" L' amico ritrovato "
di Fred Uhlman

Note emotive di un percorso quotidiano ♥ Genti e sentimenti ♦ Comics, cartoon & music ♣ il calcio (come ricostituente) ♠ il sociale (e l’antisociale)
Ieri sera sono rimasto incollato alla TV per una partita di campionato di calcio inglese. Non è mia abitudine commentare singole partite sul blog, ma questa mi ha scaldato il cuore, mi ha emozionato, per cui ve ne parlo.
Innazitutto l'avversario del “mio” Manchester United: il Blackpool. Il Blackpool è una squadra storica, che ha avuto il suo momento migliore negli anni '50, dove il suo giocatore era sir Stanley Matthews(*). Negli ultimi anni, un giovane, brillante allenatore, Ian Holloway, l'ha riportata ai vecchi fasti ritornando, in questa stagione, in premier League.
E poi lo stadio, Bloomfield Road, un piccolo gioiellino da soli 16000 posti, con il pubblico quasi sul campo, tanti bambini allo stadio, insomma una bella cornice, come solo l'Inghilterra sa regalare....
E quindi la partita. Sembra l'ennesima riedizione di Davide contro Golia che, spesso, la terra di albione ci regala. I Tangerines (mandarini), nickname dei giocatori del Blackpool, sono meritatamente in vantaggio per 2-0 alla fine del primo tempo.
Bella squadra il Blackpool, messa bene in campo, giustamente motivata. Non ci ha capito molto invece lo United.
Invece nel scondo tempo tutto cambia. Nello United entra in campo Giggs, il mago gallese.
Questo ragazzo di 37 anni e spiccioli, lotta, corre, impreca, dirige, prende per mano lo United e si comincia a risalire la china.
Il mago gallese incomincia a sbucciare tutti i “mandarini”. A metà del secondo tempo, nel giro di qualche minuto il pareggio è cosa fatta: 2-2. Il gol del pareggio è meraviglioso, Rinvio del portiere, controllo e lancio millimetrico di Giggs, Hernandez solo davanti al portiere; Gol.
Per il Blackpool è finita. E' stanco, ferito. E lo United in queste situazioni si esalta, diventa feroce come uno squalo che sente il sangue della vittima predestinata...
E infatti, a pochi minuti dalla fine, colpisce.
Risultato finale: Blackpool 2 – Manchester United 3. Lo United non molla mai. Fino alla fine.
E anche noi non dovremmo mollare mai. Fino alla fine.
Di seguito gli highlights del match. Purtroppo non si apprezza il gesto di Giggs, ma ci sono delle belle immagini dei bimbi, del pubblico. Merita solo per questo:
(clicca per vedere....)
(*) sir Stanley Matthews meriterebbe un post solo per lui. Nato nel 1915 è considerato una della ali destre più forte di tutti i tempi. Nonostante la sua carriera fosse interrotta dalla seconda guerra mondiale, ebbe tutto il modo di rifarsi. Giocò nella nazionale inglese fino a 42 anni (record imbattuto), Fu premiato con il pallone d'oro (come miglior giocatore continentale) nel 1956, a 41 anni. Giocò l'ultima partita nella massima divisione inglese a 50 anni compiuti ( altro record imbattuto...).
Curiosamente, nonostante la lunga carriera, vinse un solo trofeo di club: la Coppa d'Inghilterra del 1953. Dopo aver perso in finale nel 1948 e nel 1951, Matthews la vinse nel 53 con una prestazione straordinaria portando il Blackpool a vincere 4-3 (contro il Bolton) dopo che stava perdendo 1-3 ! Tutta l'Inghilterra faceva il tifo per lui....
C'è una piccola notizia che si fatica trovare sui giornali e, men che meno, sui telegiornali.
Anche perché, oramai, non è più una notizia.
Domenica sera un giornalista russo è stato trovato morto. Accoltellato.
Ormai non è più una notizia l' "accidentale" morte violenta di giornalisti in Russia.
E allora è ancora più improvvido il gesto che fece il signor B, qualche mese fa, in conferenza stampa, dopo una domanda di una giornalista:
in questo link potete trovare l'elenco (non esaustivo...) dei giornalisti morti negli ultimi anni in russia.
Al primo posto c'è indicato un giornalista italiano, sconosciuto ai più: Antonio Russo.
Qualche mese fa è caduto il decimo anniversario del ritrovamento del suo corpo. Non avevo ancora aperto il blog, non ho potuto dedicargli un post. Riparo oggi.
Mi ricordo perfettamente quando giunse la notiizia del ritrovamento del corpo di Antonio Russo. Pensai subito "oggi siamo un po meno liberi"
Perché Russo era un inviato che viveva sul campo le notizie. Non stava in albergo e faceva corrispondenze con le veline di regime ( epica fu la sua polemica, nell'ex-Jugoslavia, con l'inviato Rai in albergo e lui sperduto nei villaggi in mezzo alla guerra ...)
L'ultimo suo periodo l'ha vissuto tra la Georgia e la Cecenia, quasi unico testimone di quanto succedeva la, lontano da occhi indiscreti.
Radio Radicale ha fatto un ricordo di lui, che vi ripropongo:
BEURP!
BELLE E BRUTTI,
BUON ANNO A TUTTI!