domenica 26 giugno 2011

♥ L’orso e lo scoiattolo

Ricapitoliamo : luglio 2000, in un fortuito incontro di lavoro, tra gli stagisti appena arrivati dalla Romania, dopo 30 ore di autobus, c’era una ragazza con i capelli lunghi, bionda, minuta e bellissima.
Mi sento confuso, ho bisogno di uscire dalla stanza. Ricordo perfettamente com’era vestita: pantaloncini cortissimi di jeans e una maglietta a righe sottili bianche azzurre.
Torno nel mio ufficio con due sensazioni contrastanti:
la prima razionale ( lopo, non sai niente di lei, potrebbe essere fidanzata, sposata….. eppoi, pensi che una ragazza cosi giovane, così carina, perda tempo con te? );
la seconda completamente irrazionale ( ….eppure “sento” che qualcosa succederà….).

            Torno a casa.  La voglio rivedere.  Il giorno dopo “strategicamente” mi trovo (per puro caso…) in amministrazione quando arrivano gli stagisti;  sto in un angolo e osservo. L’osservo. Anche  Pitulice mi nota, un sorriso di circostanza. Nulla di più. 
Ma rimane colpita dai miei occhi: “ gli occhi di un uomo buono ”  mi dirà poi. (il giorno prima, stravolta dalla fatica, non vedeva ad un palmo dal naso)

Per il momento Pitulice viene destinata in un’altra sede del gruppo. E io sto partendo per la Romania…
            Passano le settimane, qualche mese… ogni spesso, mi trovo a pensare a lei, ma cerco di scacciare il pensiero, non sono nella situazione ideale per mettermi nei casini…
E Pitulice? Divide l’appartamento con due ragazze, colleghe di lavoro. Ma la sera e i weekend è quasi sempre sola, in quanto le altre hanno un po’ di intrallazzi in giro. E allora ripensa allo sguardo di quell’uomo buono. Cerca di informarsi; è una pupilla del titolare ( a cui daremo un nome di fantasia: Don Rodrigo… ), e allora chiede a lui. Don Rodrigo la sconsiglia: “ Lopo  ha un brutto carattere, ed è già impegnato” (falsissimo!)
Ci rivediamo in novembre, sono in giro con un collega: mi fa: “ ti secca se passiamo un attimo nella sede della L.A. (dove lavorava Pitulice), che devo controllare una macchina? “. 
E io : “ ma figurati, non c’è problema…” ( vedete che non è vero che ho un brutto carattere…). 

La cerco con lo sguardo. La vedo, adesso ha i capelli cortissimi, castani….
Sono decisamente imbarazzato, faccio una battuta cretina sul suo nuovo look. Pitulice ride,  ha un bel sorriso…       E’ solo un attimo, poi ognuno ritorna al suo “mondo”, io diviso tra l’Italia e la Romania, la ristrutturazione della casa e il bar…  E lei spesso sola, chiede ogni tanto di me, ma Don Rodrigo è inflessibile: “ Te lo sconsiglio!”
            La rivedo poco prima di Natale, sta partendo per trascorrere le feste a casa… un veloce saluto…. (sospiro)… un pizzico di invidia per chi farà il viaggio con lei….
            Credo che in questo periodo abbiamo fatto infuriare Cupido ( questi due si vorrebbero cercare, ma ognuno sta sulle sue… e poi brontolano pure…).
            Poi il progetto Romania viene ridimensionato, io vengo destinato ad altro incarico. Don Rodrigo pensa di averla spuntata. Anche a  Pitulice cambiano incarico: diventa una dei miei collaboratori principali. Ora vive con il fratello, lungo il percorso tra la mia casa e il lavoro. Mi viene richiesto di prenderla da e riportarla a casa; quando si dice il caso…
E’ la fine di novembre del 2001, quando cominciamo a lavorare insieme. Pitulice è istinto puro, prende fuoco per un nonnulla, ma dopo 3 secondi le è passata.
Dopo poco, un sabato mattina, siamo soli in ufficio, è l’occasione per parlare un po’ senza orecchie indiscrete. Poche domande dirette, molte indirette, una specie di partita a Poker: ad un certo punto Pitulice dice: “ io non mi voglio sposare, men che meno con un italiano!”  “ incominciamo bene…” penso.
E’ vero? E’ un bluff ? Passo la mano.
Ma c’è qualcosa che non mi quadra  tra la durezza delle sue parole e quello che, secondo il mio istinto, è la sua essenza.  Decido di fidarmi del mio istinto, non ascolto il senso delle sue parole, ma ascolto solo l’eco che fanno nel mio cuore. E faccio bene. Mi sta mettendo alla prova ( me lo dirà poi dopo…..)
Incominciamo a frequentarci fuori dal lavoro. La invito a cena a casa mia. Cucino per lei.
I primi tempi non sono facili, siamo troppo diversi,  parlando con il mio Cattivo Maestro, salta fuori la migliore definizione di come siamo agli inizi : Io sono come l’orso, ingombrante, lento, goffo nei movimenti; Lei è come un scoiattolo, sempre in movimento, agitata, veloce… Io mi giro per cercarla, ma lei si è già spostata…
 E nessuno crede  che questa storia possa durare, solo Don Rodrigo che, nel dubbio, ci fa qualche dispetto.
Pitulice si accorge però che la mia calma, la mia (apparente) imperturbabilità, le danno serenità.
E allora, in una lunga passeggiata di fine inverno, in riva al mare, mi chiede di avere pazienza con lei…..
Il fine settimana incomincia a stare a casa mia. E poi comincia a starci anche il venerdì… e poi comincia a rimanere anche il lunedì…  e poi.. … e poi… e poi devo trovare spazio nell’armadio per le sue cose….
In autunno è quasi un anno che ci frequentiamo, oramai viviamo insieme da qualche mese;  sono quasi due anni che non va dai suoi genitori, decide di andare in Romania per un mese.
Mi manca tantissimo, la sera passiamo delle ore al telefono ( mi arriverà una bolletta telefonica stellare…)
La notte di capodanno (del 2003), dopo aver festeggiato con la famiglia di suo fratello, torniamo a casa e ci addormentiamo sul divano letto.
Al risveglio le dico: “  e se ci sposassimo ? “. 
Lei mi guarda a metà tra l’assonnato e lo stupito.
Sorride : “  perchè  no! “

5 commenti:

  1. Bello...!!! Fossero tutte le storie così!!! Complimenti!!!

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  2. spesso quando c'é un poco di differenza d'età sono storie tra un orso e uno scoiattolo... ma mai dire mai. Mio marito quando eravamo amici m'ha detto che non si sarebbe mai fidanzato con una che fa il suo stesso lavoro... e la fidanzata del mio amico "leone dei balcani" (lei romena del sud, quasi al confine della bulgaria) gli disse che mai e poi mai si sarebbe fidanzata con un italiano.
    Ah caro mio, chi disprezza compra, e la vostra é decisamente una bella storia.

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  3. Grazie ad entrambi!

    Soleil,   in amore non bisognerebbe mai sbilanciarsi troppo (a parole)...
    anche perchè poi, qualcuno, te le ricorda le parole avventate...

    Il fatto di non voler avere a che fare con un italiano aveva una duplice valenza:
    in romania gli uomini italiani non hanno una bella nomea, grazie ai casini che nostri connazionali hanno combinato con le ragazze.
    legarsi con un italiano, significava rimanere sospesa tra 2 paesi, e questo non sempre è piacevole....

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  4. Non avevo dubbi... è proprio una bella storia. Di quelle storie belle da raccontare ai nipoti. Sarebbe stato bello se alla fine lei avesse detto "Ma te lo puoi scordare!" (ah, quella sarebbe stata una mia risposta ahhahaha)

    Saluta il mio ometto ;)

    chitarradanzante sloggata

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  5. mmmh! 
    non fare la furba con me.
    avresti detto così, solo per il gusto di vedere l'espressione attonita dell'altro...
    Ma nel tuo cuore....

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