
solida e forte, ma fredda
e a volte, 
un po' sovrappensiero,
non riesco a trovare l'uscita
e mi accontento di star qua
a rimirar le stelle. 




sabato 16 novembre 2019

♥♦♠ ...and the song remains the same...

Come più volte accennato, amo scrivere ascoltando le musica un po' datata, più volte indicata come "canzoni da rigattiere".
Qualche giorno fa mi sono tornati in mente e nelle orecchie gli YO YO MUNDI, gruppo piemontese nato a cavallo tra gli anni '80 e '90. 
Mi piaceva il loro stile contraddistinto dall'uso della fisarmonica, non molto usuale allora,
In particolare ho riascoltato una canzone.
questa:

Novembre 1994 l'astigiano e l'alessandrino vengono sommersi dalla piena del Tanaro, nell'album del 1996 gli YO YO MUNDI ne parlano...

E guardare le loro facce assenti
sui telegiornali
sugli aggiornamenti ci tranquillizzano sul futuro
indagheranno sul passato
ma del presente non sanno dirci niente
perché il presente lo vivono con la coscienza di chi non è capace
di capire gli altri
di chi è molto abile predestinato preparato
a non ammettere mai
per nessun motivo di avere sbagliato

E venire a sapere
che ci sono sciacalli
e gente che lucra sulla disperazione
vorrei avere un paio di stivali di plastica verde
ed una scopa nuova di saggina
per spazzarli via
insieme al fango alla cronaca spettacolo alla sete di giustizia
alla fame di pietà

Novembre 2019  Venezia viene sommersa dall'acqua...

son passati 25 anni.
 e ancora facce assenti,
  e ancora nessun responsabile,
    e ancora sciacalli...

son passati 25 anni, ma la storia è sempre la stessa....

domenica 10 novembre 2019

♥ ... quasi come Dumas...

Oramai fa sera presto, e  questo parcheggio del centro commerciale del paesotto vicino è veramente male illuminato.
Passo vicino a una macchina che sta parcheggiando, riconosco la persona al volante.
non ci posso credere:
Martina.
Mi fermo,
attendo che esca dall'auto.
C'è un pizzico di follia nell'attenderla. Onestamente non posso sapere la sua reazione, ci siamo lasciati anni fa, per quello che ne so potrebbe anche mandarmi al diavolo.

Per qualche motivo sorrido, non c'è dubbio è lei, sembra che gli anni l'abbiano solo sfiorata.
La osservo
"Lei mi sorride ma io non la conosco" dice. 
Ridacchio. Penso "No mia cara, ci conosciamo..."
"Questa risata la conosco..." si apre in un gran sorriso e mi abbraccia. Forte.

(No, non mi ha mandato al diavolo...)

Questo incontro mi ha emozionato, pochi minuti per raccontarci qualche briciola di quello che è successo nel frattempo.
Devo molto a Martina, con lei sono diventato una persona migliore, l'ho aiutata a risollevarsi dopo la fine del suo matrimonio e lei mi ha insegnato il senso della famiglia.

Perchè finì la nostra storia? forse perchè lei era una donna e una madre e io (tutto sommato) solo un ragazzo; oppure perchè era stata troppo intensa la ricostruzione del suo mondo per poter poi gestire il mare tranquillo....

in fondo non ha una grande importanza.. così è stato e nulla potrà cambiarlo.

Si è allentata la tensione, siamo più a nostro agio, sembra ieri che ci siamo visti.
Tutto sommato c'è profondo rispetto reciproco, cosa che abbiamo imparato l'un dall'altro.

Ci interrompe l'arrivo di una ragazza, sua figlia.
L'ho tenuta sulle ginocchia che aveva 2 o 3 anni, e adesso di anni ne ha 25...

E' arrivata l'ora di salutarsi,un caloroso abbraccio,  loro vanno a fare compere, io devo recuperare uno dei miei cuccioli.

E' stato bello incontrarsi.
Vent'anni dopo...

venerdì 8 novembre 2019

♥♦ una immagine inquietante.....

il venerdì è giorno di pulizie.
punto.

Cadesse il cielo, Pitulice il venerdì fa le pulizie.
Oggi no, causa piccolo intervento ad un occhio.
O meglio sono stato precettato per farle in sua vece, sotto la sua supervisione...

si preannunciava un pomeriggio complicato
ma me la sono cavata discretamente,
anche se ad un certo punto mi sentivo un incrocio tra un giocatore di curling


e il Freddie Mercury di "I want to break free"


Un immagine (francamente ) inquietante...

martedì 5 novembre 2019

♥♦ Lucca Comics a...gain

Dopo una assenza forzata di un anno, sono tornato a Lucca per l'autunnale appuntamento con i fumetti (personalmente la parte games e cosplay la vedo molto marginale).
Per la prima volta dal lontano 1996 non ero in compagnia del mio antico Cattivo Maestro (chissà che prima o poi non gli dedichi qualche riga... potrebbe essere interessante...)
Ero quindi un po' titubante, quasi pensavo di non andare...
E invece è stata una piacevole giornata, diversa dallo schema usato per tanti anni, con nuovi compagni di viaggio.
E allora ridare spazio alla mia parte più giocosa (il fanciullino interiore direbbero quelli che hanno studiato), perdermi negli albi di favole di Frezzato (adoro i suoi disegni...)
Cappuccetto Rosso e il Lupo - M. Frezzato


Una capatina allo stand Marvel, in fondo le mie origini fumettistiche sono lì....

E cercare qualcosa di originale alla 001 Edizioni oppure alla Bao... 

E lasciare un pezzetto di cuore su qualcosa di Neil Gaiman o Alan Moore....

E ricordare quando (una ventina di anni fa...) Leo Ortolani (Ratman) girava con una risma di fogli  e faceva disegni a chiunque lo chiedesse...mentre ora è inavvicinabile..

E un piccolo libro per il piccolo Cock (con disegno e dedica dell'autrice) che si accinge a percorrere il sentiero magico che gli insegnerà a leggere.

E trovare una rarità a lungo inseguita, nascosta in mezzo a decine di volumi nelle preziosissime fumetterie:


Il ritorno a tarda sera, un po' stanco ma contento di una giornata dedicata a se stessi, passata con chi condivide passione ed emozioni.
Ancora più speciale sapendo che questi compagni di viaggio 
sono i miei figli.