Note emotive di un percorso quotidiano ♥ Genti e sentimenti ♦ Comics, cartoon & music ♣ il calcio (come ricostituente) ♠ il sociale (e l’antisociale)
venerdì 31 dicembre 2010
♥ effetti collaterali
ore 05.45 esco di casa per l'ultimo sforzo professionale dell'anno (maledetta fatturazione...)
ore 06.25 entro in ufficio. Ravenna - Rimini avro' incontrato si e no 10 macchine......
Ho come l'impressione di essere l'unico cretino al lavoro....
Effetti collaterali di diventare grandi:
Ci si alza spesso al mattino all'ora in cui un tempo si rincasava......
mercoledì 29 dicembre 2010
♥ buoni propositi?
Questa mattina mi sono svegliato con una strana inquietudine.
Avevo solo voglia di stare solo e pensare. E scrivere.
Mi piace scrivere. Mi rilassa.
E quando ho deciso di aprire questo blog, è stato come ritrovare una parte di me che avevo "inscatolato".
mi torna in mente una canzone di Ligabue:
Ho messo via un po' d'illusioni
Che, prima o poi, basta cosi',
Ne ho messe via due o tre cartoni
E comunque so che sono li'.
Ho messo via un po' di consigli
Dicono: e' piu' facile
Li ho messi via perche' a sbagliare
Sono bravissimo da me.
Negli ultimi anni ho fatto molte cose:
Ho cominciato a convivere
Abbiamo avuto due bimbi
Ho cambiato lavoro
E per fare cio' ho "sacrificato" una parte di me.
E ora che tutto si è stabilizzato, sento il bisogno di un nuovo ordine, che metta in armonia il vecchio e il nuovo.
Chi ero ieri e chi sono oggi
Le vecchie stelle e le nuove stelle ( e le mie lune...)
Beh! può essere un buon obbiettivo per il 2011.....
♠ servizi pubblici o concessione ai sudditi?
Non so se sorridere o incacchiarmi.
abbiamo 3 nuovi agenti di polizia municipale, abbiamo un ufficio per il pubblico aperto dalle 12 alle 13.15, abbiamo lo sceriffo che veglia su di noi invece del riposo del giusto, abbiamo ogni tanto articoli-marchetta, che ci dicono quanto sono bravi e sottoorganico le nostre forze dell'ordine.
E' l'apertura dalle 12 alle 13.15 che mi fa arrabbiare. Assomiglia molto alla grazia di udienza che il comandante delle guardie (novello sceriffo di Nottingham) concede a noi sudditi.
Voglio raccontare un aneddoto: circa 10 anni fa ho investito un cane che mi ha fatto più di 2 milioni di danni, questo cane era un lassie (quindi non un bastardino qualunque), ho chiesto agli abitanti di zona se sapevano se avesse padrone: mutismo e omertà .
Dopo un paio d'ore di discussioni con i carabinieri, il canile, l'USL (la nostra polizia municipale non era già più reperibile) torno sul posto per portarmi via la carcassa del cane per fare verificare la presenza del microchip, carcassa sparita.
Faccio la mia brava denuncia al comando della polizia municipale (allora credo fosse aperta dalle 9 alle 10.30 del mattino) completa di nome e recapito telefonico di testimoni e mi metto in speranzosa attesa, in quanto nel mio semplicistico e ingenuo modo di vedere, la cosa mi sembrava banale: si verifica se nella zona dell'incidente ci fosse una casa in cui risultasse registrato un Lassie, si verifica se risulta esserne denunciata la morte ecc.
passano diverse settimane e non ricevo notizie, chiedo udienza al comandante in capo.
Entro timoroso, mi mancavano solo i capponi in mano, chiedo notizie sulla risoluzione del mio problema,
Il nostro da dietro una scrivania più ingombra di carta della mia ( e vi assicuro ce ne vuole...) mi guarda con lo sguardo di uno che ha sulle spalle il palazzo comunale, un parte della piazza e la torre dell'orologio e mi dice che ha molto da fare ma appena possibile saranno fatti i rilievi del caso...
torno a casa speranzoso...
Sono passati degli anni, non ho avuto neanche il piacere di una pietosa bugia " abbiamo verificato ma non è emerso nulla" ; mi avrebbe fatto piacere, l'avrei messo nella scatola dei miei ricordi...
Ditemi, perchè sono così indifferenti a noi, mi sembra che facciamo di tutto per accontentarli. Quando tanti anni fa la polizia ha incominciato ad utilizzare le moto Guzzi, le hanno volute e glieli abbiamo comprate, quando c'era moda degli scooter ne abbiamo comprati 2, quando la BMW ha fatto uscire la moto che si usa senza casco (costavano più di 10milioni) abbiamo comprato pure queste... abbiamo comprato camion (forse dismessi dall'esercito, ma non diteglielo), il Land Rover, il motoscafo....
Nell'immaginario del fanciullino che è dentro ognuno di noi (o forse è solo alzhaimer precoce) immagino che da qualche parte nel territorio comunale ci sia un magazzino dove sono accatastati questi "regali" che non piacciono più: ditemi che non è vero!
Se poi li vedi hanno sempre qualcosa di più importante da fare; non hanno tempo per tenere aperto per un tempo decente l'ufficio per il pubblico, non avevano tempo per stare davanti alle scuole…
Ma che cacchio hanno sempre da fare ?
A volte me lo chiedo, lo andrei a chiedere allo sceriffo ( ma stavolta bisogna che mi ricordi di portare i capponi)
martedì 28 dicembre 2010
♦ a volte c'è bisogno.
raccontami di un dio di cui mi possa fidare
insegnami una preghiera facile da ricordare
parlami di un dio che non debba per forza pregare
Yo Yo Mundi - Lucciole sul confine
♥ Come si può definire.......
Ah! sì! Devastato.....
sabato 25 dicembre 2010
♥ BUON NATALE!
Vorrei fare un po’ di auguri.
Auguri all’amico BrianClough63, il primo che ha ospitato del mie parole su un blog (quindi se sono qui a imbrattare il web, è un po anche colpa sua…), inarrivabile cesellatore di parole e persona colta e sensibile; chissà che sotto l’albero il suo Forest non trovi il giocatore che gli permetta di ritornare in Premier League.
Auguri anche alle enigmatiche Moch e Jessicamonroe85, che trovino un po di serenità sotto l’albero.
Auguri di Buon Natale a Michela1988 e al suo “fagiolo” sperando che tutto stia andando per il meglio….
Auguri a lanameu confidando che il Natale non abbia troppi strascichi… pesanti!
Un pensiero anche a Rednilps90: Le auguro di cuore di trovare serenità e speranza.
Tanti auguri di sereno Natale a Chitarradanzante, recente e stimolante compagnia.
Buon Natale anche a Ladysmith e Fidanzato…. Il primo Natale conviventi….. che bello!
E come non augurare Buon Natale anche a piccolastelli e alla sua famiglia: che trovino sotto l’albero un poco di quella serenità che (sembra) sia appannata in questo momento…
E poi tanti auguri a chi mi ha aggiunto come amico, Buon Natale a chi ha letto le mie righe e un grazie di cuore a chi ha avuto al bontà di lasciare un suo commento.
Tanti auguri alle persone che hanno suggerito i post di questo Blog (Martina, il cattivo maestro, gli amici delle cene…..) e a quelle che saranno protagoniste dei prossimi post.
Buon Natale alle persone che sono vicine ( o sono state vicine ) al mio cuore.
Un dolce Natale a mia moglie, Pitulice e ai miei cuccioli Aie e Caij.
Con affetto
Lopo
venerdì 24 dicembre 2010
♦ CI SONO PINGUINI IN MADAGASCAR?
Tra tutti i cartoon che guardano i miei figli, ce n’è uno che mi piace da matti: I PINGUINI DI MADAGASCAR. E’ uno spin-off dei 2 film della Dreamworks “Madagascar” e Madagascar 2”.
I personaggi principali sono 4 pinguini dello zoo di Central Park a NYC.
Il capo indiscusso è Skipper, vecchio soldato, geniale e coraggioso, burbero e, come tutti i burberi, in fondo in fondo con un cuore d’oro.
Il braccio destro di Skipper è Kowalski, lo stratega, lo scienziato (un po pazzo, a dir la verità…), dedito solo alla scienza con il suo inseparabile….. pallottoliere!
Il braccio armato è Rico, l’arma perfetta. Al bisogno rigurgita ogni arma necessaria (con una spiccata predilezione per la dinamite…), di poche parole (o meglio grugniti…) come si addice ad un vero duro. Pericolosissimo con la dinamite in mano, lo sguardo interrogativo chiedendo “ Ka-boom? “
L’ultimo elemento della squadra è Soldato (Private nell’originale), l’apparente anello debole della catena, generoso, sognatore, sensibile. A volte forse ingenuo ma, con il suo candore, spesso ha tolto la squadra dai guai. ( beh, a volte però l’ha messa nei guai….)
Vivono sotto copertura di tranquilli pinguini e, per non destare sospetti, salutano il pubblico con la pinna con Skipper che suggerisce “ carini e coccolosi, ragazzi, carini e coccolosi!”
Questa specie di squadra di assalto vive nello zoo, con diversi personaggi di contorno:
Il principale è sicuramente Re Julien, un lemure chiamato da Skipper “coda ad anelli”, re dei lemuri, ottuso, stupido e irragionevole come solo sa essere un re. La corte di re Julien è formata dal fedele servitore Maurice, sempre pronto a mettere una pezza ai guai combinati dal suo re e Mortino, disposto a tutto pur di accarezzare i piedi del suo re.
C’è poi la dolce Marlene, una lontra (amante della chitarra spagnola….), 2 esilaranti scimpanzé, Phil (che sa leggere ma è muto e comunica a gesti) e Mason (che traduce quello che Phil legge…), Joy un iracondo canguro, l’orso polare Ted, Bada e Bing, 2 enormi gorilla, Fred, uno scoiattolo stordito come pochi….
E poi Max, il gatto lunare; Il cattivissimo re topo, ipertrofico re delle fogne, l’elefante, i fenicotteri, il rinoceronte, l’alligatore-cantante Roger…..
E gli umani? Ci sono anche gli umani, La guardiano dello zoo Alice, sospettosa sulle manovre dei pinguini e l’oscuro agente X, agente che si occupa della cattura degli animali (sia randagi che in fuga..)
Insomma una divertente comunità, di varie “umanità” che quando posso guardo e riguardo, un oncia di buonumore pulito.
Di cui a volte se ne sente il bisogno (almeno io)
Qualche anno fa è uscito una chicca: “ Missione Natale” una divertente storia dei pinguini sul Natale.
Ve la voglio riproporre, se avete 10 minuti, mettetevi comodi e… Buon Natale!
P.S. Non ci sono pinguini in Madagascar…..
giovedì 23 dicembre 2010
♥ un lieve godimento (II)
a tutto volume,
in auto,
cantando a squarciagola,
strafregandosene del telefono,
non è un lieve godimento?
(Ladysmith e Chitarradanzante, voi mi capite, vero ?)
♥ un lieve godimento (I)
La vedo, così invitante.
Mi spoglio, già immagino il suo tocco sulla pelle.
( amo il suo calore sulla mia pelle )
Entro in lei.
Il suo calore sulla mia pelle mi avvolge e mi inebria
Ah che gioia....
.... la doccia calda al mattino......
(eh! eh!)
♥ Cena con gli amici
E’ successo ieri sera, con la scusa del Natale imminente.
La frequentazione è (oramai ) più che ventennale, nata sui campi di calcio di periferia, una bellissima squadra di “amatori “ che ha lasciato questo come eredità.
C’eravamo quasi tutti, mancava solo Braccio di Ferro, ex facchino (di famiglia di facchini) ex tiratore alla fune, ex concittadino e che ora vive a Bologna con la moglie (bolognese, che ce l’ha rapito…) e 2 piccole fate (lui non si esprime proprio così..)
Tutti più o meno coetanei (diciamo intorno ai 45 anni); in ordine di età:
Il più giovane è Peter, l’ex portiere della squadra, il ragazzo più buono e riservato del mondo. Con lui per 10 anni buoni siamo andati allo stadio, nei pub, per concerti, al cinema….. mai a ragazze, facevamo gara a chi era più intavanato…. (infatti ha incontrato una che ha fatto tutto lei…) ora felicemente sposato e padre di una peperina di 10 anni.
A seguire, più vecchi di un anno, il vostro narratore e Leone (nome rimasto da gesta Praghesi, ma questa è un'altra storia…). Leone dopo essere stato sposato quasi 15 anni è diventato padre da un anno e mezzo di un piccolo leoncino.
Un buco di due anni e poi il bello della compagnia (ogni compagnia che si rispetti deve avere un bello!) : Chicco. Quando io ho conosciuto Chicco, nell’89, era insopportabile, nonostante fosse giovane, la vita lo aveva messo alla prova più volte e gli aveva giocato brutti tiri. Era un animale ferito. Con noi è riuscito a rimettere insieme i cocci ed ora è un uomo sereno, sposato e padre di una frugoletta di 8 anni.
Coetaneo di Chicco c’è la guest-star della serata: Lele. Lele è di difficile definizione, è stata un po la mascotte della squadra: un talento unico per mettersi nei guai, anche a causa del fatto che non è proprio a posto; secondo voi uno che a 30 anni suonati gli chiedi cosa vuol fare da grande ti risponde serafico : - il pompiere, oppure l’astronauta oppure l’artista del vetro a Murano! – E’ a posto? (roba da 8 anni insomma). Le serate con Lele non sono mai banali, prima o poi qualcosa succede…
Buon ultimo Mingo, bancario precario, il gentleman del gruppo, amante del Jazz, dei film di Woody Allen, separato, con una figlia adolescente, attualmente convivente.
Ci si incontra al solito parcheggio, la solita discussione su chi prende la macchina, con Mingo che inventa le scuse più assurde per non prendere l’auto ( e poi finiamo a farla prendere a lui “perché noi abbiamo i seggiolini dei bimbi” ). L’atmosfera è goliardica, come sempre, ma da alcuni dettagli viene il sospetto che stiamo invecchiando, per esempio:
già al parcheggio si vedono i primi sbadigli (perchè normalmente vado a letto alle 10)
I primi discorsi vertono sui dolori articolari e i consigli sui medicinali da utilizzarsi
Al momento di ordinare quasi tutti tirano fuori gli occhiali, tenuti accuratamente nascosti fino ad allora.
A fine pasto si scopre che il numero delle bottiglie d’acqua bevute supera quello delle bottiglie di vino
Le chiacchiere sono piacevoli, si parla di calcio, delle rispettive famiglie, ancora di calcio, si ricorda gli amici che non ci sono più, si parla di musica, qualche accenno politico, un brindisi e, verso le 23.30 torniamo al parcheggio dell’incontro iniziale.
Chicco salta su e dice : - E adesso tutti al night!. -
Ci guardiamo e scoppiamo tutti in una fragorosa risata (Chicco compreso), Non ci siamo andati quando eravamo giovani e irresponsabili, ci andremo adesso, di martedì lavorativo?
Vabbè saluti, auguri di buon Natale anche alle rispettive famiglie; alla prossima!
Torno a casa con una bella sensazione.
Una bella serata, con cari amici.
Niente di straordinario, direi quasi una boccata d’aria pura.
O un bicchiere di un buon vino d’annata.
Quasi come noi.
mercoledì 22 dicembre 2010
♦ uno strano dialogo.
Mi ha un po turbato. O quanto meno mi ha dato di che riflettere.
E, oggi come oggi, una cosa che fa riflettere non è trascurabile.....
Martin Hel : - Maestro... [ si inchina ]
Maestro : - ti trovo bene. La tua vita è soddisfacente?
MH : - Come tutte le vite, Maestro. Scatole dentro scatole. Tragedie dentro gioie. Cicli di vita. Cicli di Morte
M : - Non hai figli. Non ne desideri?
MH : - Non faccio parte di una dinastia. Il mio nome cesserà con me. Questo è il mio desiderio.
M : - Così poco ti interessa l'immortalità?
MH : - Così tanto amo la mia mortalità.
♦ Per non farsi troppo male....
Lei e` la fata
La fata dei miei sogni
E la guardo ballare, ballare
Mentre il mondo intorno scompare
Lei e` la fata
L' acqua di lunga vita
E la voglio bere, bere, bere
Mentre il mondo intorno scompare
E mi sento di vetro
Trasparente come il mare
Perche` ho un cuore di vetro, vetro
Tutto mi puo` tentare
Giura! Che e` vero
Fa che tutto sia fuori e dentro di me, davvero
Fa che tutto sia fuori e dentro di me
Lei e` il profumo
Profondo nei suoi fianchi
Io lo voglio bere, bere, bere
Mentre il mondo intorno scompare
E mi sento di vetro
Trasparente in fondo al mare
Perche` ho un cuore di vetro, vetro
Tutto mi puo` tentare
Giura! Che e` vero
Fa che tutto sia fuori e dentro di me, davvero
Fa che tutto sia fuori e dentro di me
Davvero, davvero, davvero...
martedì 21 dicembre 2010
♥ Pronto, Babbo Natale?
- scusa babbo, con chi stai parlando al telefono?-
E io, serissimo:
- Con babbo Natale! – e continuo la mia conversazione. Aie non replica.
Finisco la telefonata, passa ancora qualche minuto, arriviamo a casa.
Apro lo sportello per farlo scendere, Aie mi guarda con i suoi occhioni da cerbiatto e mi dice, serissimo:
- No dai babbo, sul serio, con chi stavi parlando al telefono?-
Non ho voluto continuare la commedia e gli ho detto che parlavo col cattivo maestro.
Ho visto Aie decisamente sollevato….
lunedì 20 dicembre 2010
♥ Pensierino della sera
a sceglier le carte che giocherei
A maledire certe domande
che forse era meglio non farsi mai!
Voglio una pelle splendida - AFTERHOURS
per i più curiosi:
buonanotte
domenica 19 dicembre 2010
♥ sono stanco….
Sono stanco di fare finta che tutto vada bene
Sono stanco di silenzi assordanti
Sono stanco di dover stare zitto quando vorrei gridare
Sono stanco di gridare quando dovrei stare zitto
Sono stanco di voltarmi indietro e non vedere più nessuno
Sono stanco di vedere troppo albe e pochi tramonti
Sono stanco di consigli non richiesti e giudizi non voluti
Sono stanco di essere misurato
Sono stanco di essere stanco
giovedì 16 dicembre 2010
♥ CI VUOLE DEL CUORE
Volevo sviluppare il Post di ieri sera sul mare azzurro o verde, ma stasera no, sarà per un'altra volta….
Questa sera eravamo solo noi 3 maschietti di casa, la mamma era al lavoro; abbiamo fatto un po’ i furbetti e abbiamo guardato i cartoni animati fino all’ultimo momento utile, vabbé abbiamo anche un po’ sforato l’orario…..
Rimbocco le coperte a Aie, mentre Caiì mi dice:
Pappo, stai un po’ con me?-
Va bene.
Mi stendo vicino a lui e a gesti mi fa capire che gli fa male qualcosa, metto al mia mano sul suo pancino:
Ti fa male la pancina ?
Con la testa fa segno di no.
e allora, dove ti fa male ?
prende la mia mano e se la sposta sul cuore.
ti fa male qui ?
Si!
E così dicendo stringe la mia mano sul suo cuore facendo un sospirone…..
… dopo pochi istanti si è addormentato .
Convinto che tutto sia tranquillo, vado a fare la doccia. Mentre mi sto asciugando arriva Aie visibilmente agitato e piangendo disperato. Penso subito che si sia spaventato per un brutto sogno o per un rumore sconosciuto… No. Era preoccupato perché a scuola aveva ritagliato male una scheda da incollare nel quaderno, un pezzetto non era leggibile, cosa dirà la maestra! Ci ho messo un po’ a tranquillizzarlo, che forse la maestra gli avrebbe dato un'altra scheda, che può succedere di sbagliarsi, l’importante è ammettere i propri errori….
Si è calmato, è tornato a letto.
Però stai un po’ con me?
Certo, cucciolo!
Anche lui a preso la mia mano, se l’è messa sul cuore.
… dopo pochi istanti si è addormentato
due su due pappo, non male!
Sì, stasera il mare può attendere
martedì 14 dicembre 2010
♥ Che importa a questo mare essere azzurro o verde?
...che importa a questo mare essere azzurro o verde......
domenica 12 dicembre 2010
♦ FORZA FRANCESCO!
Questa frase si addice a Francesco Nuti che è ritornato a farsi vedere in pubblico dopo l’incidente di 4 anni fa e che ha ancora dei pesanti strascichi (Francesco non riesce a parlare e se non ho capito male, fatica anche a camminare).
Mi manca Francesco Nuti, mi mancano i suoi film, li adoravo… eppoi quel suo sorriso con gli occhi che diventavano fessure ed usciva in evidenza la fossetta sul mento…
Da metà degli anni ’80 al 2000 attendevo con ansia i suoi film, anche se, a dire il vero i primi non li ho visti…
Il primo film che ho visto è Tutta colpa del paradisodove Nuti interpreta un detenuto che, uscito di prigione cerca il figlio dato in adozione ad una coppia che vive in una baita in Val d’Aosta. Quando riesce a trovarli, non si rivela come il babbo biologico del piccolo Lorenzo e, dopo un momento di passione con la mamma adottiva (Ornella Muti), vedendo come Lorenzo è amato se ne va per non turbare la bella famiglia. Mi ricordo una scena bellissima, l’autobus arranca sulla strada di montagna che porta al paesino (dove vive Lorenzo con la famiglia); l’autista dice “non va, non va! Tutti giù, rimangono su solo le donne, i vecchi e i bambini…” l’autobus riparte e… il solo Francesco rimane a terra!
Il secondo film che ho visto è Stregati sempre con Ornella Muti. Qui Nuti è un DJ scapestrato che vive a Genova e nelle sue scorribande incontra Anna che è lì per comprare il vestito di nozze per poi tornare a Verona per sposarsi, dopo una fugace relazione (e qualche disavventura,,),, dopo aver perso per 2 volte il treno del ritorno, finalmente parte per poi tornare rinunciando alle nozze.
Il terzo film della mia personale collezione è Caruso Pascoski di padre polacco dove Nuti è Caruso, prima fidanzato poi sposo di Giulia (Clarissa Burt). Caruso lavora come psicanalista e gli capitano casi strampalati. Un giorno Giulia fugge con un paziente di Caruso, da lui diagnosticato omosessuale… e chiede la separazione, dopo alcuni mesi (durante i quali Caruso passa di storia in storia), in tribunale, Giulia confessa a Caruso di amarlo ancora e per un po si vedono come amanti clandestini nei bagni di un cinema, per poi una volta “gabbato “ l’ex paziente (ed ex omosessuale), tornare assieme.
Il quarto film è Willy Signori e vengo da lontanodove Nuti è Willy, fidanzato con Alessandra (Anna Galiena) e con un fratello ( Alessandro Haber ) costretto su una sedia a rotelle che gioca spesso e volentieri a fare la vittima.
Una sera Willy ha un incidente, scontrandosi frontalmente con un'altra auto che viaggiava contromano. L’altro conducente muore lasciando una compagna incinta, Lucia (Isabella Ferrari) , la quale incolpa Willy della morte del compagno.
Sentendosi moralmente responsabile, Willy cerca di prendersene cura, ma non è facile…. L’intervento di Alessandra fa precipitare le cose. Willy lascia Alessandra e parte con il fratello per un viaggio in Africa, dove incontra Lucia e, mentre si dichiara a lei iniziano le doglie….
Il film seguente (il quinto…) è il mio preferito: Donne con le gonne dove viene raccontata, sullo sfondo degli anni di piombo degli anni 70, la storia di Renzo (Nuti) e Margherita (Carole Bouquet): lui ingenuo dentista di provincia, lei femminista, implicata col terrorismo… passano gli anni il rapporto è sempre difficile tra la gelosia (di lui) e l’emancipazione (di lei) . Finchè Renzo segrega la moglie in un casolare lontano da tutti per tornare ad una famiglia in cui l’uomo è il centro e la moglie “serva”. Lei riesce a scappare, lo denuncia e, nonostante la difesa di uno strepitoso Gastone Moschin, viene condannato a 3 anni di prigione. Una volta fuori, Renzo e Margherita torneranno insieme e tra alti e bassi invecchieranno insieme (bellissimi, nelle scene finali, invecchiati…)
Qui finisce il periodo d’oro di Nuti, dopo qualche anno esce OcchioPinocchio , velleitaria trasposizione di pinocchio, un film bruttino ma molto costoso…..
Qualche anno ancora ed esce Il signor Quindicipalle dove Nuti è Francesco, campione di biliardo angosciato dalla madre vedova e da due zie sul fatto che non è fidanzato. Dovendo andare a pranzo e non volendo subire ancora ingaggia Sissi, (Sabrina Ferilli) un escort (come si dice adesso…) per farle da fidanzata, da qui iniziano una serie di equivoci che portano Francesco ad abbandonare la finale mondiale di biliardo e a Sissi a lasciare il suo “lavoro” per andare a vivere con Francesco. Questo invece è un film carino che mi aveva fatto sperare in una ripresa della carriera di Nuti.
Poi il periodo buio, la depressione, l’alcool, la caduta in casa, il coma, la riabilitazione.
Ovviamente in questa veloce carrellata non si può rendere l’essenza dei film di Nuti, però, come si può notare, i film di Nuti sono caratterizzati dalla presenza di belle donne. Questo è il tema portante dei suoi film: l’ammirazione, l’amore per le donne. Il tutto condito da una grazia e un ironia da me molto apprezzata.
E nessuna volgarità gratuita.
Un piccolo dettaglio che mi piace sottolineare: molti registi/attori hanno un attore totemi film. Anche Nuti ce l’ha: è Novello Novelli, presente in quasi tutti i film.
Ho rivisto le immagini della sua presenza ad una trasmissione televisiva. Mi ha fatto un po’ tristezza per la stima che ho per lui, Sta lavorando duro per ritornare ad una vita normale e ricominciare a lavorare.
Te lo auguro Francesco.
Di tutto cuore
sabato 11 dicembre 2010
♥ SONO DISPARI
Se assommi due “pari” ottieni qualcosa che e’ “pari”, qualcosa che ne e’ naturalmente l’evoluzione. Se assommi due “dispari” ottieni qualcosa che e’ diverso, probabilmente più equilibrato, una entità “pari”.
E’ difficile anche un rapporto tra un “pari” e un “dispari”. La disomogeneità di quest’ultimo spesso ha il sopravvento.
Sono dispari. Forse l’ho sempre saputo ma solo oggi ne ho la consapevolezza, l’ho metabolizzato. L’intuizione l’ho avuta in Ospedale, o meglio nel tunnel dell’ospedale, in quel breve momento in cui solo il rimbombo dei miei passi mi accompagnava. Ecco l’intuizione, sono dispari, sono l’1. Non il “numero 1”, sono semplicemente l’1. Semplice, essenziale e… solo.
Normalmente non vivo male da 1, anzi, ho raggiunto il mio equilibrio, tra cene da solo e scampoli di “bagni di folla”. Ho imparato a far di necessita’ virtù. Anche troppo. A volte mi ritrovo a ricordare un episodio, a pensarmi al Pronto soccorso: osservavo le altre persone (mi piace osservare le persone) : un anziano con la figlia, bimbi accompagnati da un genitore, un ragazzo che confortava un amico, due ragazzi che “baglionescamente” “..si fan promesse per l’eternità..”…. e io quasi in disparte e che, quasi divertito, mi scoprivo l’unico non accompagnato.
Ma il gioco a volte si fa pesante e si rischia di diventarne prigionieri. Ho imparato a cavarmela da solo, a essere stampella e scudo di me stesso, ho avuto la forza, il coraggio (o l’incoscienza..) di dare un volto ed una dimensione ai miei personali demoni e di tentare di vincerli. A volte pero’ la stampella e lo scudo sono un ostacolo, un diaframma tra me e il mondo. Quando avverto questo mi sento drammaticamente 1. Mi rimbomba nella testa un frammento di una canzone di Ligabue “..sei fuori tempo…”
E allora ho come la sensazione di vedere il mondo da dietro un vetro. Come se la mia umanita’ fosse stata sterilizzata. Da quanto non sento pelle fremere tra le mie dita? Da quanto non sento il sapore di labbra sulle mie labbra ? da quanto non sento l’energia, il calore di un abbraccio? Da quando non mi sento vivo?
Da troppo tempo.
E quanto tempo passera’ ancora?
Non lo so.
E questo dubbio a volte mi spaventa.
( scritto da un amico o da me tanti anni fa...)
♦ · · · — — — · · ·
ma di non essere lasciati soli
Perché non è con la pietà che un incubo diventa sogno
ma con la voglia di ricominciare
con la forza di ricominciare.
Socchiudi gli occhi, la paura è passata
la pioggia finalmente
è finita.
Oggi è davvero
il primo giorno di una nuova
vita
In Novembre - YO YO MUNDI
venerdì 10 dicembre 2010
♦ Io e Martina
Lei era gia mamma da quasi 10 anni anche se era quasi mia coetanea.
Era bellissima. Minuta, esile e.. molto simpatica.
La vidi ad una festa di amici comuni, ci prendemmo in simpatia e chiacchierammo un po’.
Ci si vedeva ogni tanto, si chiacchierava amabilmente.
Conoscevo meglio suo marito, ovviamente. Stadio , pizza, qualche bevuta, discoteca, robe innocenti da uomini (poi scoprii non proprio innocenti…)
Gli prestai un po di CD miei da duplicare.
Martina scoprì che suo marito la tradiva da diversi mesi e, spesso, mi usava come copertura ( a mia insaputa ‘sta volpe….)
Ovviamente lei lo cacciò di casa.
Dopo qualche settimana, io, ignorante come una capra, vado da Martina per cercare di recuperare i miei CD. Martina, aveva appena ricevuto la lettera dell’avvocato di Gianfranco che chiedeva la separazione. Era affranta. Passai il pomeriggio con lei, non mi volle dare i CD “ così avrai la scusa per tornare a trovarmi…”
Tornai. Tante volte. E così partì una relazione strana, divertente, difficile, con momenti di sofferenza indicibile e momenti da favola. Il meglio e il peggio. Il tutto condensato in poco più di 2 anni.
Devo molto a Martina, se oggi riesco ad essere un buon marito e un buon padre, lo devo a quello che ho vissuto e imparato stando con lei.
Ho saputo da comuni amici che sta bene e che ha un nuovo compagno….
Non l’ho più vista.
Forse è meglio così, rischierebbe di essere una presenza ingombrante nel mio mondo.
Ci sono tanti ricordi, uno di questi è una canzone di Battiato, all’epoca nella versione dei CSI, che era una sorta di mia personale colonna sonora del momento (soprattutto i parassiti senza dignità che mi ricordavano Gianfranco che più volte cercò la riconciliazione per non pagare gli alimenti….)
E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo oramai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.
E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza.
♥ COME VORREI……
come vorrei capissi che lo scrivere non è allontanarmi ma ritrovarmi
come vorrei donarti un sorriso quando sono stanco, e tu di più
come vorrei aver potuto asciugare le tue lacrime, tanto tempo fa
come vorrei leggessi queste righe
come vorrei che fosse più facile sfiorarsi
come vorrei avere più tempo per noi
come vorrei essere migliore di quello che sono
come vorrei accettare i momenti, invece di intristirmi
come vorrei invecchiare con te!
mercoledì 8 dicembre 2010
♦ DIAMANTI RITROVATI
Sono passati più di venticinque anni, ma mi emoziona ancora.
Spero emozioni anche voi.
♦ NON E' PER SEMPRE
invece resti uguale,
per l'eternità
ma non c'è niente che sia per sempre
perciò se è da un po' che stai così male
il TUO DIPLOMA IN FALLIMENTO è una LAUREA PER REAGIRE....
Non è per sempre - AFTERHOURS
♦ SOGNI E DEMONI
La leggiadria di un bimbo, libero da schemi mentali che, un po’ ci imprigionano ci può dare l’intuizione giusta. Come in questo caso.
Sandman, il signore dei sogni è sceso negli inferi per recuperare il suo elmetto magico. Per recuperarlo deve sconfiggere un demone, Chorozon.
Non è una lotta fisica. È un “combattimento” dialettico.
-Allora…. Conosci le regole Signore dei Sogni? Se vinci ti ridarò l’elmetto, - sibila Chorozon – se perdi servirai come giocattolo dell’inferno, per l’eternità sarai nostro schiavo.-
- capisco – sospira Sandman.
La prima mossa è di Chorozon: - Sono un lupo orrendo, furtivo devastatore, predatore letale!-
Mossa a Sandman: - sono un cacciatore in sella ad un cavallo, che pugnala il lupo.-
Odore di alcool versato, fumo stantio, sesso a buon mercato, l’erba sotto gli zoccoli, tutto è reale, nulla è reale… Mossa a Chorozon - Sono un tafano, che punge il cavallo e disarciona il cacciatore! –
Ci sono molti modi di perdere al gioco più antico del mondo. Mancanza di sangue freddo, esitazione… non essere in grado di spostarsi su di una forma difensiva . Mancanza di immaginazione. - sono un ragno a otto zampe, mangiatore di mosche. – sussurra Sandman. Ribatte Chorozon: - Sono un serpente, dai denti avvelenati, divoratore di ragni. –
-sono un bue, dal piede pesante, schiacciatore di serpenti – contrattacca Sandman, incalza Chorozon : - Sono un antrace, un batterio macellaio, distruttore di esseri viventi! –
Sandman è un po preoccupato, la situazione è in stallo e riflette: un cambio di direzione ma sempre una vecchia mossa, penso di aver capito come gioca Chorozon, come posso rivoltarglielo contro.. credo che abbandonerò l’offensiva. -sono un mondo, allevatore di vita, che galleggia nello spazio….-
Dietro gli occhi di ghiaccio, Lucifero scruta i contendenti.
Gelido, Chorozon dichiara la sua mossa: -Sono una NOVA CHE ESPLODE, crematrice di pianeti…-
-sono L’UNIVERSO…. Che racchiude OGNI COSA, che abbraccia TUTTA LA VITA – ribatte Sandman.
Sorride Chorozon, sente la vittoria vicina : - Sono un ANTIVITA, la bestia del Giudizio. Sono il BUIO alla FINE di OGNI COSA. La fine di universi, Dei, mondi… LA FINE DI TUTTO ….. E tu, cosa sarai DOPO Signore dei Sogni? -
Sandman con voce ferma e serena risponde : - sono la speranza.
-Oh… allora io sono… io – balbetta Chorozon –io … io … non lo so. –
(liberamente tratto dalla saga di Sandman – il signore dei sogni di Neil Gaiman)
domenica 5 dicembre 2010
♦ PENSIERI LIBERI.
Mi sono tornati in mente i versi di una vecchia canzone di Guccini, Canzone delle osterie di fuori porta:
[..] Si alza sempre come un tempo
l’alba magica in collina,
ma non provo più quando la guardo
quello che provavo prima,
ladri e profeti di futuro
mi hanno portato via parecchio,
il giorno è sempre un po’ più oscuro,
sarà forse perché è storia,
sarà forse perché invecchio
[..]
Sono più famoso che in quel tempo
quando tu mi conoscevi
non più amici, è un pubblico che ascolta
le canzoni in cui credevi,
e forse ridono di me,
ma in fondo ho la coscienza pura,
non rider tu se dico questo,
ride chi ha nel cuore l’odio
e nella mente la paura.
Giocando a sostituire “canzoni in cui credevi “ con “parole che scrivevo"
venerdì 3 dicembre 2010
♠ un bell'articolo
oggi però ho letto un bell'articolo che vorrei proporre a chi non l'ha letto.
3/12/2010 | |
Viva Yara | |
Quanto mi piace l’Italia di Yara, la ragazzina scomparsa una settimana fa. Mi piace il suo cellulare con soli dieci numeri in rubrica: un mondo piccolo di affetti seminati in profondità, perché voler bene richiede tempo e troppi amici significa nessun amico. Mi piace la sobrietà dei suoi genitori che non fanno appelli, non si affacciano ai talk show e respingono la fiaccolata proposta dal parroco: il dolore è una cosa seria, metterlo in piazza non significa condividerlo, ma svenderlo. E mi piace il contegno del suo paese, Brembate, dove nessuno rompe la consegna del silenzio. Ogni tanto spunta un microfono sotto qualche naso infreddolito, ma la reazione è sempre un diniego, un passo che accelera.
E' una storia priva di emozioni e gonfia di sentimenti, quindi poco televisiva e molto viva. Il parallelo con il circo di Avetrana sembra inevitabile, ma non è il caso di farne l’ennesima puntata di un derby Nord-Sud. Il nonno-padre-marito delle vittime di Erba era lombardo, eppure il giorno dopo stava già in televisione a perdonare tutti, come se il perdono fosse un vino novello che gorgoglia dall’uva appena pestata anziché un barolo da lasciar riposare per anni affinché sgorghi saporito e sincero. Nessuno si sarebbe appassionato ai mondi cavernosi dello zio e della cugina di Sarah Scazzi se la televisione non li avesse resi popolari prima che si accertassero le loro responsabilità. A quel punto è stato come se la polizia avesse arrestato due vip. A Brembate va in scena un'altra storia, un'altra Italia a cui ci stringiamo in silenzio, come piace a lei.
"LA STAMPA" Massimo Gramellini
giovedì 2 dicembre 2010
♦ Colonna sonora 02/12
ore 08.15
Oggi si preannuncia una giornata difficile.
La colonna sonora ideale sarebbe:
"ho tutto in testa ma non riesco a dirlo" - AFTERHOURS
e
"One of my turns" - PINK FLOYD
anche perchè non vorrei arrivare a:
"One of these day" - PINK FLOYD
.
ore 22.00
L'abbiamo sfangata anche oggi.
forse però il commento musicale più consono sarebbe
" Brain Damage" - PINK FLOYD
(Soprattutto quando dice "there's someone in my head but it's not me....")
martedì 30 novembre 2010
♥ Auguri.
♣ il mago gallese
Lo è per l’inizio, quasi scartato dal Manchester City, scovato da uno scout dello United, firmato il contratto e fatto debuttare in prima squadra a 17 anni.
Lo è per il senso dell’onore, Giggs, nato Wilson, per dissapori con il padre prende il cognome della madre (Giggs) e ne abbraccia la nazionalità (gallese); scelta che ne ha limitato la carriera internazionale ma mai ripudiata.
Lo è per l’attaccamento alla squadra, 850 partite (più o meno) in vent’anni, tutte con la maglia dei Red Devils.
Lo è per la classe e la correttezza dimostrata in tutti questi anni: mai un atteggiamento sopra le righe, mai una scorrettezza gratuita, mai una protesta, mai uno scandalo, mai una parola di troppo.
Lo è per la classe sopraffina e per i momenti di gran calcio che ci ha regalato come questo:
Per la cronaca era il minuto 109 del replay della semifinale di FA Cup, stagiono 1998/99.
Credo che chiunque ami il calcio inglese, indipendentemente dalla squadra tifata, non può che ammirare il mago gallese.
Ha vinto di tutto: 11 campionati, diverse coppe nazionali, una Coppa delle Coppe, due Champions League, Coppa Intercontinentale, Mondiale per Club…..
Ha superato il record di presenze di Bobby Charlton nel maggio del 2008, nella finale di Champions League, contro il Chelsea, segnando il rigore decisivo.
Ha segnato almeno un gol in ognuna delle venti stagioni di Premier League.
Credo abbia fatto un patto col diavolo (red…) , sembra non invecchiare.. (che stupido! E’ un mago…)
Comunque oggi festeggia 37anni.
Auguri Ryan!
lunedì 29 novembre 2010
♥ IL TEMPO STRINGE (E ANCHE IL MIO SPAZIO…)
Quindici anni fa ho comprato la mia casa e ci sono andato a vivere da solo: circa cento metri quadri tutti per me!
Dieci anni fa l’ho ristrutturata: i metri sono diventati 120 con il recupero di un meraviglioso sottotetto.
Otto anni fa ho cominciato a convivere con la mia compagna. I 120 metri da dividere in due.
Sei anni fa è arrivato il mio primo cucciolo Aie; prepariamo la sua cameretta! (e i “miei” 120 metri li divido per tre…)
Quatto anni fa è arrivato il secondo cucciolo Caiì, e siamo in quattro a dividere lo spazio ove regnavo solo.
Due anni fa, per ricavare lo spazio per una stanza per i giochi, il computer viene spostato nel sottotetto, Oramai i miei fumetti, i dischi e CD, i miei cimeli e il computer sono tutti confinati nel sottotetto, più che un regno , il mio è una enclave!
Oggi: sempre più spesso i cuccioli salgono di sopra nel sottotetto per giocare al computer o guardare qualche fumetto ( per fortuna non sanno ancora leggere…)
Ho una leggera inquietudine per il futuro…..
sabato 27 novembre 2010
♦ OUTSIDE THE WALL
Quando uscì The Wall, nel 1979 mi passò abbastanza inosservato. Passava in radio Another brick in the wall ma non è che mi avesse colpito più di tanto.
L’illuminazione l’ho avuta quando il mio “cattivo maestro” mi ha convinto ad andare a vedere il film (regia di Alan Parker e uno sconosciuto Bob Geldof nel ruolo di Pink).
Ero un adolescente inquieto e non riuscivo a mettere a fuoco i miei malesseri, vedere quel film mi ha aperto gli occhi, ovviamente non mi ha dato delle risposte ma mi ha messo in condizione di cominciare a farmi le domande giuste… (è già tanto!)
Comprai, in società con il mio cattivo maestro, il disco, un doppio vinile e ho sfinito il mio stereo a forza di suonarlo, E’ stata la colonna sonora della mia crescita.
Mi piaceva l’allegoria usata da Waters: tutti i condizionamenti (la madre possessiva, la scuola, gli amori sbagliati) sono tutti mattoni che costruiscono il muro, un muro che ha più valenze: è il muro che ti impedisce di vedere l’orizzonte, è il muro che ti opprime ma è anche il muro che a volte ti protegge ma che spesso ti imprigiona, è il muro che ti impedisce di comunicare con i tuoi simili…..
In questo crescendo di difficoltà e incomprensioni, cresce l’isolamento di Pink fino alla violenza e alla ribellione e, nei casi più fortunati, la capacità di rigenerarsi, ripartendo dal capire i propri errori. Questa autoanalisi è compiuta nella penultima traccia The Trial dove nella trasfigurazione del giudice Worm Your Honour vengono ripresi tutti i propri disagi e questa è la sentenza:
…but, my friend, you have revealed your deepest fear
I sentence you to be exposed before Your peers
Tear down the wall!
(…ma, amico mio, tu hai rivelato la tua più profonda paura
Io sentenzio che tu venga messo di fronte ai tuoi simili
Abbattete il muro! )
Beh, non male come sentenza! Senza difese in mezzo agli altri! E quindi la voglia di comunicare, di fare vedere un pezzetto di sé, senza (troppi) timori, Alone or in twos, Bleeding hearts or artist…..
Questo è il mio personale tentativo di uscire dal muro, di condividere un emozione con chi mi sta vicino, o con chi ha la bontà di leggermi, quindi per questo quattro passi fuori dal muro!
Nelle scene finali del film, c’è un dettaglio bellissimo, una volta caduto il muro, c’è un gruppo di bambini che rovista tra le macerie, ce n’è uno che trova una bottiglia incendiaria. Toglie la “miccia”, annusa il contenuto, e schifato, la svuota! E’ una immagine meravigliosa.
…And when they’ve given you their all
some stagger and fall after all it’s not easy
banging your heart against some mad bugger’s wall
(E quando ti hanno dato tutto di se stessi
qualcuno barcolla e cade, dopo tutto non è facile
sbattere il proprio cuore contro il muro di qualche fottuto.)
(parlerò ancora di The Wall , non so se è una promessa o una minaccia.)
venerdì 26 novembre 2010
♣ simply…. BEST!
Non ho mai visto giocare Geroge Best, purtroppo. Il suo periodo d’oro coincide con i miei primi vagiti. Ma l’eco delle sue imprese è arrivato fino ai giorni nostri.
A dire la verità è più noto per l’aforisma che gli è attribuito che per le sue gesta sportive: che di voi non ha sentito almeno una volta la frase:
Ho speso gran parte dei miei soldi per donne, alcool e automobili. Il resto l’ho sperperato!
Non so se effettivamente sia stata detta da lui, ma indubbiamente lo rappresenta al meglio.
Ma andiamo con ordine, Best, Nordirlandese di Belfast aveva un talento straordinario per giocare a pallone, che lo portò giovanissimo a giocare con la maglia del Manchester United; nel 1968, a 22 anni era all’apice della sua carriera: aveva già vinto 2 campionati e con i suoi gol e i suoi dribbling vinse con lo United la prima Coppa dei Campioni vinta da una squadra inglese.in quello stesso anno vinse anche il pallone d’oro…
Si diceva: Eusebio good, Pelè Better, George Best!
Genio e sregolatezza? Forse. O forse è stato solo un ragazzo per cui il rettangolo di gioco era troppo piccolo per contenere la sua voglia di vita.
E allora la fama, la gloria, il primo calciatore che divenne “personaggio” definito il quinto Beatles, le feste,le belle donne (tra cui 2 miss universo…) le belle macchine e…tanto, troppo alcool.
Questi eccessi l’hanno portato a lasciare il calcio-che-conta a 27 anni, anche complice gli scontri con il nuovo allenatore United , che aveva sostituito Sir Matt Busby, quasi un secondo padre per George.
E poi calcio minore negli States e a Londra, nella seconda divisione inglese. Ma ancora donne, belle macchine e colossali bevute.
Colossali bevute che l’hanno portato a un passo dalla morte nel 2002, dove subì il trapianto di fegato. Uscì dall’ospedale ostentando un brindisi con l’acqua minerale…. Durò poco. Dopo un anno Best riprese a bere come prima. Il 25 novembre di 5 anni fa, George Best spirava, in un ospedale Londinese.
Io sono sempre dispiaciuto quando vedo una persona che spreca il talento che madre natura gli ha dato, sono portato a pensare come poteva essere la sua carriera se avesse fatto vita (cosiddetta) da atleta. Ma forse non sarebbe stato così geniale, non avrebbe lasciato quest’impronta nell’immaginario dei tifosi
Ma a me piace ricordare un aspetto poco conosciuto di Best: poche volte andò a Belfast dalla sua famiglia quando era all’apice della fama. Il carrozzone che lo seguiva era troppo ingombrante e non voleva sottoporre la madre e gli altri famigliari a quella pressione mediatica, ma questo era per lui motivo di sofferenza.
Ebbe anche un figlio e fu un ottimo padre. Sarò un sentimentale ma a me piace ricordarlo così:
giovedì 25 novembre 2010
♥ ancora una pagina, papà
Piove ancora, speriamo non ci siano code per strada… così in 50 minuti sono a casa
Pitulice tra poco mi chiamerà, il solito rito serale:
dove sei?
Eh, sono un po’ in ritardo….
(sospiro) a che ora pensi di essere a casa ?
tra una mezz’oretta… ( pietosa bugia )
Ok, vieni con calma, non fare le corse! ( altra pietosa bugia, se ci fosse il teletrasporto, sarebbe il momento giusto per usarlo!)
Un po’ di notizie alla radio per sapere come va il mondo, tanto il telegiornale a casa è stato soppiantato dai cartoni animati ( e non sono sicuro che a livello di serietà dell’informazione ci abbia perso… )
Sono stanco.
Sono sempre di corsa, con l’incubo dell’orologio e del ritardo.
( Vabbè, delle volte sono già in ritardo quando mi sveglio )
Vorrei un po di tempo per me
Arrivo a casa, almeno non ho il problema del parcheggio.
Non faccio tempo ad aprire la porta che, in apnea, entro-saluto_Pitulice- i_cuccioli_mi_saltano_al_collo-mi_cambio-lava_le_mani_ai_cuccioli_che_è_pronto-tutti_a_tavola.
Finita la cena, i cuccioli mi rapiscono finchè non è ora della nanna.
Il rito della nanna, il bagno, il pigiamotto…
Papà, mi leggi?
Quante pagine?
(le ditine compongono un numero improponibile, inizia la trattativa, di solito ci accordiamo per 3/4pagine)
Sono stanco, non ho voglia di leggere qual è il mammifero più grande o quali animali sono nella foresta pluviale….. Ho voluto la bicicletta, ora mi tocca pedalare!
Leggo le pagine concordate…
ancora una pagina, papà
avrei decisamente tanti motivi, tutti validi per dire no:
il logico ( è tardi. )
l’educativo ( avevamo concordato 4 pagine e quelle le ho lette )
l’ “egoistico” ( papà è stanco )
il preveggente ( dovete dormire se no domattina non vi svegliano neanche le cannonate)
……
Ma poi penso che questo tempo non ritornerà, che se non voglio essere uno sconosciuto più in la nel tempo, devo costruire “isole di contatto” adesso.
Penso anche a quanto avrei voluto che mio papà mi avesse letto non una pagina in più ma almeno una pagina….
ancora una pagina, papà
e va bene, solo una, e poi si dorme!
Ci credete se vi dico che quasi mai è solo una pagina?
mercoledì 24 novembre 2010
♠ Graziano e la pena di morte.
Sembra un argomento banale e trascurabile ma se è vero che lo stato delle carceri è lo specchio della civiltà di una nazione, è meglio che ce ne preoccupiamo, anche perché i numeri sono inquietanti : Le nostre carceri potrebbero “ospitare” circa 40 000 detenuti; a oggi invece ne sono costretti circa 69 000….. Di questi, circa il 30% sono in attesa di giudizio. Di questo 30%, il 50% risulterà non colpevole al processo; in altre parole ci sono più di 10 000 persone in carcere ingiustamente!
Graziano no, lui non era innocente, lui, il suo reato lo aveva commesso, e per quello era stato condannato a 30 anni. Li stava scontando alle carceri “due palazzi” di Padova, li stava scontando cercando di rifarsi una vita, collaborava a riviste sulla vita carceraria, ottima condotta, tra 3 o 4 anni poteva essere libero.
Poco più di un anno fa accusa forti dolori alla schiena. Chiede di essere visitato in ospedale. Niente. Gli viene detto che sono acciacchi dell’età (Graziano ha 48 anni…) oppure che stà simulando.
Passano i mesi, la situazione peggiora, il dolore sempre più forte, fino a che, verso la fine di agosto Graziano è semiparalizzato e non riesce più ad urinare.
Viene (finalmente) portato in ospedale e visitato. La diagnosi è spietata: un tumore gli ha aggredito i polmoni e la spina dorsale e sta devastando anche altri organi…
In settembre viene intervistato, sa che non ha speranze. Sono parole di grande umanità e di grande determinazione e, per certi versi, di grande serenità: Graziano dice che la sua pena è la privazione della libertà e non di farlo morire.
La sera del 15 ottobre Graziano muore.
Se fosse stato visitato prima si sarebbe potuto salvare? Forse sì o forse no. Il dramma è che non è l’unico: nel 2010 oltre 150 detenuti sono morti di malattia.
E non dimentichiamo i 60 suicidi tra i detenuti ed una decina tra gli agenti di custodia.
Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma sono già abbastanza arrabbiato.
Io non ho mai conosciuto Graziano, gli ho voluto dedicare un pensiero perché ha pagato oltre alle sue colpe, per l’ignavia e la sciatteria della burocrazia.
Spero che il suo sacrificio non sia vano.
Per chi volesse approfondire puo’ ascoltare questa interessante trasmissione
buona notte e buona fortuna
martedì 23 novembre 2010
♥ Quando l’apparenza inganna….
A volte però mi diverte giocare con l”apparenza” o meglio con l’idea che può trasparire dai propri comportamenti (più o meno voluti…)
In settembre, con tutta la famiglia, ci siamo regalati un week end in Toscana, avendo come base un bel B&B sulle colline sopra Pistoia: Io, mia moglie Pitulice e i miei cuccioli di 6 e 4 anni. Sempre per il fatto che non mi curo dell’apparenza, io dimostro decisamente più anni di quelli che ho. Se si unisce a questo il fatto che invece mia moglie ne dimostra 8-10 in meno di quelli che ha ( per cui la differenza di 4 anni si dilata fino a sembrare pari ad una quindicina d’anni….) e che è originaria dell’europa dell’Est, il quadro è completo.
La simpaticissima signora del B&B ha subito immaginato che Pitulice fosse la mia seconda moglie, con la quale si è avuto dei bimbi per ritardare più possibile la mia senilità….
Quando mi sono accorto di questo, non me la sono presa, anzi ci ho giocato un po’ sopra…
Peggio mi era andata qualche anno fa, poche settimane prima di sposarmi, nel paese di Pitulice: lei aveva un abitino corto e i capelli raccolti; mi chiede di accompagnarla in un negozietto, prendiamo le cose che ci servivano, andiamo alla cassa. Lei parla con il padrone del negozio e all’improvviso fa uno strano sorriso e poi usciamo mentre lei ridacchiava: ci avevano scambiato per padre e figlia….
Oggi, invece è andata male anche a lei: mi ha cercato al telefono di casa un funzionario di una banca di cui sono cliente da poco. Io non c’ero, ha risposto lei, con l’accento che tradisce la sua origine non italiana e questo funzionario le ha parlato come le fosse la mia colf……
sabato 20 novembre 2010
♦ La storia del cavallo bianco
Io l’ho sentita tanto tempo fa, una volta sola. Non l’ho più ritrovata, quindi la ripropongo come me la ricordo, probabilmente imperfetta; mi scuso fin d’ora.
E’ una storia a cui sono molto legato, in quanto è stata di aiuto per risalire la china dopo un periodo difficile.
Un uomo trova un bellissimo cavallo bianco in un prato.
Lo porta a casa, tra l’invidia dei vicini: - Che uomo fortunato! Si dicevano.
Effettivamente trovare un così bel cavallo, bisogna essere fortunati….
Il suo unico figlio desidera cavalcarlo, insiste così tanto che il padre glielo concede.
Ma il cavallo non è della stessa idea e lo disarciona; risultato: una gamba rotta.
“Maledetto cavallo, che sfortuna averti trovato!” pensa il padre.
Dopo pochi giorni scoppia una guerra, e tutti i giovani devono rispondere alla chiamata alle armi. Tranne suo figlio, ancora convalescente dalla caduta da cavallo.
E così si salva da morte certa con la disfatta dell’esercito del Re…..
Probabilmente la storia continua, con questi paradossi in cui le fortune/sfortune si intersecano a seconda dei punti di vista.
Con questa storia ho imparato ad essere positivo, Io l’eterno musone, l’orso, l’insoddisfatto, ho imparato che (quasi) sempre c’è un lato positivo nelle cose, anche se di primo acchito non sembra.
Sto però attento per cogliere la positività nelle cosa che mi succedono.
Con il tempo, prima ho imparato, a vedere una rosa in tutto il suo insieme, poi mi sono concentrato sui petali e le foglie, infine ho imparato che se stai attento eviti anche di forarti con le spine....
giovedì 18 novembre 2010
♥ In un giorno di sole
Il futuro è loro, un futuro pieno di belle cose, di progetti, di sogni, di giorni di sole!
Ma in un giorno di sole, un attimo di disattenzione, un auto non vista, un brutto incidente, il rischio del fuoco e i soccorsi che non arrivano….
Tony si salva ma il prezzo è pesante: non camminerà più. Seguono mesi duri, di dolore insopportabile, di fisioterapia di paure e ricadute… ma la sua Lizzie è lì con lui, e questo è l’importante! I bambini aspettano che il loro papà torni da quell’ospedale lontano, sui colli, dove loro non amano andare, troppo dolore per i loro piccoli cuori…
In un giorno di sole, finalmente Tony torna a casa, con la voglia di ricominciare una nuova vita. Ce la mette tutta, i suoi figli giocano con lui sulla sua sedia a rotelle quasi fosse una astronave interplanetaria.
Sembra che il sole sia ritornato a splendere nella vita di Tony, così giovane ma già così provato dal destino…
Titoli di coda. In un giorno di sole Lizzie che ride al Luna Park, insieme a volti sconosciuti. Tony invece scruta l’orizzonte in riva al mare. Solo. Si sono lasciati.
Potrebbe essere la trama di un film, ma non è così. E’ storia vera.
Non voglio giudicare nessuno, perché per valutare le situazioni bisogna averle vissute, ed io (per mia fortuna) l’ho solo sfiorata.
Ma mi ha lasciato molta tristezza questa storia, mi spiace per loro.
Auguro buona fortuna a Tony, a Lizzie e ai loro figli.
lunedì 15 novembre 2010
♥ Nonno
Ci siamo voluti tanto bene; in lui ho avuto l’attenzione di padre che mio padre non ha mai voluto (saputo) darmi; ed io probabilmente sono stato il figlio maschio che non ha mai avuto….
Non era, come tanti uomini della sua generazione, molto espansivo, e gli anni di duro lavoro nei campi per mantenere una famiglia con 4 figlie non aiutano ad essere “leggeri”.
Ma sapeva però, con poche parole misurate, far sentire il suo calore umano.
E’ stato, ed è tuttora, un grande maestro di vita, quando mi sento stanco ed ho voglia di gettare la spugna, ripenso a lui, stringo i denti e vado avanti.
Sì, mi ha lasciato un grande insegnamento, dopo una vita spesa a fumare l’impossibile, alla veneranda età di 79 anni, gli hanno amputato una gamba.
Dopo un primo periodo di (comprensibile) smarrimento, ha incominciato a fare la sua fisioterapia e in pochi mesi ha re-imparato a camminare con la protesi….
Che gioia quando mi venne ad aprire la porta lui, che bel Natale…..
Credo che abbia dato una dimostrazione di forza di volontà fuori dal comune.
Dopo circa due anni, con molta serenità, incominciò a dire che era stanco “ di stare qua “, che sentiva il suo tempo finito, che non aveva più nulla da dare… (io non ero di questo avviso…..)
Dopo averci stupito per la sua forza d’animo, sembrava essersi arreso.
No, era solo la consapevolezza del giusto.
In poche settimane si è spento. Serenamente. Come una candela….
sabato 13 novembre 2010
♥ Una foglia speciale
La scuola è posta in un viale alberato, data la stagione, il marciapiede è un letto di foglie punteggiato da cumuli.
All’improvviso Aie si è fermato, ha guardato un mucchio di foglie, si è chinato, ha frugato un po’ e ha raccolto una foglia. Non una foglia qualsiasi; la sua foglia.
L’abbiamo pulita, asciugata. Me l’ha consegnata con sguardo solenne, me l’affidava durante il giorno per poi riaverla la sera.
Ha preso una foglia tra le migliaia che c’erano in quel viale. Quella foglia è per lui speciale e unica…
Eccolo lì il mio cucciolo, l’animo del poeta, capace di fermarsi a cercare una foglia speciale..
Vorrei che non perdesse mai questa poesia.
Vorrei che questa poesia gli fosse sempre lieve.
Vorrei che da grande continuasse ad emozionarsi (ed emozionare) per una foglia.
Nota 1 Aie e Caiì. Sono, in rigoroso ordine di apparizione, i miei figli, come storpia i nomi il mio piccolo
Nota 2 Ci sono tante piccole emozioni anche nella nostra quotidianità, sta a noi vederle ( anche perché ne abbiamo disperatamente bisogno…)