sabato 28 marzo 2020

♥ certe domande...

Passo le notti nero e cristallo
a sceglier le carte che giocherei
a maledire certe domande
che forse era meglio
non farsi mai....

Già. 
Perché ci son certe domande che sarebbe meglio non farsi mai.
Ho evitato di farmele per tanti anni. 
Probabilmente per paura di cercare la risposta...
Ma poi c'è che me le ha fatte. 
E all'inizio ho fatto scena muta, come uno studente poco diligente, poco studioso.
Ma poi più di uno ha fatto le domande.
E allora ho dovuto mettermi a pensare, a ricordare, a cercare.

E ho trovato uno scritto, di tanti anni fa, con tanti auguri, tanti sogni, tanti pensieri, tante firme di persone che mi vogliono bene.

Dove sono finiti quei pensieri, quei sogni... dispersi nelle nebbie del tempo o gelati da una nevicata fuori stagione.
O forse erano solo frasi. scritte sulla sabbia.


E allora perché un "SI" detto davanti a tanti? cosa c'era allora che adesso manca?

E ritorno per un attimo all'ingenuità del mio primo amore, Maria: mi fece leggere una frase che più o meno faceva così:

..due persone si incontrano, si innamorano.
All'inizio, essi scambiano l'intensità dell'infatuazione, il folle amore che li lega, per la prova dell'intensità del loro sentimento, in realtà potrebbe solo provare l'intensità della solitudine che provavano prima...

2 commenti:

  1. Per la cronaca: Maria mi lascio il giorno del mio compleanno regalandomi "Cent'anni di solitudine"....

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  2. le domande bisogna farsele, sempre, per ricordare a che punto si é. Spesso non si ha il coraggio di rispondere, ma serve per iniziare a formulare un pensiero e delle soluzioni.

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