venerdì 24 giugno 2011

♠ La stupidità in azione


Atto primo.



Conosco Maurizio da più di vent'anni. Abbiamo incominciato a lavorare insieme nel luglio del 1988; il mio primo giorno ero con lui. Ho imparato tanto da lui, sia tecnicamente sia come approccio al lavoro, e qualcosa ho insegnato anche io a lui.
C'è una profonda stima reciproca, al punto che, nonostante si sia cambiato alcune aziende, ci si ritrova a lavorare assieme.
La cosa che Maurizio detesta di più è la mancanza di impegno.
Francesco invece ce lo siamo trovati nella ditta in cui lavoriamo ora. E' l'opposto di Maurizio, è il furbetto del quartierino...
Stamattina Francesco è arrivato, si è seduto e ha cominciato a lamentarsi che ieri era convinto fosse venerdì, che era stanco ecc...
Maurizio gli da le indicazioni sul lavoro da svolgere oggi. Si sofferma su un dettaglio che, se non eseguito bene, provocherà problemi e ritardi. Francesco lo guarda scocciato.
Stanno per partire, e Maurizio, sapendo che Francesco si dimentica dal naso alla bocca, si raccomanda ancora attenzione a quel dettaglio.
Francesco lo guarda e gli dice:
-
ma tu pensi che io sia un coglione?-
Gelo fra i presenti.
-
Sì.... -  risponde serafico Maurizio.



 Atto secondo.



 Il passaggio tra l'azienda precedente (strutturata ma non troppo bene organizzata) e l'attuale non è stato semplice, questa sembrava piccola e ambiziosa, ma purtroppo va a due velocità: uno dei due soci non ha mentalità aziendale ma “artigiana” del “faccio io, che faccio meglio “ per cui non è facile armonizzare lo sviluppo del carico di lavoro con lo sviluppo dell'organizzazione.
La persona che si stava dando da fare per “cucire” le varie anime, è in maternità, e chi la sostituisce non è propriamente all'altezza, e nessuno fa niente per agevolarla ( a partire dal responsabile tecnico ).
Ogni tanto passo dal suo ufficio, per portarle documenti che lasciano da me, spesso mi chiede una mano per trovare un prezzo, o decifrare un rapporto di lavoro. Se posso, l'aiuto, non vedo perchè no!
Oggi doveva trovare i prezzi per compilare il consuntivo di una commessa.
Di alcuni rintracciamo ordini di acquisto, fatture e quant'altro.
Un articolo non risulta essere stato acquistato per quella commessa. Panico.
Le suggerisco di verificare una commessa precedente, perchè, secondo me, l'articolo misterioso era rimasto in magazzino, in quanto già acquistato ma non utilizzato.
Le do il nome del cliente e un arco temporale dove cercare. Non risulta niente, nemmeno la commessa.
Scuoto la testa. Non è possibile che non ci sia traccia dell'intera commessa...
chiede conforto alla sua collega. Anch'essa mi guarda come se avessi parlato in aramaico antico....



Non voglio sapere come vi organizzate le informazioni, come vi gestite il lavoro, non sono il vostro responsabile...



 
Ora, è chiaro che il settore è in crisi, che a tutti interessa il prezzo basso e non la qualità; ma a tutto c'è un limite.....



Maurizio, portami via di qua!

3 commenti:

  1. Tutto il mondo è paese sigh... Da noi regna una disorganizzazione che non so nemmeno descrivere a causa del capo che vuol far tutto lui senza delegare a nessuno...

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  2. bravo Maurizio e la sua temperanza....
    ma nella tua ditta non si usano i database?

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  3. credo che il tratto comune di molti capi è l'essere irragionevoli.
    Che però a volte è una dote che spinge i collaboratori ad imparare a superare i propri limiti....

    Soleil, puoi avere i database, puoi avere tutto quello che vuoi,
    ma se non usi il buon senso, sono solo scatole vuote...

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