Non ho mai visto giocare Geroge Best, purtroppo. Il suo periodo d’oro coincide con i miei primi vagiti. Ma l’eco delle sue imprese è arrivato fino ai giorni nostri.
A dire la verità è più noto per l’aforisma che gli è attribuito che per le sue gesta sportive: che di voi non ha sentito almeno una volta la frase:
Ho speso gran parte dei miei soldi per donne, alcool e automobili. Il resto l’ho sperperato!
Non so se effettivamente sia stata detta da lui, ma indubbiamente lo rappresenta al meglio.
Ma andiamo con ordine, Best, Nordirlandese di Belfast aveva un talento straordinario per giocare a pallone, che lo portò giovanissimo a giocare con la maglia del Manchester United; nel 1968, a 22 anni era all’apice della sua carriera: aveva già vinto 2 campionati e con i suoi gol e i suoi dribbling vinse con lo United la prima Coppa dei Campioni vinta da una squadra inglese.in quello stesso anno vinse anche il pallone d’oro…
Si diceva: Eusebio good, Pelè Better, George Best!
Genio e sregolatezza? Forse. O forse è stato solo un ragazzo per cui il rettangolo di gioco era troppo piccolo per contenere la sua voglia di vita.
E allora la fama, la gloria, il primo calciatore che divenne “personaggio” definito il quinto Beatles, le feste,le belle donne (tra cui 2 miss universo…) le belle macchine e…tanto, troppo alcool.
Questi eccessi l’hanno portato a lasciare il calcio-che-conta a 27 anni, anche complice gli scontri con il nuovo allenatore United , che aveva sostituito Sir Matt Busby, quasi un secondo padre per George.
E poi calcio minore negli States e a Londra, nella seconda divisione inglese. Ma ancora donne, belle macchine e colossali bevute.
Colossali bevute che l’hanno portato a un passo dalla morte nel 2002, dove subì il trapianto di fegato. Uscì dall’ospedale ostentando un brindisi con l’acqua minerale…. Durò poco. Dopo un anno Best riprese a bere come prima. Il 25 novembre di 5 anni fa, George Best spirava, in un ospedale Londinese.
Io sono sempre dispiaciuto quando vedo una persona che spreca il talento che madre natura gli ha dato, sono portato a pensare come poteva essere la sua carriera se avesse fatto vita (cosiddetta) da atleta. Ma forse non sarebbe stato così geniale, non avrebbe lasciato quest’impronta nell’immaginario dei tifosi
Ma a me piace ricordare un aspetto poco conosciuto di Best: poche volte andò a Belfast dalla sua famiglia quando era all’apice della fama. Il carrozzone che lo seguiva era troppo ingombrante e non voleva sottoporre la madre e gli altri famigliari a quella pressione mediatica, ma questo era per lui motivo di sofferenza.
Ebbe anche un figlio e fu un ottimo padre. Sarò un sentimentale ma a me piace ricordarlo così:
Note emotive di un percorso quotidiano ♥ Genti e sentimenti ♦ Comics, cartoon & music ♣ il calcio (come ricostituente) ♠ il sociale (e l’antisociale)
venerdì 26 novembre 2010
♣ simply…. BEST!
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Bellissimo ricordo (o non ricordo), e foto straordinaria. Grazie per la segnalazione, seguirò molto volentieri il tuo blog!
RispondiEliminaGrazie per la visita e per le belle parole.
RispondiEliminaTu l'hai visto il film su Best?
A me è piaciuto molto, mi è sembrato abbastanza evocativo del mondo in cui (ragionevolmente) Best si muoveva.
e a te è piaciuto?