Ho sentito un commento sui fatti di Parigi di Francesco Guccini che ricordava una sua canzone di tanti, tanti anni fa "Libera nos domine" :
...da tutti gli imbecilli d'ogni razza e colore
[..] da visionari e martiri dell'odio e del terrore
da chi ti paradisa dicendo: è per amore
dai manichei che ti urlano "O con noi o traditore!"
libera, libera, libera nos Domine!
[..]
Da te, dalle tue immagini e dalla tua paura
dai preti d'ogni credo, da ogni impostura
da inferni e paradisi, da una vita futura
da utopie per lenire questa morte sicura
da crociati e crociate, da ogni sacra scrittura
da fedeli invasati d'ogni tipo e natura
libera, libera, libera nos Domine!
C'è da aggiungere altro?
Note emotive di un percorso quotidiano ♥ Genti e sentimenti ♦ Comics, cartoon & music ♣ il calcio (come ricostituente) ♠ il sociale (e l’antisociale)
domenica 22 novembre 2015
sabato 14 novembre 2015
♠ "non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere.."
Vorrei partire da qui.
Da questa frase attribuita a Voltaire.
Direi che è il fondamento della nostra cultura.
Loro no, hanno disprezzo delle idee altrui. E delle vite altrui.
non condivido la tua idea e ti toglierò la vita perché tu NON possa esprimerla
Sembra essere questo il loro credo.
Ed è questa, forse, la parte più spaventosa.
Dobbiamo capire che non possiamo più permetterci il lusso di essere buoni.
Perchè loro buoni non lo sono.
E non dobbiamo più essere buonisti, perché con questa ipocrisia ci stiamo scavando la fossa.
Non sono cattolico praticante ma la mia, la nostra cultura è cristiana, una cultura che mi permette di essere critico con la chiesa ed i suoi uomini, senza rischiare nulla.
E allora non dobbiamo permettere a nessuno di farci togliere i nostri simboli (come i crocefissi) "perchè offende la loro sensibilità".
Se permettete gli oltre 200 morti del volo russo o quasi 150 morti a Parigi offendono la mia sensibilità!
Non è facile districarsi tra diritti e doveri, tra paura e accoglienza, non è facile il da farsi.
Una cosa è certa, queste 2 battaglie le han vinte loro; ci hanno terrorizzato, ci hanno colpito nei nostri momenti belli: una vacanza, un concerto, una cena al ristorante, una partita di calcio...
Sta a noi decidere se vogliamo vincere la guerra.
Settant'anni fa (abbondanti) l'Europa si trovò a combattere contro un'altra forza che dimostrava di disprezzare la vita, come i Nazisti.
E si allearono con il diavolo in persona (nell'incarnazione di Josep Stalin) pur di vincere.
La situazione non mi sembra molto dissimile.
Speriamo che lo sia anche la coclusione
Da questa frase attribuita a Voltaire.
Direi che è il fondamento della nostra cultura.
Loro no, hanno disprezzo delle idee altrui. E delle vite altrui.
non condivido la tua idea e ti toglierò la vita perché tu NON possa esprimerla
Sembra essere questo il loro credo.
Ed è questa, forse, la parte più spaventosa.
Dobbiamo capire che non possiamo più permetterci il lusso di essere buoni.
Perchè loro buoni non lo sono.
E non dobbiamo più essere buonisti, perché con questa ipocrisia ci stiamo scavando la fossa.
Non sono cattolico praticante ma la mia, la nostra cultura è cristiana, una cultura che mi permette di essere critico con la chiesa ed i suoi uomini, senza rischiare nulla.
E allora non dobbiamo permettere a nessuno di farci togliere i nostri simboli (come i crocefissi) "perchè offende la loro sensibilità".
Se permettete gli oltre 200 morti del volo russo o quasi 150 morti a Parigi offendono la mia sensibilità!
Non è facile districarsi tra diritti e doveri, tra paura e accoglienza, non è facile il da farsi.
Una cosa è certa, queste 2 battaglie le han vinte loro; ci hanno terrorizzato, ci hanno colpito nei nostri momenti belli: una vacanza, un concerto, una cena al ristorante, una partita di calcio...
Sta a noi decidere se vogliamo vincere la guerra.
Settant'anni fa (abbondanti) l'Europa si trovò a combattere contro un'altra forza che dimostrava di disprezzare la vita, come i Nazisti.
E si allearono con il diavolo in persona (nell'incarnazione di Josep Stalin) pur di vincere.
La situazione non mi sembra molto dissimile.
Speriamo che lo sia anche la coclusione
lunedì 9 novembre 2015
♥ Enrica
Estate 1997.
Una serata come tante, senza tanto da fare.
Mi fermo a guardare un torneo di calcetto, appoggiato alla ringhiera a bordocampo. Si avvicina una mia cara amica, in compagnia di Enrica, bionda, il cui abbigliamento estivo fa risaltare le forme.
Rimango colpito dal colpo d'occhio, poi passiamo un paio d'ore insieme e rimango ancor più colpito dalla sua competenza e passione per il calcio....
Veramente inusuale in una ragazza!
C'è simpatia reciproca, capita così che mi inviti ad uscire con lei e i suoi amici.
Cosa che avviene per circa un anno.
In questo anno imparo a conoscere meglio Enrica e la sua storia, direi singolare. Capita di parlare di tante cose, ma soprattutto di calcio e politica (sua grande passione ).
Figlia di una famiglia borghese aveva grandi sogni e grandi progetti per il futuro.
Come il cerchio dei suoi amici.
I suoi amici.
Dopo un po' di mesi di loro ne ho le tasche piene.
E cambio aria.
Nel tempo, capita saltuariamente di incontrala, sempre bella. Capita anche di scambiare due parole; è indubbio che c'è stima reciproca.
Da qualche tempo capita che la domenica mattina, passeggiando con uno o più dei miei figli, ci si veda, lei in compagnia del cane. un caloroso saluto con la mano e nulla di più.
Ma non ieri, ieri ero solo.
Enrica mi ha fermato e abbiamo colto l'occasione per raccontarci qualche frammento di vita.
Dei suoi sogni ne è rimasto qualche frammento, perso qua e la, tra una quotidianità diversa da quella immaginata anni fa.
Io avevo meno sogni. Ma ora ho una bella famiglia.
E nei suoi occhi mi è parso di vedere un'ombra di malinconia...
Mi spiace Enrica.
Meriteresti di essere felice.
Una serata come tante, senza tanto da fare.
Mi fermo a guardare un torneo di calcetto, appoggiato alla ringhiera a bordocampo. Si avvicina una mia cara amica, in compagnia di Enrica, bionda, il cui abbigliamento estivo fa risaltare le forme.
Rimango colpito dal colpo d'occhio, poi passiamo un paio d'ore insieme e rimango ancor più colpito dalla sua competenza e passione per il calcio....
Veramente inusuale in una ragazza!
C'è simpatia reciproca, capita così che mi inviti ad uscire con lei e i suoi amici.
Cosa che avviene per circa un anno.
In questo anno imparo a conoscere meglio Enrica e la sua storia, direi singolare. Capita di parlare di tante cose, ma soprattutto di calcio e politica (sua grande passione ).
Figlia di una famiglia borghese aveva grandi sogni e grandi progetti per il futuro.
Come il cerchio dei suoi amici.
I suoi amici.
Dopo un po' di mesi di loro ne ho le tasche piene.
E cambio aria.
Nel tempo, capita saltuariamente di incontrala, sempre bella. Capita anche di scambiare due parole; è indubbio che c'è stima reciproca.
Da qualche tempo capita che la domenica mattina, passeggiando con uno o più dei miei figli, ci si veda, lei in compagnia del cane. un caloroso saluto con la mano e nulla di più.
Ma non ieri, ieri ero solo.
Enrica mi ha fermato e abbiamo colto l'occasione per raccontarci qualche frammento di vita.
Dei suoi sogni ne è rimasto qualche frammento, perso qua e la, tra una quotidianità diversa da quella immaginata anni fa.
Io avevo meno sogni. Ma ora ho una bella famiglia.
E nei suoi occhi mi è parso di vedere un'ombra di malinconia...
Mi spiace Enrica.
Meriteresti di essere felice.
sabato 7 novembre 2015
♥ Camilla
Camilla potrebbe essere mia figlia.
Sì, perchè suo padre pochi anni più di me, anche se è diventato padre che era poco più che un ragazzo.
Camilla non è più con noi, una (lunga) malattia l'ha portata via.
A poco più di vent'anni, quando si dispiegano i sogni e si impegnano le forze per realizzarli, lei ha dovuto ripiegare i suoi perchè le sue forze servivano per combattere la malattia, che cominciava a manifestarsi.
Gli ultimi 10 anni abbondanti sono stati un saliscendi di speranze, paure, momenti di pace e peggioramenti.
Nell'ultimo periodo, il dolore era diventato insopportabile, lenito solo dalla morfina, e Camilla, intorpidita, voleva solo la visita dei suoi parenti stretti.
Non c'era più speranza. E Camilla lo sapeva.
A 31 anni la sua storia si è conclusa.
Non conoscevo Camilla, conosco però suo padre e ma soprattutto sua nonna, grande amica di mia madre.
Aldilà di tutto, sono rimasto molto addolorato dalla scomparsa di questa giovane donna.
31 anni.
Mi è venuto spontaneo pensare io a 31 anni. Non avevo ancora conosciuto la compagna della mia vita, i miei cuccioli erano solo nei sogni più arditi, la casa dove vivo era ancora quasi un rudere...
A 31 anni non avevo ancora posto le basi di quello che è il mio mondo.
La vita di Camilla è stata troppo breve, non ha avuto il tempo di costruire il suo mondo.
E forse non ha avuto il tempo di sognarlo, dovendo lottare contro un malattia che non lasciava molte speranze.
E lasciava poco tempo.
Ovunque tu sia, Camilla, spero tu abbia, finalmente, la possibilità di sognare.
Sì, perchè suo padre pochi anni più di me, anche se è diventato padre che era poco più che un ragazzo.
Camilla non è più con noi, una (lunga) malattia l'ha portata via.
A poco più di vent'anni, quando si dispiegano i sogni e si impegnano le forze per realizzarli, lei ha dovuto ripiegare i suoi perchè le sue forze servivano per combattere la malattia, che cominciava a manifestarsi.
Gli ultimi 10 anni abbondanti sono stati un saliscendi di speranze, paure, momenti di pace e peggioramenti.
Nell'ultimo periodo, il dolore era diventato insopportabile, lenito solo dalla morfina, e Camilla, intorpidita, voleva solo la visita dei suoi parenti stretti.
Non c'era più speranza. E Camilla lo sapeva.
A 31 anni la sua storia si è conclusa.
Non conoscevo Camilla, conosco però suo padre e ma soprattutto sua nonna, grande amica di mia madre.
Aldilà di tutto, sono rimasto molto addolorato dalla scomparsa di questa giovane donna.
31 anni.
Mi è venuto spontaneo pensare io a 31 anni. Non avevo ancora conosciuto la compagna della mia vita, i miei cuccioli erano solo nei sogni più arditi, la casa dove vivo era ancora quasi un rudere...
A 31 anni non avevo ancora posto le basi di quello che è il mio mondo.
La vita di Camilla è stata troppo breve, non ha avuto il tempo di costruire il suo mondo.
E forse non ha avuto il tempo di sognarlo, dovendo lottare contro un malattia che non lasciava molte speranze.
E lasciava poco tempo.
Ovunque tu sia, Camilla, spero tu abbia, finalmente, la possibilità di sognare.
venerdì 30 ottobre 2015
♦ mezzo secolo e i fumetti
Lo so.
Lo dicono in tanti, quasi per consolarsi.
...Gli anni non sono uno quelli che uno ha,
ma quelli che si sente!
E quando sono circondato dai fumetti, come in occasione di Lucca Comics and Game, mi sento lontano da quel quasi mezzo secolo che invece ho addosso.
Mi sento un ragazzo.
Ma quando mi avvicino ad uno stand, e, molto cortesemente, mi si rivolgono (cortesemente) declinando con il "lei", apprezzo l'educazione.
Ma non apprezzo il fatto che mi si ricorda che sono abbastanza vecchio per occuparmi di fumetti....
Lo dicono in tanti, quasi per consolarsi.
...Gli anni non sono uno quelli che uno ha,
ma quelli che si sente!
E quando sono circondato dai fumetti, come in occasione di Lucca Comics and Game, mi sento lontano da quel quasi mezzo secolo che invece ho addosso.
Mi sento un ragazzo.
Ma quando mi avvicino ad uno stand, e, molto cortesemente, mi si rivolgono (cortesemente) declinando con il "lei", apprezzo l'educazione.
Ma non apprezzo il fatto che mi si ricorda che sono abbastanza vecchio per occuparmi di fumetti....
lunedì 3 agosto 2015
♥♠ ... ho visto anche i cinesi felici.....
Nell'immaginario di molti di noi, i cinesi sono un popolo strano, che vive e lavora nello stesso posto, con ritmi massacranti, quasi moderni schiavi.
Chiusi in comunità impermeabili al resto del mondo, anche quello che li ospita.
O li sopporta.
Sarà.
Ma a me questa storia di cinesi che lavorano 20 ore, con la brandina vicino al posto di lavoro comincia a puzzare di leggenda metropolitana.
Anche perché di fronte all'azienda dove lavoro c'è un'azienda dove proprietà e forza lavoro è cinese.
E la sera, quando esco per tornare a casa, adesso che il clima lo consente, sono sempre lì, a tavola a mangiare o, peggio, a giocare ad uno strano gioco di carte....
E ridono.
E sembrano felici.
E allora sono colto dal dubbio che sono io il vero cinese, che passa, quando va bene, almeno 12 ore al giorno fuori di casa....
O forse, parafrasando il titolo di una bella, vecchia canzone ... ho visto anche dei cinesi felici....
Oppure la scusa per riascoltarla (nella versione di Luca Carboni):
Chiusi in comunità impermeabili al resto del mondo, anche quello che li ospita.
O li sopporta.
Sarà.
Ma a me questa storia di cinesi che lavorano 20 ore, con la brandina vicino al posto di lavoro comincia a puzzare di leggenda metropolitana.
Anche perché di fronte all'azienda dove lavoro c'è un'azienda dove proprietà e forza lavoro è cinese.
E la sera, quando esco per tornare a casa, adesso che il clima lo consente, sono sempre lì, a tavola a mangiare o, peggio, a giocare ad uno strano gioco di carte....
E ridono.
E sembrano felici.
E allora sono colto dal dubbio che sono io il vero cinese, che passa, quando va bene, almeno 12 ore al giorno fuori di casa....
O forse, parafrasando il titolo di una bella, vecchia canzone ... ho visto anche dei cinesi felici....
Oppure la scusa per riascoltarla (nella versione di Luca Carboni):
nota di cronaca: oggi il mio capo si è presentato in ufficio alle 9.30, dopo aver accompagnato la famiglia in stazione, e alle 17 poco più è sparito per andare a fare "un oretta in bicicletta"
E' ufficiale: io non ho capito niente!
sabato 4 luglio 2015
♥ non ho voglia.......
Non ho voglia di scrivere, nonostante adesso ne abbia il tempo.
Non ho voglia di leggere. Neanche fumetti.
Non ho voglia di ascoltare musica, anche se adesso ho la casa solo per me.
Non ho voglia di vedere gente, ma neanche di stare da solo.
Non ho voglia di andare in vacanza.
Non ho voglia di fare tutte le cose che nei mesi passati avevo progettato di fare adesso.
Non ho voglia....
punto.
martedì 23 giugno 2015
♥ giro giro tondo....
Giro giro tondo
non amo più il mio mondo
chissà cosa sarà stato
sono molto preoccupato...
Giro giro tondo
Il Drago si è svegliato
chissà cosa sarà stato
sono molto preoccupato...
Giro giro tondo
un giorno dopo l'altro
Sono sempre un po più vecchio
E lo dice anche lo specchio
Giro giro tondo
è dura star la fuori
ogni giorno è una guerra
mi sento proprio a terra.....
Giro, giro tondo,
è un lusso stare male
stringi i denti
che dobbiamo andare
Giro, giro tondo
in questo pazzo mondo
mi tocca invece stare
dai, dobbiamo andare!
Giro, giro tondo
riprendo la mia corsa
riprendo la mia danza
con un sorriso di circostanza....
Giro, giro tondo
dai, stavo scherzando
non ti preoccupare
su di me puoi sempre contare.....
non amo più il mio mondo
chissà cosa sarà stato
sono molto preoccupato...
Giro giro tondo
Il Drago si è svegliato
chissà cosa sarà stato
sono molto preoccupato...
Giro giro tondo
un giorno dopo l'altro
Sono sempre un po più vecchio
E lo dice anche lo specchio
Giro giro tondo
è dura star la fuori
ogni giorno è una guerra
mi sento proprio a terra.....
Giro, giro tondo,
è un lusso stare male
stringi i denti
che dobbiamo andare
Giro, giro tondo
in questo pazzo mondo
mi tocca invece stare
dai, dobbiamo andare!
Giro, giro tondo
riprendo la mia corsa
riprendo la mia danza
con un sorriso di circostanza....
Giro, giro tondo
dai, stavo scherzando
non ti preoccupare
su di me puoi sempre contare.....
sabato 13 giugno 2015
♥ cronache dell'inizio del secolo scorso
A volte ho fatto riferimento a mio nonno materno, quasi mai di mio nonno paterno, di cui porto il nome.
Le nostre vite si sono solo sfiorate, la sua fu una vita difficile, pesante.
A partire dall'abbandono appena nato.
E di questo abbandono ne ho sempre saputo poco.
fino a poco tempo fa.....
e quello che ho saputo, mi ha ricordato l'inizio di una vecchia canzone:
Non so che viso avesse
neppure come si chiamava
con che voce parlasse
con quale voce poi cantava
quanti anni avesse visto allora
di che colore i suoi capelli
ma nella fantasia
ho l'immagine sua
gli eroi sono tutti giovani e belli
E' vero, non so che viso e che voce avesse, ma ne conosco (almeno) il nome di battesimo.
Non so quanti anni aveva o il colore dei capelli, non ho nella mente mia una immagine sua...
Conosco invece l'epoca dei fatti
qual'ere il suo mestiere
i primi anni del secolo
macchinista ferroviere
Sì, l'epoca dei fatti sono i primi anni del secolo scorso (1903) e conosco anche il mestiere che faceva la mia bisnonna ( non era certo un ferroviere ....).
E probabilmente era bellissima. E giovane....
sabato 9 maggio 2015
♥ giorno dopo giorno....
Day after day,
love turns grey,
like a skin of a dying man
night after night
we pretended its all right
but I have grown older and
you have grown colder and
nothing is very much fun any more....
love turns grey,
like a skin of a dying man
night after night
we pretended its all right
but I have grown older and
you have grown colder and
nothing is very much fun any more....
domenica 12 aprile 2015
♠♥ Dotto medico e sapiente......
Non so se da bambino volesse curare i ciliegi, come il medico cantato da Fabrizio De Andrè, nella canzone omonima, ispirata dal dott. Siegfied Iseman, personaggio di Antologia di Spoon River.
Questo medico di Spoon River, al quale i colleghi mandavano i pazienti impossibilitati a pagare, confidando nel suo buon cuore amaramente riflette
E allora capii, fui costretto a capire
che fare il dottore è soltanto un mestiere
che la scienza non puoi regalarla alla gente
se non vuoi ammalarti dell'identico male
se non vuoi che il sistema ti pigli per fame.
Non so se da bambino volesse curare i ciliegi, ma so che per lui fare il dottore non è stato solo un mestiere.
E' stato molto di più, per la passione che in tutti questi anni ci ha messo.
Da qualche giorno il nostro Doc, come ama farsi chiamare, non è più il nostro "medico" dopo tanti anni (più di 30 per quello che mi riguarda...), ha deciso di godersi la pensione (o qualcuno ha deciso per lui....)
Ho scritto "medico" tra virgolette perché la definizione mi sembra riduttiva; è stato molto di più: amico, confessore, consigliere e indubbiamente, medico.
Non solo.
E' dotto, nel senso di uomo di grande cultura e grandi interessi come la vela, come testimoniano foto e mappe nella sala d'attesa e la nomina a Cavaliere della Repubblica per aver fondato una scuola di vela per disabili, tanti anni fa.
E come il vino, diventando sommelier.
E non possiamo dimenticare la passione e l'impegno politico per i Radicali (passione da me condivisa) e per la comunità del nostro paesello
E' medico, e questo l'ho già detto.
Ed è sapiente, nel senso di uomo pieno di saggezza, perché Doc è bravissimo a comunicare il suo sapere con tutti, nel modo che ognuno può capire.
Sa mettere ognuno a proprio agio, giovani, adulti, anziani. A ognuno ha dedicato l'attenzione che meritava.
Ricordo da adolescente, con un problema contingente dell'adolescenza, mi guardò sorridendo e mi disse "- se vuoi, ti posso dare un medicinale, ma per me è sufficiente che la prendi un po' più tranquillamente...-".
Aveva (ovviamente) ragione lui.
Ma quando mio padre ha avuto un problema serio alla schiena, si è prodigato per avere un appuntamento con un luminare del settore.
E vogliamo tacere delle volte che l'ho incontrato nel vicino ospedale, a fare visita ai suoi pazienti lì ricoverati?
Credo abbia interpretato il ruolo di medico di famiglia nel modo più ampio e nobile del termine.
E di questo non posso che ringraziarlo; per tutti questi anni passati insieme.
Mi spiace pensare di non dovere più andare in quella sala d'aspetto con i ritagli di giornale e le massime (scritte con la macchina da scrivere...) attaccate alle pareti.
Mi spiace non poter più andare da un medico che è anche un Amico.
E la maiuscola non è casuale.
Grazie di tutto Doc
Grazie di tutto Amico mio.
domenica 5 aprile 2015
♥ incontro
Colonna sonora consigliata:
E correndo mi incontrò sulle scale,
quasi nulla mi sembrò cambiato in lei...
Così inizia una delle mie canzoni preferite di Guccini.
Un po' malinconica, come in fondo sono io.
E qualche giorno orsono, in un posto inaspettato, ho fatto anch'io un incontro inaspettato.
...quasi nulla mi sembrò cambiato in lei...
Ha ancora quella leggiadria, quella esuberanza di (tanti) anni fa, quando eravamo giovani.
O almeno lei, perché io appena giovane sono invecchiato (sempre per citare Guccini).
E rubare un poco di tempo al mondo per dedicarci un poco di attenzione
dieci anni da narrare l'uno all'altro
ma le frasi rimanevan dentro in noi
"cosa fai ora, ti ricordi
eran belli i nostri tempi...
La promessa di rivederci presto.
Ma probabilmente così non sarà.
E forse è meglio così.
Perché quello che è stato è stato.
Ma è stato bello incontrarla, anche solo per pochi istanti.
Ma questo incontro mi ha un poco turbato al punto che quasi
...pensavo dondolato dal vagone
"cara amica il tempo prende il tempo dà
[...]
siamo qualcosa che non resta
frasi vuote nella testa
e il cuore di simboli pieno
a presto.
forse.
sabato 4 aprile 2015
♥ distratto dal drago.
"ex pessimista pentito, tento di domare draghi..."
Così iniziano le note che fanno parte del mio profilo personale.
Sono anni che tento di domare il drago.
O meglio che cerco di sopravvivergli.
Lo so che è la fuori, da qualche parte.
Pronto a ferirmi con le sue poderose unghie.
L'ha già fatto in passato, e solo io so quanto mi è costato guarire.
Da allora sono vigile,
attento a ogni segnale
che mi indica che sta tornando.
Ma forse mi sono fatto distrarre da questa attesa,
Non ho pensato che il pericolo poteva venire da altre parti.
E forse così è stato.
Un nemico più subdolo.
Più silenzioso.....
E dire che, da cultore di The Wall dovrei saperlo quanto sono letali i vermi.
I vermi partono da dentro, divorano da dentro e quando te ne accorgi...
... forse è troppo tardi.
e allora non sai cosa sia meglio
curare o tagliare?
curare o tagliare?
curare o .......
Così iniziano le note che fanno parte del mio profilo personale.
Sono anni che tento di domare il drago.
O meglio che cerco di sopravvivergli.
Lo so che è la fuori, da qualche parte.
Pronto a ferirmi con le sue poderose unghie.
L'ha già fatto in passato, e solo io so quanto mi è costato guarire.
Da allora sono vigile,
attento a ogni segnale
che mi indica che sta tornando.
Ma forse mi sono fatto distrarre da questa attesa,
Non ho pensato che il pericolo poteva venire da altre parti.
E forse così è stato.
Un nemico più subdolo.
Più silenzioso.....
E dire che, da cultore di The Wall dovrei saperlo quanto sono letali i vermi.
I vermi partono da dentro, divorano da dentro e quando te ne accorgi...
... forse è troppo tardi.
e allora non sai cosa sia meglio
curare o tagliare?
curare o tagliare?
curare o .......
domenica 29 marzo 2015
♠ C'è buio (e freddo) all'ombra del campanile...
Mettiamola così: per quello che riguarda la Fede io al penso come Montanelli, la Fede è un dono e, purtroppo, a me non è stato concesso.
Questo per sgombrare il campo da sospetti di preconcetti contro la Chiesa, anzi, ho passato quasi metà della mia vita all'ombra del campanile.
Ho conosciuto persone straordinarie (sia sacerdoti che laici), ma anche persone brutte e meschine (anche qui senza distinzione tra laici e non).
Cerco di insegnare ai miei figli di guardare le cose nella sua essenza, senza cadere nella abitudinaria tradizione.
Non li ho obbligati ad andare al Catechismo, avendolo frequentato da bambino ed essendo stato catechista qualche anno dopo; troppe volte ho visto ragazzini che ci andavano per quieto vivere ma assolutamente disinteressati; ma allora che senso ha?
Ma devono conoscere per poter scegliere, per cui stiamo leggendo il Vangelo, in modo che conoscano quella che, volenti o nolenti, è la base della nostra cultura ( a partire dal fatto che contiamo gli anni dalla nascita di Cristo).
E la lettura del Vangelo, spogliata da tutti gli orpelli che il tempo e la consuetudine gli hanno depositato sopra, si sta rivelando molto interessante.
Il filo conduttore del percorso di Gesù è una continua sfida con i Farisei, esponenti di un modo di vivere la fede in modo più formale che sostanziale, in una parola ipocrita. ( e oggi, quanti farisei ci sono tra chi vive all'ombra del campanile?)
Ero quasi tentato ad un mio riavvicinamento agli ambienti di Chiesa. Ma poi mi capita tra le mani il bollettino della nostra parrocchia-unica.
Il primo articolo che colpisce al mia attenzione è "CHIESA CATTOLICA E RELIGIONI". Mi viene in mente una cosa che mi raccontava mia moglie i primi tempi che viveva ne nostro ridente paesello. Lei è Ortodossa e quando lo diceva, il classico commento era " Allora non sei cristiana, sei forse musulmana?". Questo la mandava in bestia, perché noi utilizziamo cristiano e cattolico come sinonimi. Noi, depositari di Roma, del Papa, di una storia millenaria, pensiamo che il mondo finisca pochi centimetri oltre il nostro ombelico. E fino ad ieri non ci siamo sforzati di guardare oltre al nostro naso. Ma ora ne siamo costretti, con risultati a volte tragicomici.
L'articolo in oggetto cerca di spiegare il rapporto che si può avere con gli altri, con gli ortodossi e i mussulmani. I primi infatti sono "cristiani" (scritto proprio così, virgolettato...) a differenza dei secondi. Qualche riga sotto si dice che Con questi "cristiani" (ancora virgolettato....) è facile condividere il "credo", pregare con le stesse preghiere.
Bontà vostra.
Nei paesi dell'Est, sotto i regimi Comunisti, in stati che si proclamavano Atei, veniva insegnata nelle scuole la storia dellE religionI. Tutte. Come cultura generale.
Nel nostro paesello ci sono diverse chiese (6 o 7). Tutte cattoliche. Nel paese da dove viene mia moglie, con quasi il triplo di abitanti, ci sono forse lo stesso numero di chiese ma di almeno 4 confessioni diverse, tutte di ispirazione cristiana.
Io ho una profonda ammirazione del Papa Giovanni XXIII (citato nell'articolo), per l'impulso che diede al rinnovamento della Chiesa, per renderla più vicina al mondo di allora (quasi 50 anni fa). Ero un bimbo ma ricordo l'introduzione delle canzoni suonate con le chitarre al posto della solenne pomposità dell'organo a canne.
Ho meno ammirazione per Papa Giovanni Paolo II, che da questo punto mi ha dato l'idea di assecondare un riflusso restauratore, con molte posizioni abbastanza dogmatiche (come ad esempio nella contraccezione soprattutto in africa).
E sotto questo pontificato hanno prosperato gruppi che per certi versi assomigliano a delle sette, come i Neocatecumenali.
E allora leggere (a pagina 3 ) che il nuovo parroco delle due frazioni più vicine si porta in dote quattro comunità neocatecumenali, non mi ha entusiasmato.
Ho avuto a che fare con loro. Mi hanno dato la sensazione di una organizzazione " con tre furbi all'ingranaggio e cento tonti a lavorar (*)".
Uno dei loro esponenti di spicco, di quelli che con la sindrome del primo della classe ( noi siamo i più bravi, i più buoni, i più devoti...), sposato da 30 anni, 2 figli, con amante fissa da almeno 25 anni, aveva intenzione di chiedere l'annullamento del matrimonio alla Sacra Rota....
In confronto, i farisei sembrano dilettanti allo sbaraglio....
(*) questo è un frammento di " 160km da Roma " di Mario Castelnuovo
Questo per sgombrare il campo da sospetti di preconcetti contro la Chiesa, anzi, ho passato quasi metà della mia vita all'ombra del campanile.
Ho conosciuto persone straordinarie (sia sacerdoti che laici), ma anche persone brutte e meschine (anche qui senza distinzione tra laici e non).
Cerco di insegnare ai miei figli di guardare le cose nella sua essenza, senza cadere nella abitudinaria tradizione.
Non li ho obbligati ad andare al Catechismo, avendolo frequentato da bambino ed essendo stato catechista qualche anno dopo; troppe volte ho visto ragazzini che ci andavano per quieto vivere ma assolutamente disinteressati; ma allora che senso ha?
Ma devono conoscere per poter scegliere, per cui stiamo leggendo il Vangelo, in modo che conoscano quella che, volenti o nolenti, è la base della nostra cultura ( a partire dal fatto che contiamo gli anni dalla nascita di Cristo).
E la lettura del Vangelo, spogliata da tutti gli orpelli che il tempo e la consuetudine gli hanno depositato sopra, si sta rivelando molto interessante.
Il filo conduttore del percorso di Gesù è una continua sfida con i Farisei, esponenti di un modo di vivere la fede in modo più formale che sostanziale, in una parola ipocrita. ( e oggi, quanti farisei ci sono tra chi vive all'ombra del campanile?)
Ero quasi tentato ad un mio riavvicinamento agli ambienti di Chiesa. Ma poi mi capita tra le mani il bollettino della nostra parrocchia-unica.
Il primo articolo che colpisce al mia attenzione è "CHIESA CATTOLICA E RELIGIONI". Mi viene in mente una cosa che mi raccontava mia moglie i primi tempi che viveva ne nostro ridente paesello. Lei è Ortodossa e quando lo diceva, il classico commento era " Allora non sei cristiana, sei forse musulmana?". Questo la mandava in bestia, perché noi utilizziamo cristiano e cattolico come sinonimi. Noi, depositari di Roma, del Papa, di una storia millenaria, pensiamo che il mondo finisca pochi centimetri oltre il nostro ombelico. E fino ad ieri non ci siamo sforzati di guardare oltre al nostro naso. Ma ora ne siamo costretti, con risultati a volte tragicomici.
L'articolo in oggetto cerca di spiegare il rapporto che si può avere con gli altri, con gli ortodossi e i mussulmani. I primi infatti sono "cristiani" (scritto proprio così, virgolettato...) a differenza dei secondi. Qualche riga sotto si dice che Con questi "cristiani" (ancora virgolettato....) è facile condividere il "credo", pregare con le stesse preghiere.
Bontà vostra.
Nei paesi dell'Est, sotto i regimi Comunisti, in stati che si proclamavano Atei, veniva insegnata nelle scuole la storia dellE religionI. Tutte. Come cultura generale.
Nel nostro paesello ci sono diverse chiese (6 o 7). Tutte cattoliche. Nel paese da dove viene mia moglie, con quasi il triplo di abitanti, ci sono forse lo stesso numero di chiese ma di almeno 4 confessioni diverse, tutte di ispirazione cristiana.
Io ho una profonda ammirazione del Papa Giovanni XXIII (citato nell'articolo), per l'impulso che diede al rinnovamento della Chiesa, per renderla più vicina al mondo di allora (quasi 50 anni fa). Ero un bimbo ma ricordo l'introduzione delle canzoni suonate con le chitarre al posto della solenne pomposità dell'organo a canne.
Ho meno ammirazione per Papa Giovanni Paolo II, che da questo punto mi ha dato l'idea di assecondare un riflusso restauratore, con molte posizioni abbastanza dogmatiche (come ad esempio nella contraccezione soprattutto in africa).
E sotto questo pontificato hanno prosperato gruppi che per certi versi assomigliano a delle sette, come i Neocatecumenali.
E allora leggere (a pagina 3 ) che il nuovo parroco delle due frazioni più vicine si porta in dote quattro comunità neocatecumenali, non mi ha entusiasmato.
Ho avuto a che fare con loro. Mi hanno dato la sensazione di una organizzazione " con tre furbi all'ingranaggio e cento tonti a lavorar (*)".
Uno dei loro esponenti di spicco, di quelli che con la sindrome del primo della classe ( noi siamo i più bravi, i più buoni, i più devoti...), sposato da 30 anni, 2 figli, con amante fissa da almeno 25 anni, aveva intenzione di chiedere l'annullamento del matrimonio alla Sacra Rota....
In confronto, i farisei sembrano dilettanti allo sbaraglio....
(*) questo è un frammento di " 160km da Roma " di Mario Castelnuovo
venerdì 27 marzo 2015
♥ Mowgli
Oggi Cock compie due anni.
Non ho scritto molto di lui, solo qualche accenno qua e la.
Ma un po' è anche colpa sua.
Purtroppo dividere il mio tempo tra il lavoro e la (ormai numerosa) famiglia, mi lascia poco tempo, troppo poco tempo per scrivere.
Ma ogni tanto voglio farlo, sia perché mi rilassa, sia perché voglio fissare questi ricordi, queste emozioni, per poterle poi ricordare meglio.
Avevo iniziato a scrivere un post dedicato a Cock pochi mesi dopo la sua nascita, il titolo provvisorio era
pentola di fagioli, prima del temporale....
Perché ogni tanto incominciava a brontolare nel suo lettino: sembrava appunto una pentola di fagioli che borbottava sul fuoco.
E perché aveva gli occhi di un colore indefinito, un azzurro-grigio che sembrava il cielo prima di un temporale...
Non erano due immagini rassicuranti, lo so.
Ma i mesi passati, lungi da averle smentite, le ha rafforzate.
E' tosto il piccolo ariete, forse il più tosto della covata.
Un piccolo selvaggio, con i capelli lunghi e mossi e con un musetto da birichino.
(avesse solo il musetto da birichino....)
Oramai lo chiamiamo Mowgli.
Anche perché nonostante abbia già due anni (purtroppo) non parla.
Ma nemmeno sillaba.
Ride (forte) e fa degli urletti.
Sembra sia stato allevato dai lupi.
Come Mowgli, appunto.
Non ho scritto molto di lui, solo qualche accenno qua e la.
Ma un po' è anche colpa sua.
Purtroppo dividere il mio tempo tra il lavoro e la (ormai numerosa) famiglia, mi lascia poco tempo, troppo poco tempo per scrivere.
Ma ogni tanto voglio farlo, sia perché mi rilassa, sia perché voglio fissare questi ricordi, queste emozioni, per poterle poi ricordare meglio.
Avevo iniziato a scrivere un post dedicato a Cock pochi mesi dopo la sua nascita, il titolo provvisorio era
pentola di fagioli, prima del temporale....
Perché ogni tanto incominciava a brontolare nel suo lettino: sembrava appunto una pentola di fagioli che borbottava sul fuoco.
E perché aveva gli occhi di un colore indefinito, un azzurro-grigio che sembrava il cielo prima di un temporale...
Non erano due immagini rassicuranti, lo so.
Ma i mesi passati, lungi da averle smentite, le ha rafforzate.
E' tosto il piccolo ariete, forse il più tosto della covata.
Un piccolo selvaggio, con i capelli lunghi e mossi e con un musetto da birichino.
(avesse solo il musetto da birichino....)
Oramai lo chiamiamo Mowgli.
Anche perché nonostante abbia già due anni (purtroppo) non parla.
Ma nemmeno sillaba.
Ride (forte) e fa degli urletti.
Sembra sia stato allevato dai lupi.
Come Mowgli, appunto.
giovedì 19 marzo 2015
domenica 1 febbraio 2015
♦ quanti ne sono rimasti?
Quanti ne sono rimasti?
Non lo so.
Ma in questi giorni, altri due giganti del mio personale olimpo musicale, se ne sono andati.
Ultimamente ascolto molto PROG. Sia italiano che internazionale.
Lo so, e musica di almeno 40 anni fa, ma...
Mi piace molto la contaminazione tra generi, la complessità, la sperimentazione e la genialità del periodo.
E fra i vari gruppi che hanno lasciato una impronta in quel periodo, sicuramente ci sono gli Aphrodite's Child.
Gli Aphrodite's Child erano un gruppo greco i cui componenti più famosi erano Vangelis Papathanassiou (poi diventato un grande compositore di colonne sonore ) e Demis Roussos .
Demis Roussos si é spento ad Atene domenica scorsa. Nato ad Alessandria d'Egitto nel 1946 da padre greco e madre di origine italiana, cresciuto in Grecia, insieme agli Aphrodite's Child cerca (e trova) successo nell'Inghilterra della fine degli anni '60. Come dire, un vero cittadino del mondo.
Probabilmente il più grande successo degli Aphrodite's Child è questo:
Rain and tears era una trasposizione di una composizione barocca tedesca del '600 ed è considerata una sorta di colonna sonora del maggio francese.
Finita l'esperienza degli Aphrodite's Child, Roussos ha avuto una brillante carriera da solista vendendo una gran quantità di dischi in tanti paesi del mondo, tra cui l'Italia.
Infatti il mio primo ricordo di Demis è una canzone del 1977, cantata in italiano:
Oltre al Prog, amo molto anche il suo papà (per certi versi) il Beat.
Passano pochi giorni ed è un grande del Beat ad andarsene: Maurizio Arcieri.
Voce dei New DADA, poi solista con il solo nome di battesimo.
In questo periodo porta al successo una canzone per me straordinaria :
Poi passò al punk e alla musica elettronica con i Krisma (ma questa è un altra storia...)
Bugie, bugie, tu non tornerai....
Altri due (miei) giganti se ne sono andati.
Ma le loro canzoni restano.
per fortuna.
martedì 27 gennaio 2015
♠ il giorno della memoria - 70 anni dopo
Non mi è mai facile parlare del giorno della memoria.
non mi piace cadere nella retorica.
Ma non è facile trovare un nuovo spunto di riflessioni,
di dirti cose vecchie con il vestito nuovo (*)
Sfogliando distrattamente un giornale, ho trovato un'articolo che mi ha colpito molto.
Raccontava di un sopravvissuto ai campi di concentramento.
Era un pugile.
Questo gli salvò la vita.
Ma non salvò la sua umanità.
Il suo nome era Hertzo "Harry" Haft.
E questa è la sua storia
Questa storia è stata anche raccontata in una graphic novel
Per non dimenticare..
non mi piace cadere nella retorica.
Ma non è facile trovare un nuovo spunto di riflessioni,
di dirti cose vecchie con il vestito nuovo (*)
Sfogliando distrattamente un giornale, ho trovato un'articolo che mi ha colpito molto.
Raccontava di un sopravvissuto ai campi di concentramento.
Era un pugile.
Questo gli salvò la vita.
Ma non salvò la sua umanità.
Il suo nome era Hertzo "Harry" Haft.
E questa è la sua storia
Questa storia è stata anche raccontata in una graphic novel
Per non dimenticare..
(*) canzone quasi d'amore - F-Guccini
sabato 24 gennaio 2015
♥ Inutile
Inutile
Una parola feroce, tagliente.
una secchiata di vernice nera che copre tutto.
Inutile.
così pensi .
Ed è inutile dirti che non è così.
Che hai ancora tanti sogni da sognare e da realizzare
Che hai davanti tanti giorni da assaporare
Che hai tante persone da incontrare
e persone da amare...
Ed è inutile dirti che ci saranno anche giorni sbagliati
giorni pesanti,
e sconfitte
e delusioni
Ma vorrei dirti che non sono inutili queste prove
ma che se saprai trarne insegnamento,
ti aiuteranno a diventare una persona migliore.
Ma è inutile dirtelo adesso.
Lo so, non mi ascolteresti.
Ma è solo un momento,
Domani sarà diverso
Vorrei dimenticarmi di averti sentito dire questa parola.
non penso di farcela..
Inutile...
Ma non è inutile dirti che quando avrai bisogno,
Io sarò sempre pronto ad ascoltarti..
Una parola feroce, tagliente.
una secchiata di vernice nera che copre tutto.
Inutile.
così pensi .
Ed è inutile dirti che non è così.
Che hai ancora tanti sogni da sognare e da realizzare
Che hai davanti tanti giorni da assaporare
Che hai tante persone da incontrare
e persone da amare...
Ed è inutile dirti che ci saranno anche giorni sbagliati
giorni pesanti,
e sconfitte
e delusioni
Ma vorrei dirti che non sono inutili queste prove
ma che se saprai trarne insegnamento,
ti aiuteranno a diventare una persona migliore.
Ma è inutile dirtelo adesso.
Lo so, non mi ascolteresti.
Ma è solo un momento,
Domani sarà diverso
Vorrei dimenticarmi di averti sentito dire questa parola.
non penso di farcela..
Inutile...
Ma non è inutile dirti che quando avrai bisogno,
Io sarò sempre pronto ad ascoltarti..
sabato 10 gennaio 2015
♦ 20 anni di meno...
"Parole e Musica".
Parole e musica di Eugenio Finardi.
Qui vicino, di venerdì sera.
E' un delitto non andare, ma purtroppo sabato mattina mi tocca andare al lavoro...
Beh, mi dico vado; domani poi ci penseremo....
L'ho fatto tante volte...
Vado.
Mi godo tutte le canzoni e tutte le riflessioni di un grande musicista e di una persona che ha attraversato oltre 40 anni di musica, iniziando dai mitici anni '70 (musicalmente parlando) attraversando il rock in tante sue declinazioni, il blues, il fado; e ha avuto una vita intensa, l'esperienza di una figlia down....
finisce tardissimo. Devo tornare a casa, fare la doccia...
mi rimangono giusto 3 ore di sonno zippato.
.... domani ci penseremo.....
suona la sveglia.
sono un incrocio tra un ectoplasma e uno zombie.
Che strano.
L'ho fatto tante volte
... quando avevo 20 anni di meno!
mi ricorda una vecchia canzone di Bertoli..
Parole e musica di Eugenio Finardi.
Qui vicino, di venerdì sera.
E' un delitto non andare, ma purtroppo sabato mattina mi tocca andare al lavoro...
Beh, mi dico vado; domani poi ci penseremo....
L'ho fatto tante volte...
Vado.
Mi godo tutte le canzoni e tutte le riflessioni di un grande musicista e di una persona che ha attraversato oltre 40 anni di musica, iniziando dai mitici anni '70 (musicalmente parlando) attraversando il rock in tante sue declinazioni, il blues, il fado; e ha avuto una vita intensa, l'esperienza di una figlia down....
finisce tardissimo. Devo tornare a casa, fare la doccia...
mi rimangono giusto 3 ore di sonno zippato.
.... domani ci penseremo.....
suona la sveglia.
sono un incrocio tra un ectoplasma e uno zombie.
Che strano.
L'ho fatto tante volte
... quando avevo 20 anni di meno!
mi ricorda una vecchia canzone di Bertoli..
lunedì 5 gennaio 2015
♥ JET LAG
Sono stralunato, mi sento in pieno jet-lag.
Dopo qualche giorno in famiglia,
prendendo tutto con calma,
ritornare al lavoro, anticipando la sveglia di 3 ore abbondanti,
è come essere trapassati in 3 (o 4...) fusi orari.
Un Jet lag in piena regola....
Dopo qualche giorno in famiglia,
prendendo tutto con calma,
ritornare al lavoro, anticipando la sveglia di 3 ore abbondanti,
è come essere trapassati in 3 (o 4...) fusi orari.
Un Jet lag in piena regola....
venerdì 2 gennaio 2015
♥ un nuovo anno......
2015.
Un nuovo anno.
Che cosa mi posso aspettare?
Non lo so, ma purtroppo i segnali non sono incoraggianti.
E allora proviamo con gli auguri, le speranze:
2 io e Pitulice, nel 2014 abbiamo festeggiato 10 anni di matrimonio, non sempre semplici, ma nessuno ha mai detto che la vita a due è una passeggiata.... Auguro ad entrambi di continuare a camminare insieme, magari "guardandoci" un po' di più e "ascoltandoci" con più attenzione.
0 zero malattie, mi sembra già un augurio importante.
1 uno nel senso di un pochino più di soldi, che non guasterebbero....
5 5 auguri, per ogn'uno di noi, partiamo dal più piccolo:
Cock: beh, semplice, che inizi a parlare; lo so è un pò egoista ma anche se non ricominciamo con la logopedia, è lo stesso....
Caji: Vorrei che trovasse un poco di serenità.
Ajie: Spero che il passaggio tra le elementari e le medie ti sia lieve (e già, siamo aquesto scoglio...)
Pitulice: sarebbe bello se trovasse un lavoro, magari part-time, in modo da non essere più una desperate housewife....
Lopo, mi allargo, due auguri per me: il principale è che il mio lavoro mi consenta di portare a casa lo stipendio (essendo sponsor unico della famiglia....); e poi, magari, un pochino più di tempo per me....
Comunque
Tanti auguri a tutti voi!
Un nuovo anno.
Che cosa mi posso aspettare?
Non lo so, ma purtroppo i segnali non sono incoraggianti.
E allora proviamo con gli auguri, le speranze:
2 io e Pitulice, nel 2014 abbiamo festeggiato 10 anni di matrimonio, non sempre semplici, ma nessuno ha mai detto che la vita a due è una passeggiata.... Auguro ad entrambi di continuare a camminare insieme, magari "guardandoci" un po' di più e "ascoltandoci" con più attenzione.
0 zero malattie, mi sembra già un augurio importante.
1 uno nel senso di un pochino più di soldi, che non guasterebbero....
5 5 auguri, per ogn'uno di noi, partiamo dal più piccolo:
Cock: beh, semplice, che inizi a parlare; lo so è un pò egoista ma anche se non ricominciamo con la logopedia, è lo stesso....
Caji: Vorrei che trovasse un poco di serenità.
Ajie: Spero che il passaggio tra le elementari e le medie ti sia lieve (e già, siamo aquesto scoglio...)
Pitulice: sarebbe bello se trovasse un lavoro, magari part-time, in modo da non essere più una desperate housewife....
Lopo, mi allargo, due auguri per me: il principale è che il mio lavoro mi consenta di portare a casa lo stipendio (essendo sponsor unico della famiglia....); e poi, magari, un pochino più di tempo per me....
Comunque
Tanti auguri a tutti voi!
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