sabato 20 novembre 2010

♦ La storia del cavallo bianco

In un commento lasciato qua e là nei blog, si faceva riferimento alla storia del cavallo bianco.
Io l’ho sentita tanto tempo fa, una volta sola. Non l’ho più ritrovata, quindi la ripropongo come me la ricordo, probabilmente imperfetta; mi scuso fin d’ora.
E’ una storia a cui sono molto legato, in quanto è stata di aiuto per risalire la china dopo un periodo difficile.
 
Un uomo trova un bellissimo cavallo bianco in un prato.
Lo porta a casa, tra l’invidia dei vicini:  - Che uomo fortunato! Si dicevano.
Effettivamente trovare un così bel cavallo, bisogna essere fortunati….
Il suo unico figlio desidera cavalcarlo, insiste così tanto che il padre glielo concede.
Ma il cavallo non è della stessa idea e lo disarciona; risultato: una gamba rotta.
“Maledetto cavallo, che sfortuna averti trovato!” pensa il padre.
Dopo pochi giorni scoppia una guerra, e tutti i giovani devono rispondere alla chiamata alle armi. Tranne suo figlio,  ancora convalescente dalla caduta da cavallo.
E così si salva da morte certa con la disfatta dell’esercito del Re…..
 
Probabilmente la storia continua, con questi paradossi in cui le fortune/sfortune si intersecano a seconda dei punti di vista.
Con questa storia ho imparato ad essere positivo, Io l’eterno  musone, l’orso, l’insoddisfatto, ho imparato che (quasi) sempre c’è un lato positivo nelle cose, anche se di primo acchito non sembra.
Sto però attento per cogliere la positività nelle cosa che mi succedono.

Con il tempo, prima ho imparato, a vedere una rosa in tutto il suo insieme, poi mi sono concentrato sui petali e le foglie, infine ho imparato che se stai attento eviti anche di forarti con le spine....

Nessun commento:

Posta un commento