Ogni anno, nel periodo Pasquale, ho il desiderio di (ri)vedere un film: “L’ultima tentazione di Cristo” di Martin Scorzese.
E’ un film che forse pochi ricorderanno, anche perché è piuttosto datato, occhio e croce dovrebbe essere del 1988.
La storia è molto intensa e racconta di un Cristo dilaniato tra la sua umanità e la consapevolezza della responsabilità che il suo ruolo divino gli richiedeva, della sofferenza che la Passione gli avrebbe richiesto.
Schiacciato da tutto ciò, quando viene tentato da Satana, sulla croce, di rinunciare a tutto e scendere da essa, accetta. Scende quindi dalla croce, sposa Maria Maddalena, invecchia con gli amici.
Tranne uno. Giuda.
Giuda non gli ha mai perdonato la sua rinuncia. Non gli ha più rivolto parola.
Un vecchio Gesù, morente, fa chiamare Giuda per sapere il motivo di tanto astio e Giuda gli spiega che con la sua rinuncia ha reso inutile la sua vita….
Allora Gesù capisce che il disegno che si doveva compiere è più importante delle sue umane paure, rinuncia alla tentazione, ritorna sulla Croce e il suo destino si compie così come noi lo conosciamo.
Quando il film uscì, fu tacciato di blasfemia, con tutto il contorno di polemiche, delle quali in Italia siamo maestri…
Io lo andai a vedere vicino a Pordenone, dove svolgevo il servizio militare, anche perché, se ricordo bene, la mia fu una delle zone dove fu vietata la proiezione per questione di ordine pubblico.
Anche su in Friuli, all’uscita del cinema c’erano i carabinieri!
A me non è sembrato blasfemo, anzi, mi è sembrata una delicata riflessione sulla figura di Cristo e della sua doppia natura umana/divina.
Io ho passato metà della mia (attuale) vita in ambienti parrocchiali e, all’ombra del campanile si discusse di questo film; ricordo una conversazione con una ragazza, stimata nell’ambiente, e che conoscevo abbastanza bene; sosteneva che il film andava contro ai suoi principi.
Ma lo hai visto? – le chiesi.
No! – mi rispose candidamente.
Prima di dire che va contro ai tuoi principi, vallo a vedere – replicai, pensando di avere detto una cosa di semplice buonsenso.
NO, non lo vado a vedere perché va contro ai miei principi….-
Non replicai, lo ritenni inutile.
Ma probabilmente, in quel momento capii che il mio tempo all’ombra del campanile era finito.
Se per una volta
RispondiEliminaCancellassimo l’odio
Se abbracciassimo con l’anima
Ogni colore e religione
Se alzassimo bandiera bianca
Davanti ad ogni provocazione
Se guardassimo oltre il buio
Dell’egoismo,
potremmo vivere appieno
il vero senso della Pasqua,
che è fatto di pace e serenità.
Ancora mille auguri di cuore!
Purtoppo sono gli ambienti che dovrebbero predicare l'amore
RispondiEliminache alzano steccati di odio e ipocrisia
E mai come a Pasqua ciò mi dispiace.
Andava contro i suoi principi perchè non riusciva a vedere Gesu come un uomo. Un uomo con le sue debolezze.
RispondiEliminasei generosa Chitarradanzante...
RispondiEliminaIo ho sempre pensato che fosse l'ottusità di chi considera le idee degli altri di serie B ( se non coincidono con le proprie)
E non è un male raro, purtroppo.
E non solo all'ombra del campanile....
La cosa bella di te è proprio che non sei per niente come la tua conoscente e si riesce a parlare liberamente di tutto :)
RispondiEliminaGli ottusi, purtroppo, sono brutte bestie.
grazie!
RispondiEliminaNon è sempre facile cercere di essere aperto al confronto.
Ci provo. Quotidianamente.
E fa piacere quando i propri sforzi vengono apprezzati!