domenica 29 dicembre 2019

♥♦ Bonvi-day un anno dopo...

Era il 1968 quando Bonvi, al secolo Franco Bonvicini, presentò la prima striscia delle sue Sturmtruppen....

Credo non abbiamo bisogno di presentazioni, tutti conoscono le storie di quell'esercito tedesco che parla un italiano maccheronico con abbondanza di K e di -nen finale. 
In occasione dei 50 anni delle Sturmtruppen, è uscita una raccolta completa a colori. L'ho fatta vedere a Caji, che ha il gusto della battuta fulminante.
E' stato passione a prima vista, pardon, lettura.
E mi ha convinto a prenderla assieme ( a dirla tutta, non è che ha fatto uno sforzo immane...)
... anche perchè mi ricordava una ragazzino, più o meno della sua età che le divorava quando poteva sugli albetti di Eureka della mitica Editoriale Corno...

L'avidità e la passione con cui Caji  leggeva  le storie mi ha fatto pensare di regalargli un Bonvi Day  per il suo compleanno, l'anno scorso, di questi tempi.

Prima tappa Modena, al Bonvi Parken:





Una bellissima iniziativa del comune di Modena, curata dall'arch. Sofia Bonvicini (figlia di Bonvi), dove sono rappresentati i personaggi di Bonvi, dai più noti Sturmtruppen e Nick Carter a quelli meno noti come Cronache del dopobomba o Storie dello spazio profondo.
La cosa che mi ha colpito di più è che il parco non è recintato, e, nonostante questo, le immagini non sono imbrattate dai writer, a differenza di quanto attorno (Cabine elettriche, cassette della posta, fermate del bus...) quasi come che ci sia un "religioso" rispetto per le opere di Bonvi.

Seconda tappa: la mostra a Bologna:

Anche in questo caso, il lavoro di Sofia per valorizzare l'opera del padre è stata notevole, dall'ambientazione con filo spinato alla massiccia presenza di tavole originali...
Molta attenzione al Bonvi uomo con la riproduzione del suo studio, note sul suo impegno politico, curiosità, personaggi minori....

Quando Bonvi è morto, investito da un auto nel 1995, aveva poco più di cinquantanni.
Come ho io ora.
La sua figlia, Sofia, aveva 11 anni,
Quasi come Caji quando siamo andati a vedere la mostra.

Certo quando si parla di un artista importante come Bonvi pensa a quanto ci poteva ancora dare come strisce e battute...

Ma quanto poteva/doveva dare ai suoi figli, ancora piccoli?

Il post potrebbe/dovrebbe finire così, ma non voglio togliermi la soddisfazione di riprodurre la striscia più geniale delle Sturmtruppen:









venerdì 27 dicembre 2019

♥ poche parole (le altre sarebbero superflue...)

Un lungo, intenso abbraccio.
Poche parole:
" Tu hai ancora un posto importante nel mio cuore...."

Anche tu.

giovedì 26 dicembre 2019

♥♠ off topic : psicofarmaci.

Non c'entra nulla con il periodo Natalizio, 
un vero off topic, 
ma rileggendo un post di qualche giorno in un blog che seguo,  in cui si parlava di figli, difficoltà e psicofarmaci, indicavo la mia ammirazione per chi ha deciso di intraprendere un cammino irto piuttosto che cedere alla "scorciatoia" degli psicofarmaci.

Ma non ho spiegato il perché.
Lo faccio qua e ora, per non abusare dell'ospitalità altrui, sapendo che lei leggerà comunque.
I motivi sono due, partiamo dalla mia intima convinzione che certe conquiste sono come un muro, da costruire mattone dopo mattone, giorno dopo giorno, perchè le cose che si costruiscono nel tempo, nel tempo durano. Le cose invece ottenute in poco tempo, altrettanto velocemente rischiano di scomparire.

La seconda riguarda un frammento di mia storia personale: quando raccolsi a brandelli Martina , dopo la fine del suo matrimonio, i dotti medici sapienti le avevano prescritto la pillola della felicità.
Nel periodo che la utilizzava non era la persona che io amavo. 
Era un'altra persona. 
Glielo dissi. 
E le dissi che era una scorciatoia di cui si sarebbe pentita.
E le dissi che doveva scegliere tra la pillola della felicità
e la possibilità della felicità con me.

Scelse me. E buttò via le pillole.

Poi le cose sono andate come sono andate.
Ma qualcosa di buono si era fatto.

E quando, qualche settimana fa, quando l'ho rincontrata , sentirle raccontare che qualche tempo fa ha chiuso una relazione perchè stava diventando una gabbia che non era più disposta ad accettare, è stata una roba grande.

... e questa forza è tutta roba sua, non di una pillola.
E nessuno potrà mai portargliela via.


mercoledì 25 dicembre 2019

♥♦ ...è Natale tutti i giorni o non è Natale mai...

Mattina di Natale.
Passeggiata con il cane e con Cock, per mettere un po' in moto il metabolismo, in attesa del luculliano pasto a casa della nonna dei miei cuccioli.

Spesso, con Cock si parla di musica, della sua passione a suonare il pianoforte, o di vecchie canzoni da rigattiere che gli propongo e che, spesso, apprezza.

Giornata propizia a canzoni di Natale, ma vogliamo uscire da Jingle bells o White Christmas... Da un cassetto della memoria, ne salta fuori un altra, 
questa:



Una vecchia canzone di Luca Carboni e Jovanotti....
Riascoltandola mi sembra ancora molto attuale...

E ripenso a quanto mi ha detto Ajie, ormai quindicenne ieri sera, al fatto che quest'anno non sente il Natale come lo sentiva l'anno scorso. O quello prima.
Ho omesso di dire che il prossimo sarà peggio.
O forse no. 

E quindi l'Augurio alla mia famiglia, a me, e alle persone a cui mi lega tanto affetto (Lui, Soleil, Martina, Enrica, Chicco e Mingo e qualche altra non ancora citata nel blog) è 
di ritrovare lo spirito del Natale tutti i giorni
O almeno anche qualche altra volta...

Con Affetto

Lopo




domenica 22 dicembre 2019

♥ mondo cane

Da qualche mese abbiamo un nuovo ospite.
Un cane. 
Non un cane qualsiasi ma, da famiglia amante dei fumetti,  un beagle:

Cosa c'entrano i fumetti? c'entrano, c'entrano. 
Nonostante una (allegra) traduzione, la Banda Bassotti di disneyana memoria 


non è formata da "bassotti" ma da beagle ( il nome originale è infatti Beagle Boys ).

Ma l'esponente più importante è lui:
Anche qui, la tradizionale traduzione è quella di bracchetto ma anche qui trattasi di beagle.

Fra le varie immagini di Snoopy mi è piaciuta questa.
Il cane non è stato voluto da me. Anzi, io da amante dei gatti, ho osteggiato l'arrivo di questo "intruso", ma la determinazione che ci ha messo Caji per lavorarmi ai fianchi per ottenere il cane, ha avuto il giusto premio.
Occuparsi del cane è anche una valvola di sfogo di un ragazzino profondo che a volte stenta a trovare il suo posto in un mondo così superficiale.
La serenità che traspare nel viso di Charlie Brown è la stessa che vedo in Caji quando è con il suo cane.

Abbiamo fatto un passo in avanti:
Da Solo come un cane
A Solo con il cane...

domenica 15 dicembre 2019

♥ due o tre cose sull'amicizia....

Non sono un buon amico.
O meglio ho una visone molto personale dell'amicizia.
L'amicizia è la condivisione delle emozioni.
ma può non essere la condivisione dello spazio e del tempo.
Non è detto che si debba avere idee simili, anzi a volte la rispettosa diversità è reciproco arricchimento (sottolineo la rispettosa diversità)

Sono molto selettivo nel modo di pormi,
Finardi nel suo libro Spostare l'orizzonte indica una fase autistica della famiglia, in cui si ripiega su se stessa e poi, normalmente si riapre al mondo.

Ecco, io sono un po autistico in queste cose. Sono generoso, altruista, a volte anche all'eccesso.
Ma se mi sento tradito, se "sento" che la cosa non funziona, chiudo, Finito.

Se mi volto indietro, ci sono diversi momenti in cui questo è successo, ciclicamente.
e c'è qualcuno che sicuramente mi considera un po' str...
e forse non ha completamente torto 
L'età non aiuta il mio essere orso.
Mi rendo conto che fatico a stare dove c'è tanta gente. Detesto i posti affollati.

E quindi?
E quindi sono sempre meno le persone con cui ho a che fare, il mio mondo si restringe sempre di più.
E' sbagliato, ma in questo momento di meglio non so fare.

E poi all'improvviso, succede che si aprono altri scenari, che nuove amicizie si affacciano al mio mondo.
Che sono condivisione di pensieri, emozioni, riflessioni. Spesso in accordo, a volte meno, ma sempre in un aurea di rispetto dell'opinione altrui.
Ma non c'è ( e non ci sarà ) condivisione di tempo e spazi.
Ma va bene così
E non importa se è "portatrice sana di tette".

Grazie di tutto Amica.


venerdì 13 dicembre 2019

♠♥ ..l'ascensore sociale, nel tempio della conoscenza...

Confesso che mi mette ancora soggezione varcare il portone del Liceo Scientifico.
Eppure negli ultimi 2 o 3 anni ci sono entrato più volte.
Prima accompagnando i miei figli, per gli open day di orientamento, poi, da un anno e mezzo circa, come genitore di uno studente, e a settembre prossimo (se tutto va come deve...) gli studenti saranno due....

Ci sono passato davanti tantissime volte, invece, quando, studente delle superiori, dalla stazione andavo verso il mio istituto...... quasi quarantanni fa....
Nel mio piccolo paese, era un mondo molto diverso, stratificato, dove
il figlio dell'operaio, avrebbe fatto probabilmente l'operaio,
il figlio del contadino, avrebbe fatto probabilmente il contadino,
e, analogamente,
il figlio del medico avrebbe fatto probabilmente il medico. O l'avvocato.
Il figlio dell'avvocato avrebbe fatto probabilmente l'avvocato. O il medico.

Anche nella scelta della scuola superiore, questa visone stratificata del mondo si faceva sentire.
Mai mi sarebbe passato per la testa di andare al Liceo....
Tra l'altro non conoscevo quasi nessuno che lo frequentasse. Mi sembrava un altro mondo. Inarrivabile.
La sacralità di un tempio della conoscenza in cui non a tutti era consentito entrare.
A rafforzare questa sensazione c'era un altra situazione :  l'istituto che frequentavo condivideva il cortile con il liceo Classico ma avevamo orari di intervallo diversi, per evitare la "contaminazione" dei generi....

Mai quindi avrei pensato di varcare quella soglia....
E la prima volta mi sentivo un po' stranito, da un lato mi sentivo un filino sacrilego, dall'altra ripensavo a un frammento di "Contessa" di Paolo Pietrangeli :

Del resto mia cara, di che si stupisce, 

anche l'operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente ne può venir fuori, 

non c'è più morale contessa.

Poi, con il tempo ci ho fatto un po' l'abitudine ma c'è sempre quel timore reverenziale, 
quell'entrare in punta di piedi.
Per non disturbare,
I sacerdoti del sapere.


Una parte importante di questo tempio del sapere riguarda l'ascensore sociale, la possibilità che una generazione abbia un futuro migliore del passato della precedente...(alla faccia di Pietrangeli...)
Anche se in molti dicono che nel nostro Paese l'ascensore si sia bloccato.....
E probabilmente è vero.
Sarebbe un peccato.....
La mia è una famiglia "giovane", che ha origine con mio nonno, abbandonato alla nascita all'inizio del secolo scorso.
Mio nonno ha fatto qualche classe delle elementari, giusto per " imparare a leggere e a far di conto", come si diceva allora...
Mio padre ha preso il diploma di terza media, con molti sacrifici, la sera.
Io ho preso una onesta maturità professionale con 60/60esimi
I miei figli andranno all'università...
Sarebbe un peccato doverli farli scendere dall'ascensore sociale perchè guasto....




sabato 30 novembre 2019

♦ "the Wall" : quattro passi fuori dal...

Oggi, nel quarantennale dell'uscita di The Wall, non potevo non scrivere un post su questo album, sicuramente molto importante per me.

Ha ispirato il nome di questo blog, per esempio....

in questa giornata mi sono trovato più di una volta a  tentare di metter in fila qualche pensiero per scrivere un post degno di questo nome, ma mi sono accorto che i miei pensieri li avevo già espressi in 2 occasioni: all'inizio di questa avventura e poco dopo (son passati 7 anni nel frattempo...)

Che dire allora? poco da aggiungere a quello che ho scritto nelle precedenti occasioni.....
Nel frattempo c'è stato il tour mondiale di Waters e, nel luglio del 2013, a Padova, io c'ero (sempre in compagnia del cattivo Maestro). L'organizzazione tutt'altro che impeccabile ma un sontuoso concerto... 

Prima dell'inizio del concerto Waters è uscito sul palco a salutare il pubblico, sorridente.
Mi ha colpito, questo suo essere rilassato, sicuramente deve essere una soddisfazione girare il mondo, e trovare sempre un sacco di persone che vogliono ascoltare le tue canzoni.
Ma se penso che la leggenda narra che  the Wall è nato (anche) a causa di una lite con uno spettatore in Canada.....

A questo tour mondiale ne è seguito un docufilm, che ovviamente ho acquistato per avere un'altra versione di questo album.
La mia preferita rimane comunque quella del film (che incidentalmente sto ascoltando adesso mentre scrivo...)
Il film. un vero pugno nello stomaco per me, diciassettenne, vedere molte mie inquietudini così ben delineate... e come scrivevo qualche tempo fa  ...
Quella sera diedi addio alla spensierata fanciullezza e capii che il mondo degli adulti era tutt'altro che rose e fiori, ma una battaglia quotidiana.

Nel tempo comunque la concezione Watersiana del muro si è un po' spostata; se nel disco è legata alla difficoltà di Pink di avere rapporti con le altre persone con la condanna finale all'abbattimento del muro e di essere messo di fronte ai propri simili, gli ultimi concerti ed interpretazioni tendono più a una visione politica, il muro non è solo mentale ma riguarda le divisioni tra gli stati e il muro in qualche caso, purtroppo, è anche fisico.
Io comunque rimango legato alla versione più intimista, alla difficoltà quotidiana di essere se stessi.

Confesso che rispetto a sette o nove anni fa sono (se possibile) più disincantato, mi è sempre più difficile fare (o aver voglia di fare) quattro passi fuori dal mio muro.
A volte rimango in attesa dietro al muro 
Sitting in a bunker here behind my wall
A volte sento il bisogno di stare da solo 

In perfect isolation here behind my wall


Ma se a volte sento il bisogno di essere qui, a scrivere

non tutto è perduto.


domenica 24 novembre 2019

♥ la rivincita di Quo



In un bellissimo monologo Claudio Bisio descrive la "sindrome di Quo", dove in pratica a Quo, incastrato tra Qui e Qua, toccassero sempre le preposizioni semplici, le congiunzioni, a volte addirittura solo le virgole. 

Per certi versi anche Caji è un po' come Quo, schiacciato tra un fratello maggiore a cui molte cose (sembra) vengono facili, e un fratellino (molto) più piccolo inevitabilmente cocco di casa.

Tra le cose in cui sicuramente Ajie-Qui eccelle è la matematica: è stato uno dei due studenti a cui (a memoria d'uomo) la Grande Professoressa ha un concesso un 10 in pagella. 
Ajie ha anche partecipato più volte alle semifinali provinciali delle Olimpiadi della Matematica organizzate dalla Bocconi, sfiorando le finali nazionali di Milano.

Anche Caji-Quo ha talento per la matematica, probabilmente più di quel che immagina, forse anche più di suo fratello...
fatto sta che al secondo tentativo Caji- Quo si è conquistato al qualificazione alle finali a Milano...

E' stata una bellissima giornata di maggio, io e Caji in trasferta nella grande Città....arrivare in treno dal piccolo paesello alla maestosità della stazione centrale.... vedere Caji con il naso all'insù e gli occhioni spalancati come non mai...
E poi la gara, poco importante per certi versi, il vero premio era essere là, nei locali dell'università Bocconi...

Qualche giorno fa, al culmine di un litigio per motivi poco più che futili, (almeno ai miei occhi), ho sentito ( finalmente) la fatidica frase:

"... perchè io sono andato a Milano e tu no! "

        Nel manuale del bravo genitore c'è indubbiamente scritto di non tollerare questi atteggiamenti.
Ma per una volta ho fatto finta di non sentire.

E dentro di me sorridevo



sabato 23 novembre 2019

♥ edward

tutti apprezzano Edward.
E ci credo, sempre sorridente, sempre disponibile.
Un eterno ragazzo a cui il tempo sembra fare solletico...
(invece a me sembra mi abbia preso a randellate...)
e poi non c'è campo in cui non eccelle,
giocare a calcetto, cucinare, finanche cucire.
Eppoi le sue mani, mani d'oro....
non c'è apparecchiatura rotta che non ripari,
non c'è lavoretto che non sia in grado di fare....

Ricorda la maestria di Edward mani di forbice...

E come Edward mani di forbice fa lavori di rara maestria...

Tutto bene allora?
Non del tutto. 
Quando un umano medio non riesce a fare un lavoretto 
aleggia nell'aria " e se chiamassimo Edward ?" 
oppure " Edward riuscirebbe a farlo..." 

allora mi rimetto le mie vesti color tappezzeria e mi metto, caparbio a cercare di riuscire.
Ma non devo fare l'errore di metterla sul piano personale 
anche perchè io so che non è tutto oro ciò che luccica,
perchè se così fosse Edward (mani di forbice )
sarebbe già assurto tra gli Dei.
Invece di essere ancora qua,
tra noi, miseri mortali.....
(probabilmente si mette le dita nel naso...)

domenica 17 novembre 2019

♥♦ sulle orme dei tre porcellini...

il mio primo riparo è stata una casa di paglia
ma l'ardore nel cuore del mio primo amore 
l'ha bruciata e sono rimasto senza protezione...

in seguito ho costruito con il legno 
un secondo rifugio
ma le intemperie e l'incuria
l'hanno fatto crollare,

Non mi restava che la fredda pietra.
solida e forte è la costruzione
solida e forte, ma fredda
e a volte, 
un po' sovrappensiero,
non riesco a trovare l'uscita
e mi accontento di star qua
a rimirar le stelle. 




sabato 16 novembre 2019

♥♦♠ ...and the song remains the same...

Come più volte accennato, amo scrivere ascoltando le musica un po' datata, più volte indicata come "canzoni da rigattiere".
Qualche giorno fa mi sono tornati in mente e nelle orecchie gli YO YO MUNDI, gruppo piemontese nato a cavallo tra gli anni '80 e '90. 
Mi piaceva il loro stile contraddistinto dall'uso della fisarmonica, non molto usuale allora,
In particolare ho riascoltato una canzone.
questa:

Novembre 1994 l'astigiano e l'alessandrino vengono sommersi dalla piena del Tanaro, nell'album del 1996 gli YO YO MUNDI ne parlano...

E guardare le loro facce assenti
sui telegiornali
sugli aggiornamenti ci tranquillizzano sul futuro
indagheranno sul passato
ma del presente non sanno dirci niente
perché il presente lo vivono con la coscienza di chi non è capace
di capire gli altri
di chi è molto abile predestinato preparato
a non ammettere mai
per nessun motivo di avere sbagliato

E venire a sapere
che ci sono sciacalli
e gente che lucra sulla disperazione
vorrei avere un paio di stivali di plastica verde
ed una scopa nuova di saggina
per spazzarli via
insieme al fango alla cronaca spettacolo alla sete di giustizia
alla fame di pietà

Novembre 2019  Venezia viene sommersa dall'acqua...

son passati 25 anni.
 e ancora facce assenti,
  e ancora nessun responsabile,
    e ancora sciacalli...

son passati 25 anni, ma la storia è sempre la stessa....

domenica 10 novembre 2019

♥ ... quasi come Dumas...

Oramai fa sera presto, e  questo parcheggio del centro commerciale del paesotto vicino è veramente male illuminato.
Passo vicino a una macchina che sta parcheggiando, riconosco la persona al volante.
non ci posso credere:
Martina.
Mi fermo,
attendo che esca dall'auto.
C'è un pizzico di follia nell'attenderla. Onestamente non posso sapere la sua reazione, ci siamo lasciati anni fa, per quello che ne so potrebbe anche mandarmi al diavolo.

Per qualche motivo sorrido, non c'è dubbio è lei, sembra che gli anni l'abbiano solo sfiorata.
La osservo
"Lei mi sorride ma io non la conosco" dice. 
Ridacchio. Penso "No mia cara, ci conosciamo..."
"Questa risata la conosco..." si apre in un gran sorriso e mi abbraccia. Forte.

(No, non mi ha mandato al diavolo...)

Questo incontro mi ha emozionato, pochi minuti per raccontarci qualche briciola di quello che è successo nel frattempo.
Devo molto a Martina, con lei sono diventato una persona migliore, l'ho aiutata a risollevarsi dopo la fine del suo matrimonio e lei mi ha insegnato il senso della famiglia.

Perchè finì la nostra storia? forse perchè lei era una donna e una madre e io (tutto sommato) solo un ragazzo; oppure perchè era stata troppo intensa la ricostruzione del suo mondo per poter poi gestire il mare tranquillo....

in fondo non ha una grande importanza.. così è stato e nulla potrà cambiarlo.

Si è allentata la tensione, siamo più a nostro agio, sembra ieri che ci siamo visti.
Tutto sommato c'è profondo rispetto reciproco, cosa che abbiamo imparato l'un dall'altro.

Ci interrompe l'arrivo di una ragazza, sua figlia.
L'ho tenuta sulle ginocchia che aveva 2 o 3 anni, e adesso di anni ne ha 25...

E' arrivata l'ora di salutarsi,un caloroso abbraccio,  loro vanno a fare compere, io devo recuperare uno dei miei cuccioli.

E' stato bello incontrarsi.
Vent'anni dopo...

venerdì 8 novembre 2019

♥♦ una immagine inquietante.....

il venerdì è giorno di pulizie.
punto.

Cadesse il cielo, Pitulice il venerdì fa le pulizie.
Oggi no, causa piccolo intervento ad un occhio.
O meglio sono stato precettato per farle in sua vece, sotto la sua supervisione...

si preannunciava un pomeriggio complicato
ma me la sono cavata discretamente,
anche se ad un certo punto mi sentivo un incrocio tra un giocatore di curling


e il Freddie Mercury di "I want to break free"


Un immagine (francamente ) inquietante...

martedì 5 novembre 2019

♥♦ Lucca Comics a...gain

Dopo una assenza forzata di un anno, sono tornato a Lucca per l'autunnale appuntamento con i fumetti (personalmente la parte games e cosplay la vedo molto marginale).
Per la prima volta dal lontano 1996 non ero in compagnia del mio antico Cattivo Maestro (chissà che prima o poi non gli dedichi qualche riga... potrebbe essere interessante...)
Ero quindi un po' titubante, quasi pensavo di non andare...
E invece è stata una piacevole giornata, diversa dallo schema usato per tanti anni, con nuovi compagni di viaggio.
E allora ridare spazio alla mia parte più giocosa (il fanciullino interiore direbbero quelli che hanno studiato), perdermi negli albi di favole di Frezzato (adoro i suoi disegni...)
Cappuccetto Rosso e il Lupo - M. Frezzato


Una capatina allo stand Marvel, in fondo le mie origini fumettistiche sono lì....

E cercare qualcosa di originale alla 001 Edizioni oppure alla Bao... 

E lasciare un pezzetto di cuore su qualcosa di Neil Gaiman o Alan Moore....

E ricordare quando (una ventina di anni fa...) Leo Ortolani (Ratman) girava con una risma di fogli  e faceva disegni a chiunque lo chiedesse...mentre ora è inavvicinabile..

E un piccolo libro per il piccolo Cock (con disegno e dedica dell'autrice) che si accinge a percorrere il sentiero magico che gli insegnerà a leggere.

E trovare una rarità a lungo inseguita, nascosta in mezzo a decine di volumi nelle preziosissime fumetterie:


Il ritorno a tarda sera, un po' stanco ma contento di una giornata dedicata a se stessi, passata con chi condivide passione ed emozioni.
Ancora più speciale sapendo che questi compagni di viaggio 
sono i miei figli.

 

domenica 27 ottobre 2019

♥ ghiaccio

ghiaccio.
si scioglie lentamente nel bicchiere, galleggiando nel whisky.
Non mi è mai stato troppo simpatico questo barista, sicuramente non lo sarà ora che mi ha messo il ghiaccio nel whisky.
Ma non ci faccio quasi più caso, quasi sempre le cose non sono come vorrei. 
O come dovrebbero andare.
Che ci faccio a questo tavolino....

una vecchia canzone in sottofondo...

Cercavo in te la tenerezza che non ho
la comprensione che non so
trovare in questo mondo stupido.

Tanti ricordi affollano la mia mente... ripenso a chi ero

Quella persona non sei più
quella persona non sei tu

Già.
chi ero e chi sono diventato.
sogni stanchi.
e una vecchia coperta 
abbandonata sul ghiaccio.

ancora la vecchia canzone 

... si muore un po' per poter vivere....

E sono qua 
a questo tavolo
con questi adolescenti di ritorno, con figli oramai grandi
sorseggio il mio whisky annacquato.
E ripenso ad un altro whisky 
E ripenso al mio amico Capi

Oramai il ghiaccio si è sciolto nel mio bicchiere.

Ma ce n'è ancora tanto attorno.
E non va più via.

sabato 19 ottobre 2019

♥ testa di legno




Lo so.
Lo vedo dai tuoi occhi. 
Mi vedi vecchio.
E se vecchio vuol dire faticare a riconoscersi in questo tempo,
sì, sono un po' vecchio.
Fatico a riconoscermi in questo tempo così frenetico, così pieno di arroganza e superficialità.

Ho sempre cercato di rispettare le idee e le persone, anche quando non mi era facile, e ora fatico a districarmi in un mondo dove chi urla più forte i suoi pregiudizi sembra avere ragione.

E tu invece ci sembri sempre più a tuo agio, con la forza della tua gioventù, con la compagnia di Lucignolo...
Avete abbandonato il Grillo Parlante ubriaco da qualche parte, e avete deciso di sfidare  la monotonia pensando di essere i primi a scoprire la via per il Paese dei Balocchi.
Ma non avete studiato nell'abbecedario che vi è stato dato, nella speranza che il vostro futuro sia migliore del nostro passato? 
O siete di memoria corta e non ricordate ciò che avete imparato....
O, peggio, pensate di essere i più furbi.
Mi spiace ma non è così. 

La vostra gioventù vi impedisce di vedere che trasgredire alle regole per il solo gusto di infrangerle è un inutile esercizio di stile.
 Vi ammirerei se trasgrediste alle regole per migliorarle, ma non mi sembra sia così

La mia età invece mi ha fatto vedere che....
lasciamo perdere.
non crederesti alle mie parole.
mi pensi vecchio, o peggio, inutile
solo per la distanza tra i miei miti e i tuoi.

e non credere che sul più bello arriva la Fata Turchina a salvarti. 
E' più probabile che venga la strega con la polvere bianca che ti renderà pazzo..

Pensate che riuscirete a prendervi gioco del Gatto e la Volpe, e probabilmente sarà così, quei due sono sempre stati sopravvalutati.

E' dura vederti imboccare la strada per il paese dei balocchi e non poterti fermare, O volerti fermare. 
La storia, che forse non hai letto bene, insegna che spesso è una strada semplice e veloce all'andata ma tortuosa e lunga per il ritorno.

Vorrei solo che capissi che non c'è rabbia o delusione nelle mie parole, ma il mio modo di volerti bene.

Nel mio futuro, lo so, c'è il ventre della balena. 
Ci dovremmo ritrovare la. 
Ma spero di non ritrovarti giovane uomo nel corpo 
E burattino nell'anima.

E allora bevi un altro bicchiere con il Grillo Parlante, 
e ascoltalo.
Tra una risata e l'altra - magari - qualcosa imparerai


ringrazio Collodi, Bennato, Finardi e Guccini per gli spunti. e Ajie per il resto...

mercoledì 9 ottobre 2019

♥ ..l'importante è chi il sogno ce l'ha più grande....

(scritto all'inizio di febbraio, ritrovato per caso oggi...)


Ho rivisto qualche ora fa "Bohemian rapsody", 
oltre alla bellissima, ovvia, colonna sonora, mi è piaciuto il tentativo di far capire quanto può essere tortuoso e difficile il percorso per conquistare (o realizzare) un sogno.
Farrhok aveva un grande sogno, ha combattuto contro tutto e tutti, diventando Freddie e diventando un grande della musica; forse ha avuto un po' di fortuna, sicuramente ha avuto un grande talento, decisamente ha speso tutto se stesso per costruire il suo sogno.

Ho scritto pochi giorni fa di Andrea e del suo sogno della Dakar, anche lui ha speso molto del tempo dell'ultimo anno per costruire il suo sogno, grazie anche alla collaborazione di suo padre, con il quale ha una attività, che gli ha permesso di trovare il tempo per il suo progetto.

sono storie molto diverse, ma hanno un punto in comune: la felicità quando si vive il proprio sogno.

Freddie sul palco era un uomo felice.
Andrea tra le dune del Perù è un uomo felice.

E io? 
ho avuto un grande sogno?
ho speso tutto me stesso per realizzarlo?
Mi sono sentito felice grazie al mio sogno?

Me lo sono chiesto in queste ultime ore. Spesso è stato più semplice distogliere il pensiero, distratti dalle incombenze quotidiane.

Ma la domanda rimbomba nella mia testa....

Rimbomba....

Rimbomba perché c'è vuoto? Forse sì. Credo di aver scritto da qualche parte che non ho mai avuto un progetto di futuro nella mia gioventù.
Non ho mai scelto il gioco che volevo giocare ma ho quasi sempre scelto una delle 3 buste che mi venivano proposte ( e non sempre ho scelto la busta giusta..).

Forse avrei voluto fare qualcosa di diverso, forse avrei dovuto fare qualcosa di diverso... 
Mio padre non mi ha mai spinto ad andare oltre ai miei limiti, o forse è più semplice dare la colpa a qualcun altro....

Ma la sensazione che ho è che quando sono nati i miei figli ho ripiegato i miei sogni, li ho riposti in un vecchio baule, ormai polveroso.

O forse no, il sogno mio più grande è stato diventare padre, in fondo lo avevo già scritto...

E allora il bello ora è lavorare per vedere i sogni dei miei figli realizzarsi, anche se a volte è dura...
Però, come diceva il professor Vecchioni

...l'importante è chi il sogno ce l'ha più grande,
l'importante è avercela la gioventù...




E loro hanno grandi sogni.
E hanno la gioventù.





martedì 14 maggio 2019

♥ ... Eppure ognuno uccide il suo amore...

... Eppure ognuno uccide il suo amore
ed è giusto si faccia sapere,
c'è chi lo fa con un amaro sguardo,
chi con parole lusinghiere,
con un bacio uccide il codardo
con la spada lo fa il cavaliere!

C'è chi a primavera già di ucciderlo ha fretta
c'è chi invece chi a farlo aspetta la sera;
c'è chi lo uccide nella stretta della lussuria,
chi perché la brama d'oro lo divora:
ma la lama più di tutto è bene accetta,
poiché il corpo si raffredda in fretta.

C'è chi ama troppo e chi non ama affatto,
chi lo compra e chi lo da in affitto,
c'è chi è afflitto dalle lacrime nell'atto,
e chi se ne sta zitto:
però ognuno uccide il suo amore,
eppure c'è chi non ne muore...

tratto da READING GALERA
Oscar Wilde
traduzione di Luca Forestani

sabato 2 febbraio 2019

♥ ...Lui e Lei

... e pensare che è stata Lei a farci conoscere....
Conosco Lei da tanto, anzi da sempre, il suo sempre...
Quando era ancora una bambina, io ero già quasi grande.
Una bambina deliziosa, la figlia che tutti vorrebbero avere,
bella, brava, intelligente, impegnata per gli altri...
quasi la perfezione!
E a me, brutto anatroccolo, umanamente imperfetto, 
a volte, quella deliziosa fanciulla, stava un po' sulle balle.

Conosco anche Lui da tanti anni. Forse venticinque....
Mio vecchio amico di giorni e pensieri da quanto tempo che ci conosciamo
venticinque anni son tanti e diciamo un po retorici che sembra ieri...
E invece io so che è diverso e tu sai quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato:
io appena giovane sono invecchiato, tu forse giovane non sei stato mai...

Cosi cantava Guccini in una canzone di tanti anni fa...
Guccini. Una delle tante cose che accomuna me e Lui. (oltre all'umana imperfezione...)
E' stato semplice diventare amici, tanti anni fa, eravamo due amabili cialtroni, o forse lo siamo ancora un poco....
(Lui appena giovane è invecchiato, io sono quello che, forse, giovane non lo è stato mai...)

Lui e Lei si sono innamorati tanti anni fa. 
E io ho sempre faticato a capire, cosa poteva avere che fare con Lei, così perfetta, maledettamente brava, anche a ottenere ciò che vuole....
A volte, guardando Lui e Lei, ripenso ad un'altra canzone di Guccini:


Perché mi amavi non l'ho mai capito
così diverso da quei tuoi cliché,
perché tra i tanti, bella 
che hai colpito ti sei gettata addosso proprio a me.

Già, a volte me lo sono chiesto...
molte volte.

Ma la vita ha percorsi strani, che ci ha portato a vederci sempre meno, tra pannolini, lavoro, sogni inseguiti o infranti. E figli. Tre sia per me e Pitulice che per Lei e Lui.
Ma con Lui c'è sempre stata una parola, un messaggio, un pensiero.
Un Amico, e la maiuscola non è una svista.

Famiglie felici, abbiamo lavorato molto per costruire famiglie felici. E forse qualcosa abbiamo anche sacrificato.
Toglierei il forse.

Poi ci si incontra, in un momento di "socializzazione", per caso ma non troppo. 
E Lui mi chiede se ho un attimo da dedicargli, sorrido, sono quasi due ore che stiamo parlando di noi, delle nostre famiglie, dei nostri figli, ignorando il resto della festa.
Ma Lui non sorride, ha gettato la maschera, per un attimo, e una tristezza profonda inonda i suoi occhi.
Lei ha deciso che la loro storia è finita. 
Lei, così perfetta, maledettamente brava, anche a ottenere ciò che vuole....

Sono sorpreso, sono turbato....

Poi mi soffermo su un dettaglio, 
guardo le foto di un profilo social,
Lui sorridente, contornato dai loro figli,
Lei bellissima, truccatissima. Sola.

E allora le cose, a volte, sono più semplici di quello che pensiamo.

Mi fa rabbia pensare che, sicuramente, Lei così brava a tessere reti di rapporti, ne uscirà benissimo (anche come immagine),
e Lui, così generosamente imperfetto ne uscirà a pezzi. In tutti i sensi.


... e pensare che è stata Lei a farci conoscere....
.... e pensare che sarà Lei a non farci più incontrare..

Mi dispiace Amico mio.

venerdì 18 gennaio 2019

♥♣ Gli ultimi nobili, i nobili ultimi.....

 Andrea da ragazzino aveva un sogno:
partecipare come pilota alla Parigi-Dakar....
sono passati un po' di anni, la "Dakar"non è più una corsa africana ma si disputa in sud america, 
Andrea è diventato un uomo e ha lavorato l'ultimo anno per realizzare il suo sogno:
Il 7 gennaio 2019 a Lima, Andrea partecipa alla Dakar 2019, alla guida di un pick-up Ford:


Conosco Andrea da diversi anni, non posso dire di essere suo amico, ma conosco il padre da quasi trent'anni e c'è stima reciproca, per cui mi è venuto naturale seguire da lontano la sua avventura, anche perché....
Anche perché anch'io, tanti anni fa, seguivo gli sport motoristici con la passione totalizzante dei ragazzini... e allora non c'era internet ma qualche rivista e poca (pochissima) televisione.
E mi sono ritrovato alla sera distrattamente a guardare sul sito ufficiale l'andamento della gara di Andrea e dei suoi fidi scudieri. All'inizio...
E poi cercare i siti più specializzati dove trovare i tempi intermedi, trepidare per un passaggio ritardato di qualche ora (che è successo, si saranno insabbiati.. speriamo non abbiano rotto qualcosa...)
E verificare la mattina, appena sveglio se "i ragazzi" hanno concluso la tappa...
Non posso dire di essere amico di Andrea, però ho avuto la possibilità in questi giorni  di scambiare alcuni messaggi con lui, e vivere un briciolo delle emozioni di questa avventura...
Osservando quindi la gara con attenzione maggiore rispetto a quel poco che la stampa ufficiale fa vedere, ci si imbatte in un'altra Dakar...
 I piloti ufficiali, quelli che di mestiere fanno solo questo, fanno un altro sport, partono tra i primi, con il fresco mattutino, con delle auto preparate ad hoc, dopo circa 4 ore di guida finiscono la tappa, albergo, conferenza stampa, poi riposo fino all'indomani, mentre uno stuolo di meccanici si occupa dell'auto...
Mentre i piloti ufficiali terminano la loro tappa, gli ultimi stanno partendo, troveranno caldo, piste demolite da chi è già passato....
E i tempi si dilatano 8, 10, 12 ore e anche più... trovarsi in mezzo alle dune di notte.
E ogni sera controllare la schermata dei tempi... i ragazzi arrivano sempre più tardi l'una di notte... le tre di mattina...
..un paio d'ore di sonno, mentre un paio di meccanici sistemano i piccoli (grandi) guai della giornata... 
... qualche ora di sonno per poi farsi altri 7/800km di sabbia e caldo....
Meritano rispetto questi uomini, hanno il nobile senso epico della sfida...

Passano i giorni, loro sempre più stanchi, ma l'obbiettivo primario è arrivare di nuovo a Lima, dopo 10 tappe e circa 5000km...
la classifica non conta troppo... l'importante è arrivare.
Già, la classifica, Andrea naviga tra gli ultimi posti...potrebbe essere considerato un risultato deludente. Ma non è così. 
Andrea e i suoi sodali chiuderanno al 54esimo posto su 56 arrivati. Ecco il vero punto, sono tra gli ultimi, ma tra quelli che sono arrivati, ma non si deve dimenticare che i partenti erano 100...
E allora "ultimo" diventa un concetto relativo...
C'è la nobiltà di arrivare. A tutti i costi. A costo di arrivare alla fine di una tappa, per poi, dopo pochi minuti ripartire... quasi la metà si è ritirata...
Loro no, con una determinazione feroce, contro tutto e contro tutti...
Il loro team manager ha speso bellissime parole per la determinazione di questi uomini che inseguivano il sogno fatto da ragazzini...
Andrea, Massimo ed Andrea hanno coronato il loro sogno:


Eccoli, sul podio alla fine della gara.

E io non posso che ammirarli, 
e ringraziare Andrea, per aver condiviso un pezzetto di questa avventura con me.

E per averci fatto vedere quanto conta la determinazione...

...perché è l'ultimo tentativo quello che spesso ti fa riuscire...

Gli ultimi eroi.
Gli ultimi nobili.
I nobili Ultimi.