stamane l’ottimo Massimo Gramellini ci ha dato un altro spunto di riflessione.
Ho avuto l’occasione di rfletterci, davanti ad un caffè , in compagnia di un mio cliente ( forse più amico che cliente…)
Siamo più o meno coetanei, quindi non troppo distanti dai cinquantenni descritti nell’articolo. Il nostro settore è in crisi, una crisi di cui non si vede il fondo.
Lui ha dei figli più grandi dei miei, tra poco si affacceranno al mondo del lavoro.
“Lavoro”? ce ne fosse!
E abbiamo ripensato a 25 anni fa, quando noi abbiamo iniziato a lavorare. Nella nostra zona c’era una disoccupazione pari a zero; se non lavoravi voleva dire che non volevi…
Oggi? Mia moglie ha incominciato a cercare lavoro una volta avuti entrambi i piccoli alla materna. Un calvario….
Sarà che eravamo più giovani, ma la sensazione è che fosse più semplice vivere qualche anno fa. Il (presunto) progresso invece di alleviarci la vita ce l’ha complicata. All’alba della diffusione dei computer, si favoleggiava che, con il lavoro svolto da essi, avremmo potuto lavorare solo 4-6 ore al giorno….
Non mi sembra che sia proprio andata così!
Ci hanno rubato la fiducia nel domani.
E questo non possiamo perdonarglielo.
.. comunque quando si pensa con nostalgia al ieri, si sta invecchiando.
Quanto meno di spirito.
io lavoro più di 8 ore al giorno... E per giunta sono apprendista quindi l'extra non mi viene pagato!
RispondiEliminaE l'altro ieri il mio boss, parlando di una nota multinazionale che ha uno stabilimento qui vicino, ha detto che fanno bene a fare contratti a tempo determinato e poi a lasciare a casa la gente quando scadono.. Con questa ho detto tutto... Anche a me mancano i tempi in cui l'apprendistato era un contratto per ragazzi giovani a cui seguiva sempre una conferma :(